La Royal Rumble è uno show dal fascino unico che racchiude numerosi spunti di puro interesse. In uno sport-intrattenimento predeterminato l’effetto sorpresa, l’imprevedibilità, la miriade di effetti farfalla che può avere la rissa reale sono qualcosa di estremamente unico, singolare ed emozionante: è il mio PLE preferito sin da quando seguo il wrestling, dunque le mie aspettative sono sempre molto elevate. Il primo tassello nella prima road to Wrestlemania made in HHH (almeno in parte) è stato posto in modo sapiente oppure no? Brace yourselves guys, let’s begin!

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ROYAL RUMBLE MATCH

30 Men Royal Rumble Match to Determinate the First Contender for the Undisputed WWE Universal Championship at Wrestlemania 39 (71:25)

Caratteristica precipua della Rissa Reale è rafforzare a tal punto il vincitore della stessa da renderlo, in modo semi automatico, un contendente credibile per il Campione di turno in quel di Wrestlemania. La RR, tuttavia, è anche una gara di abilità per il team creativo: attraverso una performance, alcuni lottatori possono guadagnare, se ben gestiti, notevoli punti in termini di prestigio e di percezione del pubblico. Talvolta in misura maggiore rispetto ad un’anonima vittoria in PPV. Questa rissa reale ha attinto a piene mani nel roster attuale, regalando una sorpresa e mezza (Booker T ed Edge) e poi esclusivamente personaggi “canonici”, al netto del rientrante e trionfante Cody. Partiamo proprio da lui: la reazione del pubblico è stata estremamente positiva, l’atleta si è presentato in uno stato di forma impeccabile e la fase finale contro Gunther è stata forse un po’ scontata nell’esito, ma non di meno perfettamente eseguita. Cody sarà, dunque, in uno dei due match che vedrà coinvolto Roman Reigns in quel di WM, forse nella prima serata dello show, e sarà interessantissimo osservare gli sviluppi che avranno luogo in questi due mesi. Per quanto riguarda gli altri contendenti, come non menzionare proprio l’austriaco che con i suoi 71’25” diventa il performer con il maggior minutaggio in una rissa reale non colpito dal revisionismo storico (Daniel Bryan in 76’12”, per chi non lo sapesse), che ha avuto il suo momento di gloria contro Brock Lesnar (eliminato in malo modo) ed è stato capace di resistere ai ripetuti assalti dei Banger Bros, Drew McIntyre e Sheamus. Anche questi due hanno instaurato una serie interessantissima di dinamiche in quel della Rumble, proponendosi come ponetziale tag team di prestigio da proporre al Grandaddy of ‘em all. Altre note interessanti in vista di WM: Lesnar che potrebbe essere proposto proprio contro Gunther o contro Lashley, Logan Paul rinsavito e heel che elimina Seth Rollins in uno special attraction match da leccarsi i baffi (suo e di Ricochet lo spot della serata), Dominik Mysterio che dovrebbe andar contro il padre, magari con la maschera in palio, Edge che finalmente potrà vendicarsi del Judgement Day e tanti altri piccoli semini di booking gettati li, proprio nel terreno fertile della Rumble. Alla fine ha vinto il nome più gettonato e scontato, dunque il voto finale risente un minimo di questo aspetto non marginale, ma nel complesso la rissa maschile è stato un opener perfetto, in grado di regalare uno spettacolo davvero gradevole. Winner and First Contender for the Undisputed WWE Universal Championship at Wrestlemania 39: Cody Rhodes (8 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Bray Wyatt vs LA Knight in a Pitch Black Match (05:05)

Il cambio di luce durante il match, che sia rosso per The Fiend, azzurro per Sin Cara, iridescente per questa versione di Bray, è qualcosa di scenograficamente comprensibile (soprattutto quest’ultimo esempio) ma nel complesso regala un’esperienza visiva a mio avviso davvero poco godibile, per non dire davvero indigesta. A questo aggiungiamo un pensiero che oramai è una costante: il grande limite di Bray, del suo personaggio, nella sua miriade di versioni e reincarnazioni super fighe e creative, è e sarà sempre il culmine sul quadrato, elemento purtroppo o per fortuna ineludibile se parliamo non di una serie TV ma di uno spettacolo episodico di wrestling. L’incontro è stato piatto, con il pregio di essere stato tutto sommato breve, ed in seguito vi è stato un post match con Uncle Howdy che ha demolito LA Knight con un dive ad effetto. Sono curioso di vedere l’evolversi di questo personaggio, la nascita della sua stable, i risvolti raffinati e psicologicamente pungenti alla base della mente creativa di Rotunda. Lo scoglio finale tuttavia, ovvero l’impossibilità di poter regalare un climax

soddisfacente tra le corde di un ring di wrestling (eccezion fatta per il match con Bryan che oramai è preistoria) è e resterà sempre un problema non da poco, in grado di menomare quasi alla sua genesi ogni programma potenzialmente rilevante, titolato e non. Nulla potrà mai finire meglio rispetto al suo inizio, e questo non è mai un elemento favorevole quando si parla di ruestling. Winner: Bray Wyatt (4 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Bianca Belair (c) vs Alexa Bliss for the WWE Raw Women’s Championship (07:35)

Un match che non avrebbe affatto stonato a RAW per esito, esecuzione, intensità e durata. Alexa Bliss dovrebbe trovare una quadra circa la sua confusa identità, e se la direzione è quella di una stable con Wyatt, sarebbe il caso di finalizzare il tutto nella maniera più rapida possibile, prima che le tiepide reazioni nei suoi riguardi diventino completamente ibernate. Bianca Belair, dal canto suo, è oramai in attesa della sfida a WM contro Rhea, dove credo che il suo regno troverà una naturale e degna conclusione. Winner and Still WWE Raw Women’s Champion: Bianca Belair (5 / 10)

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ROYAL RUMBLE MATCH

30 Women Royal Rumble Match to Determinate the First Contender for the WWE Raw or Smackdown Women’s Championship at Wrestlemania 39 (61:08)

Contrariamente al match maschile, per certi versi la Rumble femminile ha messo in luce uno scarso starpower generale: una volta eliminata Becky, cosa tra l’altro avvenuta in tempo zero, di fatto l’esito del match è divenuto chiaro e scontato. Le sorprese riservate per questa Rumble sono di fatto state tre: Michelle McCool che ha come sempre ben figurato, Chelsea Green che è stata eliminata in un battito di ciglia (credo che il tutto dovrebbe essere funzionale all’evoluzione del suo character) e Nia Jax, eliminata senza troppi fronzoli e in uno stato fisico ai limiti del preoccupante. Rhea, attaccata da Beth a causa della sua interferenza nel match maschile, è arrivata sino alla fine della contesa assieme alla numero due Liv Morgan ed alla terza incomoda, una rediviva Asuka con tanto di nuove aerografie stile pimp my ride. L’esito come detto non credo sia mai stato messo in discussione, il match è stato piuttosto monotono con non pochi botch sparsi qua e la, la gestione di Bayley e di Becky credo sia stata quantomeno perfettibile e lo stesso dicasi per Raquel, altra potenziale contendente dotata di scarsissima personalità ed una gestione di booking quasi criminale. Tracciando una linea, il match ha regalato una vincitrice idonea, pronta, credibile e minacciosa tuttavia nell’esecuzione di tale piano di booking abbastanza logico, forse sin troppo sfiorando la scontatezza, vi sono stati non pochi singhiozzi. Winner and First Contender for the WWE Raw or Smackdown Women’s Championship at Wrestlemania 39: Rhea Ripley (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Roman Reigns (c) (w/Sami Zayn & Paul Heyman) vs Kevin Owens for the Undisputed WWE Universal Championship (19:00)

Qui, per essere maggiormente preciso, scinderò il voto affidato al match e quello all’angle finale. Partendo dal primo, Roman Reigns e K.O. hanno messo su una contesa ordinata, incentrata in buona parte sulle reazioni di Zayn e sul legame affettivo tra i due amici. Anche qui, come in altri incontri, l’esito ad un certo punto è parso davvero scontato e forse il finale ha risentito proprio di questo aspetto: al netto di questa considerazione, tuttavia, alla fine il tutto è stato estremamente gradevole e più che sufficiente. Una volta suonata la ring bell, tuttavia, il discorso è cambiato radicalmente. In meglio. Wrestling is wrestling. Molto spesso come utenza “smaliziata” tendiamo a lamentarci, ad essere esausti del piattume, del booking deficitario, della scontatezza di alcuni programmi, talvolta del cattivo gusto. Quindi perché seguiamo il wrestling? Per abitudine, noia, consuetudine? Perché abbiamo timore di perdere un pezzo della nostra infanzia? No ragazzi, noi il wrestling lo seguiamo proprio per questi momenti qui. Così come per Daniel Bryan (in modo in parte voluto e in parte no), per Eddie Guerrero in quel di No Way Out, per Batista che si ribella all’Evolution di HHH, sabato abbiamo assistito ad uno dei momenti che rende il wrestling uno show unico, in grado di suscitare degli spike emotivi acutissimi, soprattutto se le storyline sono a lenta cottura e l’epilogo è catartico e “rewarding”. Roman Reigns è di fatto stato colto non dall’astuzia e dalla disonestà di Sami ma dal suo entusiasmo, dalla sua sincera voglia di essere parte della Bloodline. Sino a quando era un elemento totalmente ancillare, utilizzabile come agnello sacrificale, l’head of the table non ha mai percepito il suo ex accolito come minaccia potenziale, tuttavia nel momento in cui il ruolo di Sami è finito con il diventare, poco a poco, cruciale conquistando di fatto TUTTA la stable, Roman ha deciso di spingere la sua crudeltà oltre il limite consentito, umiliando Sami e costringendolo ad assistere ad una vera e propria mattanza ai danni del suo migliore amico, per ricordargli la sua superiorità mai messa, in realtà, in discussione. Quando Zayn ha assestato la sediata a RR, rinunciando a continuare l’attacco verso gli Usos, non lo ha fatto per prevalere, ma di fatto si è consegnato alla punizione fisica a cui è andato incontro, subendola al posto dell’amico, sacrificandosi non solo per lui ma in un certo senso anche per la sua oramai ex stable. Una roba da top babyface evah. Chapeau. Una proposizione perfetta, appassionante, raffinata, che dovrebbe necessariamente culminare con la sfida tra Zayn e Roman nel main event di una delle due serate di WM. E stiamo pur certi che la temperatura sarà alle stelle: alla luce di questa brillante conclusione, pare chiaro come mai si sia optato per iniziare il PLE con la Rumble maschile. Voto all’Angle 9.. Winner and Still Undisputed WWE Universal Champion: Roman Reigns (7 / 10)


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LIVE EVENT

Questo PLE è stato ottimamente eseguito nella parte più sostanziosa e approssimativo nel midcard: se proprio approssimazione vi deve essere, giusto che sia nella parte meno rilevante della card. Le premesse per una WM piena di match interessanti ci sono tutte: lo scontro tra i Mysterios, i Banger Bros, Rhea vs Bianca, Reigns vs Cody e contro Zayn, Logan Paul vs Seth Rollins che attendo con ansia, la gestione di Gunther e Lesnar. Un ottimo lavoro, un ottimo PLE.  La parola a voi, sono ansioso di sentire la vostra. Cheers! (7,5 / 10)