Royal Rumble è lo special event che più attendo durante l’anno dopo Wrestlemania, le due risse reali sono il piatto forte di una card che presenta anche grandi nomi nei match titolati. Gli incontri hanno rispettato le alte aspettative di noi fan? Riviviamo insieme la serata dando qualche voto.
(Kick Off) Tag Team match: Boby Roode & Chad Gable vs Revival (Rezar & Scott Dawson) (with Drake Maverick)
Incontro lampo dai ritmi non elevatissimi, almeno fino a quando entrato Roode che ha dato una svegliata a tutti. Ai limiti della giudicabilità e alquanto inutile, se non altro è durato poco.
Winners: Bobby Roode & Chad Gable in 6’55. Voto:
(Kick Off) United States Championship match: Shinsuke Nakamura vs Rusev (c) (with Lana)
Per svegliare il pubblico saggiamente i due wrestler hanno calcato la mano sui colpi più fisici che avevano nel repertorio, alternando le fasi in cui dominava l’uno a quelle in cui prevaleva l’altro. Niente di elaborato, ma le power move del bulgaro e i calci del giapponese hanno suscitato una buona reazione nell’arena. Nel finale il classico pasticcio in cui a farne le spese è Lana, così da giustificare la sconfitta del marito. Per essere un match da kick off ha fatto il suo dovere.
Winner and NEW United States Champion: Shinsuke Nakamura in 10’15. Voto:
(Kick Off) Fatal Four Way match for the Cruiserweight championship: Kalisto vs Akira Tozawa vs Hideo Itami vs Buddy Murphy (c)
Quello che ci si può aspettare da un incontro tra quattro cruiser: zero tempi morti e mosse ad alto impatto. Siamo stati accontentati e pur con un tempo a disposizione non elevatissimo hanno preparato al meglio l’arena verso la card principale.
Winner and STILL Cruiserweight champion: Buddy Murphy in 12’05. Voto:
Smackdown Women’s Championship match: Asuka (c) vs Becky Lynch
Più che la tecnica per far funzionare questo match la strada era una: trasmettere in ogni colpo la fisicità e la voglia di prevalere sull’avversaria. Queste componenti le ho vissuto nel loro incontro, in ogni calcio della giapponese si percepiva il desiderio di far male e di vincere, così come in ogni pugno di Becky e nel suo trash talking. Pensate anche solo alla sequenza in cui la giapponese appesa alle corde non perde un secondo per approfittare della minima distrazione della rivale giratasi un paio di secondi verso l’arbitro avvinghiandola. A livello di narrazione l’incontro è stato invece piuttosto semplice, non si notata alcuna particolare strategia nei rispettivi attacchi, la stesse sottomissioni applicate un po’ a caso dal nulla. Peccato sia durata poco che la sequenza in cui l’una cercava di far cedere l’altra, il susseguirsi di mosse e contromosse stava facendo salire di livello l’incontro. Ad ogni modo il match è stato coinvolgente e metterlo a inizio card post kick off si è rivelata la scelta giusta, inoltre il finale netto riesce a consolidare la posizione da campionessa della giapponese, mentre Becky ha raggiunto una dimensione grazie alla quale sconfitte simili non la intaccano più di tanto (si è visto nel resto della serata).
Winner and STILL Smackdown Women’s Champion: Asuka in 17’10. Voto:
Smackdown Tag Team Championship match: The Miz & Shane vs The Bar (Cesaro & Sheamus)
Incontro decisamente troppo standard, basato per lo più su The Miz in difficoltà tra gli avversari in attesa dell’hot tag a Shane. Tolto quello rimane poco altro da commentare, salvo la sequenza finale che dà un po’ di freschezza e salva l’incontro, con i due face che mettono in luce le rispettive migliori qualità: la scaltrezza di Mizanin e il coraggio di osare di Shane. Vedere la shooting star press da parte di un quasi cinquantenne è qualcosa che ti lascia sempre a bocca aperta. Non so che piani ci siano per questa nuova coppia, se The Miz si sarà il solito voltagabbana o se le sue intenzioni si dimostreranno sincere, ma dal punto di vista del lottato questa loro vittoria la vedo come un passo indietro per la cintura di Smackdown. Non resta che aspettare che il grande piano dietro questa mossa ci venga svelato.
Winners and NEW Smackdown Tag Team Champions: The Miz & Shane McMahon in 13’20. Voto:
Raw Women’s Championship match: Sasha Banks vs Ronda Rousey (c)
Non male, ma mentirei se non dicessi che avevo aspettative maggiori. Credo che il problema sia stato a livello di ritmo che in varie fasi ho visto rallentare troppo, in particolare nelle sequenze di sottomissione di Sasha che salvo l’ultimo tentativo si sapeva che non avrebbero portato a nulla. Lo stile delle due così diverso non sempre si è sposato alla perfezione, anche se nel complesso il match ha saputo intrattenere. Mi è piaciuto vedere la Banks pronta a tutto pur di arrivare alla vittoria, come quando ha usato i lacci durante una sottomissione. Una volta terminata la sua parentesi nei titoli di coppia femminili mi piacerebbe vederla di nuovo in singolo ma da heel. Il regno di Ronda continua aggiungendo un altro buon match al suo curriculum, non da annoverare tra i suoi migliori (vedi contro Charlotte) ma positivo.
Winner and STILL Raw Women’s Champion: Ronda Rousey in 13’55. Voto:
30-Women Royal Rumble match
Rispetto all’anno scorso si è scelto di evitare di richiamare hall of famer e dive varie del passato, decisione che mi è piaciuta e che ha dato modo a tante ragazze di NXT di mettersi in mostra, così come è stata una buona idea quella di partire con una veterana come Natalya. L’ingresso di Nikki Cross ha iniziato a dare un po’ di personalità alla contesa con la sua follia, calando poi l’asso verso metà match con Charlotte. A vincere il premio Kofi Kingston come miglior salvataggio è stata Kati Katanzaro, il cui senso dell’equilibrio ha battuto il pur apprezzabile miracolo compiuto da Naomi (nonostante poi Mandy Rose le abbia rovinato la festa). Ho apprezzato tanto il lavoro di squadra delle Riott Squad, una vera associazione a delinquere la cui strategia stava pagando. Riguardo invece i segmenti comedy non mi è dispiaciuto il ruolo della Vega con la sorpresa Hornswoggle, meno quello che ha coinvolto Maria e la Fox. Ma arriviamo alla scena simbolo di questa Rumble, l’ingresso della Lynch. L’infortunio di Lana e la successiva sostituzione erano fin troppo telefonate e il pubblico ha subito fiutato il piano, così come la sua vittoria divenuta una logica conseguenza. Oltretutto vederla trionfare da infortunata è stata una di quelle scene accettate da tutti solo perché ha avuto lei come protagonista, ma provate a immaginare se in una rissa reale maschile avessero ricoperto quel ruolo Cena o Reigns, oggi in tanti scriverebbero commenti indignati. A questi difetti si può obiettare con una frase: il wrestling è emozione. La stragrande maggioranza dei fan voleva vederla trionfare e quindi al diavolo la scontatezza, il cliché dell’eroina che supera le difficoltà e tutto il resto. Vederla salire sul ring e ritrovarsi davanti l’avversaria che l’aveva infortunata togliendole l’opportunità di affrontare Ronda è stato godurioso. Rousey contro Lynch è l’incontro che più di tutti la gente voleva per la prossima Wrestlemania e siamo stati accontentati, questa è la cosa più importante. Una Rumble sicuramente migliorabile, un po’ troppo lunga, ma che ha saputa divertire e ha premiato chi doveva premiare.
Winner: Becky Lynch in 1 ora e 12 minuti. Voto:
WWE Championship match: AJ Styles vs Daniel Bryan (c)
Partiamo dalla fine. Fai lottare due talenti puri come AJ e Bryan in uno special event tra i più importanti dell’anno e a interferire mandi…Rowan? Ora non ho ancora visto gli sviluppi a Smackdown, presumo sarà la guardia del corpo di Daniel o parte di una sua stable, ma il buon Rowan non ha tutto sto carisma per piazzarlo come decisivo in un incontro del genere. Oltretutto in versione Wyatt Family con la maschera aveva un suo perché come impatto visivo, ma ora non ha nemmeno quello. Passando al match vero e proprio purtroppo ci troviamo di fronte alla delusione della serata: non un incontro appena sufficiente, ma visti i nomi sul ring e i precedenti era lecito attendersi qualcosa (leggasi “molto”) di più. Un compitino dai ritmi non elevati che ha stentato a decollare per troppi minuti, con una cornice di pubblico sottotono che ha scaturito un retrogusto anche peggiore di quello che è stato. Ma se un incontro non molto qualitativo di suo finisce in quel modo la sufficienza non si può dare la sufficienza.
Winner and STILL WWE Champion: Daniel Bryan in 23’45. Voto:
Universal Championship match: Finn Balor vs Brock Lesnar (c) (with Paul Heyman)
La magia del wrestling: si prende un lottatore che fino a poco tempo prima navigava nel midcarding e lo si manda contro il wrestler in chiave mark più forte della storia e nonostante la differenza di star power si ottiene un incontro incerto e soprattutto molto divertente. Gli attacchi a sorpresa e gli infortuni durante il match sono ottime scuse per riequilibrare i valori, la veemenza dell’irlandese ha fatto il resto, assaltando la bestia dando tutto quello che aveva. Grazie al cielo ci sono state risparmiate le lunghe sequenze tipiche dei match di Brock in cui domina per troppi minuti con l’avversario alla sua mercé. Ma c’è solo una variabile che mi impedisce di dargli un voto maggiore di quello che gli ho attribuito, ovvero il minutaggio scarso. Dare tutto in meno di dieci minuti è più semplice che gestire un incontro di venti e passa, ma per come hanno deciso di impostare il match è stata comunque un ottima scelta. L’irlandese guadagna molto da questa sconfitta, così come dal pestaggio post match, quasi che Lesnar sorpreso dal valore di Balor abbia deciso di aumentare ancora la sua pena facendogli pagare il rischio che gli ha fatto correre. Ora sta alla WWE cavalcare questa vittoria e non lasciarlo nel midcarding come troppo spesso gli è accaduto.
Winner and STILL Universal Champion: Brock Lesnar in 8’40. Voto:
30-Men Royal Rumble Match
Anche in questo caso si è deciso di voltare le spalle al passato, con l’unica piacevole eccezione di Jeff Jarrett che comunque ha partecipato più al prematch che alla Rumble vera e propria. La sua presenza poi non è stata manco inutile visto che ha dato il là al turn heel di Elias. A proposito di wrestler un po’ datati c’è un po’di rammarico per la prestazione scialba di Angle, che pare non dovesse partecipare e sostituendo poi Ryder ne ha ereditato la ridicola gestione. Come comedy simpatica la citazione di Titus sullo scivolone avvenuto alla Greatest Royal Rumble, meno l’ingresso e la rapida uscita di No Way José. Il buon Kofi poi onora la tradizione con ben due salvataggi miracolosi, anche se la sua prestazione si può riassumere in quei due episodi e basta. Bene gli ingressi di NXT e ancora di più Mustafa Ali, un cruiser che si è tolto la soddisfazione di buttar fuori un ottimo Samoa Joe (tra i migliori così come McIntyre). Come nella Rumble femminile abbiamo avuto un’altra sostituzione in corso d’opera, a farne le spese è stato R-Truth che si è fatto mettere ko a sorpresa da Nia Jax. Ho trovato perfetta la sua gestione della ragazza nella rissa, con lo stesso Ali che commette l’errore di considera gentil sesso e ne paga le conseguenze, mentre lo spietato Orton coerentemente con il suo personaggio non si fa alcuno scrupolo; con gli interventi aggiuntivi di Ziggler e Rey viene fatto il miglior spot per il femminismo, ovvero Nia trattata alla pari di qualsiasi altro partecipante alla Rumble, senza fare discriminazioni. Ma arriviamo alla scelta del vincitore. Come dicevo nell’editoriale di giovedì scorso Seth era il mio favorito, con Roman fuori dai giochi (speriamo temporaneamente) è lui la superstar più completa su cui fare affidamento a occhi chiusi. Purtroppo credo si potesse fare meglio nel modo in cui si è arrivati al suo trionfo. Lui che è diventato Mister Monday Night Rollins compiendo imprese superlative ogni lunedì sera ha vinto una Rumble in cui per gran parte del tempo è stato fuori ring “infortunato”, la sua prestazione salvo per la fase finale è stata abbastanza anonima. Braun è stata la scelta migliore come ultimo eliminato essendo probabilmente il secondo favorito alla vittoria, ma il buon duello finale non entrerà nella storia della rissa reale. Avrebbe messo un po’ di pepe il reinserimento di AJ Styles, ma non si è voluto scopiazzare l’ingresso della Lynch. Una buona Rumble nel complesso, ma lontana dall’essere indimenticabile.
Winner: Seth Rollins in 57’36. Voto:
Special Event
Curiosa la scelta di dividere la card principale in due tronconi tra femmine e maschi con l’eccezione del match per i titoli di coppia di Smackdown. Per quanto riguarda i titoli per incoronare le donne più forti abbiamo avuto due buoni match, anche se in particolare per quello dello show rosso era lecito aspettarsi qualcosina in più. Rimpianti ancora maggiori per l’incontro riguardante il titolo WWE, che con due assi come AJ e Bryan ha deluso parecchio con la ciliegina finale dell’intervento di Rowan, probabilmente funzionale agli sviluppi futuri ma che per il momento lascia solo perplessi. Fortunatamente il ripescato Balor e un motivato Lesnar ci ritirano su il morale in un incontro che non ha saputo per niente di Davide contro Golia nonostante i valori mark sul ring. Ma passiamo ora al piatto forte, le due Rumble. E’ meglio premiare i wrestler “giusti” anche se telefonatissimi nei pronostici o è preferibile stupire lo spettatore con un colpo di scena? Troppe volte la WWE pur di stupire ha preso decisioni scellerate, quindi per questa edizione che abbiamo due vincitori fortemente amati dal pubblico ce li teniamo e siamo contenti così. Rollins contro Lesnar e Lynch contro Rousey sono due piatti gustosi che non vediamo l’ora di assaggiare a Wrestlemania. Purtroppo entrambe le risse reali pur senza sfigurare non hanno lasciato il segno come qualità, in particolare il sempre eroico Seth in una delle serate più importanti della sua carriera pur trionfando non ha incantato, mentre per Becky forse si è puntato anche troppo sul fattore eroismo. Parliamo comunque di due Rumble che non hanno annoiato e con pochi errori da penna rossa, quindi non lamentiamoci troppo. Nel complesso un buon special event a cui c’è solo il gran rimpianto dell’incontro per il titolo WWE a intristirci, che se fosse andato come era lecito aspettarsi avrebbe reso il ppv di livello superiore.
Voto:
Sergedge – EH4L