La Royal Rumble segna l’inizio ufficiale della Road to Wrestlemania, mettendo in chiaro alcuni progetti della WWE e strizzando fortissimo l’occhiolino al 2007. Alla tastiera torna Danilo, e più sorprendente di una Rissa Reale senza sorprese, ecco a voi la consueta review di Zona Wrestling. Get ready to disagree.

 

WWE Women’s Championship Match: Charlotte Flair (c) vs. Bailey

La WWE decide di aprire le danze con questo match per il Titolo femminile, la cui trama è chiara sin dal principio: Charlotte come Campionessa imbattuta in PPV contro Bailey, sfidante improbabile ed underdog per eccellenza. Ecco, forse il canovaccio buttato giù è stato sin troppo chiaro, ed ha inficiato in modo inesorabile la contesa: Bailey non ha mai dato l’impressione di poter emergere vincitrice, e la sconfitta arriva in modo netto, pulito, devastante, senza margini o appigli per un rematch nell’immediato futuro. Dal punto di vista tecnico vi è stata qualche sbavatura, con Bailey che per poco non decapita Charlotte alzando le ginocchia pericolosamente vicino al volto della figlia di Naitch dopo un moonsalut e che quasi toppa un difficile springboard crossbody. Intendiamoci, il match nel complesso raggiunge la sufficienza piena per intensità e soprattutto per la devastante Natural Selection assestata sull’apron, tuttavia da una babyface efficace come Bailey e dall’heel migliore di RAW, la divina Charlotte, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosina di più. Naturally Selected.

Winner: Charlotte Flair in 13’02” Voto: 6 out of 10 stars (6 / 10)

 

Shark Cage Match for the WWE Universal Championship: Kevin Owens (c) vs. Roman Reigns

Una delle poche sorprese della serata. Nonostante la stipulazione altamente “distraente”, Owens e Reigns confermano di avere un’alchimia rara, mettendo su un match superiore ai 20 minuti e decisamente alle aspettative della vigilia. Tanti gli spot di rilievo, con una spettacolare frogsplash di K.O. su RR posto su un tavolo fuori dal ring (anche qui come nel match femminile, pericolo per il volto del malcapitato Roman), una sediata frontale beccata sempre dal Samoano contro il paletto, una devastante Samoan Drop su una sedia posta a centro ring, una caduta di Owens fuori dal ring su un nugolo di sedie ed infine una powerbomb di Roman sul tavolo di commento. Il match ha essenzialmente avuto due fasi: la prima, in cui i due si sono affrontati a viso aperto in un 1 vs 1 abbastanza equilibrato come offensiva e la seconda, in cui le interferenze di Y2J prima (il tirapugni lanciato dalla gabbia, al quale però super Roman sopravvive) e quella risolutiva di Strowman poi hanno reso il match non proprio “pulitissimo”. Ci sono alcune cose che tuttavia ho compreso poco: innanzitutto con un Roman così odiato (50 mila persone che lo hanno buttato fuori ring a suon di fischi) mi sembra inopportuno concedere ad Owens un’offensiva prevalentemente babyface, in secondo luogo se l’obiettivo era quello di buttare i semi per il programma di Reigns in vista di Wrestlemania, mi sarei aspettato una “restituzione del favore” a Strowman nel corso della Rumble…ma così non è stato. Incontro molto buono insomma, dove Owens si conferma (ma senza convinzione, bookato come il classico “Campione debole” alla JBL) in vista del Grandaddy of ‘em all. The Cabinet.

Winner: Kevin Owens in 23’27” Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

 

WWE Cruiserweight Championship Match: Rich Swann (c) vs. Neville

Neville heel è PERFETTO. Questo turn ha rappresentato non solo la sua “resurrezione” come character negli show settimanali, ma ha anche fornito una forte personalità all’intera divisione Cruiser, quindi il cambio di titolo è legittimo e sacrosanto. Tutto di lui grida violenza: la sua fisicità, le sue espressioni alla Roark Jr. in Sin City (“Quel bastardo giallo”), i capelli unti davanti agli occhi assetati di sangue. L’incontro credo sia il migliore disputato sino ad ora dai Cruiserweight dopo il CWC, con una buona dose di pathos e falsi finali, con la vittoria che però giunge netta e decisiva dopo la Rings of Saturn di Neville a centro ring. Anche qui, come nel match femminile, vittoria netta, decisa, definitiva, che lascia poco spazio a rematch dall’esito incerto. Resta da vedere chi sarà il primo sfidante per il Re dei Cruserweight…la logica vorrebbe Jack Gallagher in vista di WM, che di royalty ne sa più di chiunque altro ed è over al punto da essere stato addirittura inserito nella Rumble. The King vs The Scoundrel.

Winner: Neville in 13’30” Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

 

WWE World Heavyweight Championship Match: AJ Styles (c) vs. John Cena

La magia si ripete, con l’unico difetto di non essere più legata al concetto di mistico ed inedito. Questi due sono tra i wrestler migliori della loro generazione, ed anzi si potrebbe tranquillamente asserire che Cena ed AJ Styles sono il n°1 ed il n°2 dell’ultima decade di wrestling nordamericano, senza dubbi in merito. L’incontro ha avuto praticamente tutto: coinvolgimento di uno stadio gremito, atmosfera da grande match, livello in ring eccezionale e soprattutto una grande storia raccontata in modo efficace da due colossi. Tanti, tantissimi, forse troppi gli spot di rilievo…vale la pena menzionarne qualcuno: due lariat violentissimi di Cena che praticamente ribaltano AJ, un phenomenal forearm eseguito in modo perfetto, una serie di reverse tra prese di sottomissione (Kalf Crusher, STF, Figure Four in tributo a Ric Flair), una red code finalmente eseguita bene da Cena, un kickout da una Avalanche AA (mai visto un kickout dopo questa mossa, se sbaglio ditemelo), due Styles Clash assestate su Cena…e per la prima volta una doppia AA consecutiva, che suggella il successo di Cena in modo assolutamente logico in termini di Storyline. Cena ha concesso più di un job illustre negli ultimi due anni, ed in questo match una vittoria (anche sporca) di Styles non sarebbe servita assolutamente a nulla in vista di Wrestlemania…Styles avrà ancora molto a che fare con l’alloro massimo di Smackdown, poco ma sicuro. Sono curioso adesso di vedere cosa proporrà lo show blu in vista di mania, e soprattutto di vedere di qui ad un anno la storia di un Cena “ingrigito” che tenterà di superare il record di Flair una volta persa la cintura. AWESOME.

Winner: John Cena in 24’00”  Voto: 8.5 out of 10 stars (8,5 / 10)

 

WWE Royal Rumble Match

Se dovessi usare un termine per descrivere questa Rumble vi direi: strana. Strana perché, in genere, le eliminazioni “illustri” hanno sempre una giustificazione, una storia, un’attenuante, uno scioglimento. Non in questa Rumble. Strowman, dopo una prima fase della Rissa totalmente dedicata a lui (ben 7 eliminazioni) e dopo un’interferenza pesante nel match titolato contro Reigns viene scaraventato fuori senza troppe cerimonie da Corbin, un wrestler che non naviga nemmeno nel suo stesso porto. Strana perché davvero non ho compreso cosa la WWE voglia farne di Lesnar: va sul ring indemoniato, elimina tre persone a casaccio e poi viene letteralmente asfaltato da Goldberg…un “colpo a tradimento” ci sta per una ed una sola volta, subire una botta di questo tipo gli ha fatto fare invece letteralmente la figura del Brocco (scusate il gioco di parole) annientando un eccellente lavoro durato anni, streak finite e squash match contro main eventers. Un cattivo investimento, oserei dire. Goldberg, dal canto suo, è stato eliminato in modo assolutamente sorprendente dall’Undertaker, senza apparente difficoltà e senza pathos, così come lo stesso Taker è stato spedito casualmente fuori dal quadrato da Roman Reigns. Questa Rumble è stata strana, perché se le sorprese sono (con il dovuto rispetto, in quanto lo adoro) Tye Dillinger come n°10 ed Ellsworth come n°7, beh la Rumble sta perdendo colpi. A tal proposito, riflettevo su una cosa. Lesnar è tornato, Batista è tornato, Shane è Tornato, addirittura è tornato Goldberg…chi resta dei grandi del passato che potrebbero essere definiti come una “grande sorpresa”?  Direi nessuno, e non so se aggiungere purtroppo o per fortuna. Questa Rumble è stata strana, infine, per il suo esito finale. Randy Orton andrà per il Titolo a Wrestlemania, forse contro AJ, forse contro Cena, forse contro entrambi…Randy Orton, che a Smackdown è poco più di un midcarder, vince la Rumble, forse per mancanza di alternative o forse perchè quest’anno non c’era bisogno di un vincitore della Rumble. Con Rollins fuori dai giochi, Reigns improponibile, Goldberg e Lesnar intrecciati l’un l’altro oramai da una decade, ciò che resta è Taker…e poco altro. In quest’ottica, l’idea di far eliminare Reigns per ultimo (suggerendo in modo pesantissimo il fatto che potesse essere nuovamente lui a spuntarla) da Orton ha almeno salvato il finale: il sollievo nel vedere i piedi di RR toccar terra è stato superiore allo sgomento perplesso nel vedere Orton trionfale contro ogni logica e pronostico. Il match ha avuto pochi picchi, il solito spot di Kofi Kingston e tanto filler soprattutto nella fase centrale, dove ad un certo punto avevamo ben 13 corpi sul quadrato. Senza infamia e senza lode.

Winner: Randy Orton in 62’20” Voto: 5.5 out of 10 stars (5,5 / 10)

 

Voto complessivo Allo Special Event: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

Nonostante il capolavoro messo su da AJ e Cena, e nonostante i bei match per il titolo Universal e per quello Cruiser, il piatto forte del PPV Royal Rumble…resta la Royal Rumble. La rissa reale di quest’anno è stata piatta, a tratti illogica e, come scritto, strana nella gestione dei personaggi chiave, quelli a cui la Rumble serve a prescindere dal fatto che possano vincere o meno. La Rumble, infatti, null’altro è che un’occasione ghiotta: un’occasione per generare faide, per rafforzare alcuni performer, per affidare ad ognuno un “titolo” protettivo dell’eliminazione, che sia “uomo che è durato di più” o “uomo che ha eliminato più gente”. Lo show resta nel complesso godibile, ma da quella che è potenzialmente la serata più sorprendente ed incerta dell’anno (mi approccio alla Rumble un po’ come a Natale, non so perché) sarebbe stato lecito e legittimo aspettarsi molto, molto altro. Orton vincitore della Rumble e Cena Campione… nossignore siamo nel 2017, e non nel 2007. Back to the past.

 

Sugli scudi: Cena, Styles, Neville, Owens.

Dietro la lavagna: Chi ha bookato le eliminazioni della rissa.

 

Danilo