Che durante l’era di Vince McMahon il clima in WWE fosse particolare è cosa nota, ma le recenti rivelazioni di sei ex autori a Rolling Stone dipingono un quadro ancor più inquietante di quanto si potesse immaginare. Le testimonianze, che coprono il periodo dal 2016 al 2022, rivelano un ambiente lavorativo dominato dalla paura e caratterizzato da comportamenti controversi.

Un Regno di Paura nella Writers Room WWE

“La WWE è un regno governato dalla paura”, ha rivelato uno degli ex autori a Rolling Stone. “È il fattore motivante ovunque: la paura.”

Regole e Dress Code: L’Ossessione per il Controllo

Nella WWE vigeva un rigido dress code che prevedeva completo per gli uomini e gonne, vestiti o tailleur per le donne, con l’obbligo di mantenere sempre le scarpe lucidate. Gli scrittori dovevano inoltre seguire regole comportamentali precise: non starnutire davanti a McMahon, considerato un segno di debolezza, spingere sempre indietro la sedia quando ci si alzava dal tavolo e alzarsi in piedi quando McMahon entrava nella stanza, sedendosi solo dopo di lui.

Il Licenziamento di Leonardi e le Tensioni Razziali

Michael Leonardi ha raccontato il suo scontro con McMahon riguardo una modifica a uno script considerato razzialmente insensibile: “Si è girato verso di me e mi ha detto: ‘Quindi non avete fatto quello che volevo?'”. “Mi dispiace. L’abbiamo rivisto tutti insieme e ci sembrava giusto, abbiamo fatto solo una piccola modifica”, ha risposto Leonardi. “E poi ha iniziato a urlarmi contro. È stato un momento davvero intenso. Sono uscito con la coda tra le gambe.” Si trattava nella fattispecie di un segmento che vedeva coinvolto Neville e le sue aspirazioni nel Royal Rumble Match. Secondo Leonardi, Adrian Neville (oggi PAC, in AEW) avrebbe dovuto dire “I have a dream…” riferendosi alla vittoria della Rumble, di fronte ad alcuni atleti afro-americani come Mark Henry, R-Truth e Titus O’Neill. Queso tipo di battuta non piacque a Neville che non si trovava a suo agio e alla fine fu recitata da R-Truth.

Riguardo a questo episodio, un portavoce di Vince McMahon ha smentito categoricamente sia mai accaduto: “L’idea che abbia suggerito o approvato l’uso di una famosa citazione di Martin Luther King, Jr. per una battuta da usare da un personaggio bianco britannico è ridicola. Semplicemente non è mai successo”.

Il Controllo Ossessivo sulla Scrittura Creativa

C’era un clima di sfiducia nel reparto creativo. “Non importava davvero cosa dicesse in quella stanza creativa o se una cosa gli piacesse in un dato momento, tutto sarebbe stato comunque fatto a pezzi prima dello show”, ha rivelato un ex scrittore. “Penso che Vince si divertisse con la manipolazione. Gli piaceva cambiare le cose. Gli piaceva tenere le persone sulle spine. Avevo la chiara sensazione facesse questi cambiamenti non per il bene dello show o delle storyline, Vince si divertiva davvero a far contorcere le persone.”

Discriminazioni e Molestie nelle Writers Room

Una ex scrittrice ha denunciato comportamenti inappropriati:

Le ex scrittrici hanno denunciato un ambiente di lavoro ostile che si manifestava sia attraverso contatti fisici indesiderati che commenti inappropriati. Una di loro ha raccontato: “Mi toccavano in modo da farmi avvicinare. Mi tiravano per la vita per farmi andare da qualche parte o avvicinarmi a loro. Sono consapevole che sia un punto particolare, abbastanza vicino al sedere e la maggior parte delle persone non si permette mai di toccarmi alla vita. Ho pensato: ‘Questo è davvero strano.”

La stessa cultura tossica si rifletteva nel modo in cui venivano discusse le wrestler donne. “Da un lato, nella storia del wrestling questi elementi fanno parte del prodotto”, ha spiegato un’altra ex scrittrice, “ma dall’altro, mi rendevo conto che non stavamo più parlando della storia o del personaggio. I sottintesi di quelle conversazioni erano pericolosi, e ciò che volevano in quell’ambiente mi spaventava.” L’ex scrittrice ha aggiunto che ha lasciato il lavoro perché “non mi sentivo al sicuro come donna in quel club per uomini”.

Voci di Corridoio e Comportamenti Sospetti

Riguardo le note accuse di Janel Grant a Vince McMahon, gli ex autori hanno rivelato che nell’ufficio circolavano spesso voci riguardo alcune dipendenti della WWE. “Non ho mai visto nulla di così estremo”, ha dichiarato uno degli scrittori, “ma certamente mentre ero lì, ho sentito altri autori scherzare dicendo: ‘Ci sono alcune donne che lavorano in questa azienda e nessuno sa cosa facciano.'” Quando sono emerse le notizie sui pagamenti per il silenzio da parte di McMahon, lo scrittore ha aggiunto che non sembravano “fuori personaggio per il Vince che conoscevo.”

La Lealtà Tossica nella WWE

“Quelle persone erano le persone più miserabili con cui abbia mai lavorato, ma è lì che molti di loro avevano lavorato per tutta la loro vita professionale ed era l’unica ‘giostra’ in città”, ha spiegato un ex scrittore. “Non sapevano com’era lavorare in un normale show televisivo.”.

La Trasformazione sotto Triple H

Leonardi ha commentato il cambio di leadership: “Ho sentito che la cultura del lavoro è migliorata e le persone sono ‘molto più felici'”, definendo Triple H “un grande leader”.

Tuttavia, non tutti sono ottimisti: “Ci sono molte persone complici nel perpetuare questa cultura”, ha dichiarato un ex scrittore. “Dubito fortemente che sia cambiato, anche con Triple H al comando. Semplicemente non penso che possa davvero cambiare.”

La Risposta dell’Entourage McMahon

Un portavoce di McMahon ha contestato queste accuse con una dichiarazione dettagliata: “Decine di scrittori potrebbero raccontare storie di quanto fosse piacevole, creativo e libero l’ambiente delle writers room WWE. Questo manipolo di individui (ovviamente scontenti) non è in alcun modo rappresentativo del consenso generale – o della verità. Vince non ha mai detto alle persone di alzarsi quando entrava nella stanza. È ridicolo. Come molti lavori nel settore dello sport e dell’intrattenimento, la posizione di scrittore non era un impiego dalle 9 alle 17. Se era necessario implementare nuove idee o apportare modifiche al copione, le riunioni potevano protrarsi fino a tarda serata a causa delle disponibilità di Vince, considerati i suoi impegni di viaggio e i suoi molteplici doveri in azienda come CEO, oltre alla supervisione di tutti i contenuti creativi per centinaia di eventi dal vivo e trasmissioni ogni anno.”