Nella giornata di ieri vi avevamo riportato la notizia di un ingente iniezione di capitale fatta da Vince McMahon che aveva utilizzato un’opzione delle sue azioni per ottenere un importante finanziamento.

Secondo l’analista finanziario Alan Gould di Loop Capital, questa decisione lascia intendere che non ci sarà nessun remunerativo accordo di streaming per la WWE, dato che altrimenti non si sarebbe reso necessario per Vince McMahon privarsi del 15% delle sue azioni.

Secondo Gould si preannunciano tempi duri per la WWE, specialmente se qualcuna delle sue stelle dovesse ammalarsi o se il governo dovesse stabilire misure più dure e stringenti per il distanziamento sociale. In Italia, per esempio, non sarebbe possibile produrre uno show di wrestling come invece accade in questi giorni a porte chiuse per la WWE.

Il Coronavirus sta già facendo danni immani alle aziende americane, anche se sono dei giganti globali come la WWE. Gould ha spiegato: “WrestleMania non sarà lo spettacolo di sempre, non sarà trasmesso a Tampa in uno stadio da 70 mila spettatori ma al Performance Center ad Orlando. La WWE è stata costretta a farlo ma lo show genererà così meno introiti e probabilmente anche meno sottoscrittori del network. Il Network è stata la principale fonte di revenue pubblicitarie per la WWE in questi anni ed inoltre era un buon incasso mensile ricorrente. C’è poi da mettere in conto la perdita della vendita dei biglietti di tutti gli show, la mancate vendite del merchandising nelle arene e degli sponsor”.