Siete già rientrati dalle ferie o siete ancora sotto l’ombrellone in spiaggia? Summerslam nel frattempo è passato agli archivi e la domanda è una: la cosiddetta Wrestlemania estiva ha mantenuto le promesse? Scopriamolo insieme rivivendo la serata, dal kick off al main event.
(Kick Off) Mixed Tag-Team championship match: Andrade Cien Almas & Zelina Vega vs Rusev & Lana
Match a coppie miste bruttino ma indolore. Pur non mostrando un gran ché non annoia, passa via rapidamente e per scaldare il pubblico fa il suo dovere. Almas continua la fase di conoscenza con i fan, ma saranno ben altre le prove che dovrà superare per iniziare a farsi un nome in WWE. La parte in cui si sono scontrate le donne mi ha ricordato i tempi in cui si usava il termine divas e ovviamente non è un complimento.
Winners: Andrade Cien Almas & Zelina Vega in 7’. Voto: (5,5 / 10)
(Kick Off) Cruiserweight championship match: Drew Gulag vs Cedric Alexander (c)
Non è stato un brutto match, ma per i pesi leggeri il kick off è una vetrina importante per cercare di aumentare gli spettatori di 205 live, per cui una contesa con più fattore “wow!” sarebbe stata preferibile. Se non mi metti in scena incontri che lascino a bocca aperta la gente che li guarda perché io spettatore dovrei seguire questi wrestler senza lo star power di quelli di Raw e Smackdown? Il match è sufficiente, ma per me fallisce quello che dovrebbe essere il primo obiettivo in queste circostanze.
Winer and STILL Cruiserweight champion: Cedric Alexander in 10’15. Voto: (6 / 10)
(Kick Off) Raw Tag-Team championship match: The Revival (Scott Dawson & Dash Wilder) vs The B Team (Curtis Axel & Bo Dallas)
Sfidanti in sterile controllo, poi l’hot tag ad Axel, un po’ di confusione e rollup ribaltato, fine. Se avete scelto di saltarvi l’incontro non vi siete persi niente, ma questo vale un po’ per tutto il loro regno, anche se dal lato comedy sembrano funzionare. Peccato sul lottato non ci si possa aspettare altrettanto.
Winners and STILL Rag Tag-Team champions: The B Team (Curtis Axel & Bo Dallas) in 6’15. Voto: (4,5 / 10)
Intercontinental championship match: Seth Rollins (& Dean Ambrose) vs Dolph Ziggler (c) (& Drew McIntyre)
Non mi aspettavo che fosse scelto questo incontro per iniziare lo special event e tale collocazione mi ha subito fatto intuire che non ci sarebbe stato l’eventuale turn di Ambrose. Buona presenza di quest’ultimo che fin dalle prime fasi solo con la presenza e il carisma fa capire agli avversari che la pacchia sia finita. La prima parte dell’incontro è comunque più fumo che arrosto, con gli scambi tra i due wrestler che non si traducono mai in sequenze degne di ricordo. Peccato per un po’ di incoerenza nella ring psycholgy, con Dolph che inizialmente sembra puntare ad indebolire la gamba di Seth per poi passare stranamente alle headlock. Dal suicide dive il match diventa più intenso e divertente, passando dalla ddt sull’apron ring a diversi near fall, per non parlare della combo reverse superplex più inverted falcon arrow. Il finale poi con l’intervento di Ambrose pur scontato è stato ben gestito, in linea con la storia raccontata dai quattro. Diciamo che con Rollins e Ziggler sul ring ci si aspetta anche di meglio, ma non ci si può lamentare di quello che hanno raccontato sul quadrato.
Winner and NEW Intercontinental champion: Seth Rollins in 22’. Voto: (7 / 10)
Smackdown Tag-Team championship match: The New Day (Big E & Xander Woods) vs The Bludgeon Brothers (Harper & Rowan) (c)
La partenza con gli heel in controllo è anche giusta visto come sono presentati i due dominanti ex seguaci di Bray, ma il tutto diventa più divertente con il cambio a favore di Big E, grosso abbastanza per reggere bene il confronto fisico con gli avversari mettendo in scena diverse sequenze ad alto impatto (vedere bestioni ben sopra i cento chili lanciarsi da una parte all’altra del ring non è mai banale).Pure Woods nonostante la stazza si fa notare, in particolare per la gomitata in volo su Harper fuori ring. Peccato per il finale con squalifica, certamente utile ad allungare la rivalità ma che tronca un incontro dopo meno di dieci minuti proprio quando sembrava poter fare il salto di qualità.
Winners by DQ: The New Day (Big E & Xander Woods) in 9’45. Voto: (6,5 / 10)
Match for the Money in the Bank contract: Kevin Owens vs Braun Strowman
Sembra sempre più difficile per la WWE gestire Strowman, per starpower è come avere Lesnar presente tutte le settimane a Raw. Il breve squash è ovviamente ingiudicabile, se non altro ha messo ancora in luce l’ottima capacità di Owens nel vendere i colpi subiti, esaltandone la potenza. In ottica storyline ci sta che Braun rimanga in perfetta forma per poi tentare l’incasso nel main event, però questa scelta denota come l’idea di mettere la valigetta in palio fosse uno specchietto per le allodole, buona solo per tenere occupati i due wrestler fino allo special event. Peccato.
Winner and STILL Mister Money in the Bank: Braun Strowman in 1’50. Voto: Senza voto
Triple threat match for the Smackdown Women’s championship: Charlotte Flair vs Becky Lynch vs Carmella (c)
Il match a tre è una buona idea per mimetizzare i limiti della campionessa, emersi in modo evidente nelle scorse difese titolate. Si è capito fin da subito comunque che si stia iniziando ad apparecchiare in prospettiva del feud tra Charlotte e la Lynch, con Carmella che invece voleva dimostrare a tutti di essere all’altezza delle due sfidanti. L’incontro è stato piacevole e quasi senza tempi morti, anche se si fatica a ricordare scene degne di nota una volta finito, eccezion fatta per il Phoenix Splash della figlia del Nature Boy. Becky più volte sembra vicina alla vittoria, ma tutto svanisce e nel post match si mette in scena il turn. Con soventi problemi in WWE a trovare face veramente amati dal pubblico mi risulta strana la scelta di rendere la Lynch heel essendo tifatissima, oltretutto avendo quando una come Charlotte che da cattiva dà il meglio. Staremo a vedere, nel frattempo gioiamo per la fine del regno di Carmella sperando non si avvicini più alle cinture di categoria.
Winner and NEW Smackdown Women’s champion: Charlotte Flair in 15’15. Voto: (6,5 / 10)
WWE championship match: Samoa Joe vs Aj Styles (c)
I due si conoscono meglio di quanto la loro storia in WWE racconti e non fanno niente per nasconderlo, così come il pubblico che parte con i cori “TNA!”. Grazie alla conoscenza (e alla bravura) dell’avversario Samoa Joe mette in scena quella che forse è la sua miglior prestazione nel main roster WWE. Ho apprezzato diverse sequenze, come la Stilyn’ddt dall’angolo, il Diving leg lariat, il contrattaco in Uranage, le sottomissioni rimbaltate. Insomma, c’è stato da divertirsi, pur con due nei. Il primo più perdonabile è l’esecuzione non completa della Styles Clash, il secondo è la scelta di far finire in squalifica un incontro per il WWE title in un cosiddetto Big Four. Il tutto però è contestualizzabile nel feud tra i due, con Joe che fin dall’inizio è partito con mind games degni del miglior Triple H, per cui riuscendo a entrare nella testa dell’avversario rivolgendosi alla figlioletta ha fatto perdere a Styles ogni razionalità. Una squalifica quindi spiacevole ma coerente. Match della serata.
Winner by DQ: Samoa Joe in 22’45. Voto: (8 / 10)
The Miz vs Daniel Bryan
Come scritto dal nostro Giovanni nella preview di Summerslam, questo feud è stato realizzato un po’ troppo velocemente. Visto il passato dei due sarebbe stato bello gustarsi una preparazione più lunga, anche se visto il finale c’è la sensazione che ci saranno ancora parecchi capitoli nella loro saga. The Miz come avversario di Bryan funziona a meraviglia pur essendo molto diverso, anzi, proprio perché è tanto lontano dallo stile di Danielson, completandolo. Le imitazioni delle taunt e delle mosse del rivale erano state già messe in scena mentre Daniel sembrava non poter più combattere, ora riproposte in ring di fronte a lui hanno ancora più impatto. Lo Yes Man sta sempre più riguadagnando la forma pre infortunio, trasmettendo in ogni colpo un’intensità che pochi wrestler nel roster sanno inscenare. Il finale mi sembra una citazione di un incontro che ben ricordo svoltosi a Summerslam nel 2006, con Edge che batte Cena proprio grazie a un tirapugni passato da Lita. Quello che credo sia mancato al match è stato però l’odio: visto quando dura la loro rivalità, proseguita pure quando Bryan si era ritirato, mi aspettavo che emergesse molto di più l’antipatia reciproca dei due. Ho visto l’odio tra Styles e Joe, non tra Miz e Bryan. Niente di diverso da un face e un heel che iniziano una rivalità per la prima volta. Spero che andrà meglio nella probabile rivincita.
Winner: The Miz in 22’30. Voto: (7 / 10)
Baron Corbin vs Finn Balor
Secondo squash di giornata e non mi è dispiaciuta questa scelta. L’interesse per questo feud era piuttosto basso, far tornare la versione demone di Balor e riducendo il tutto a meno di due minuti ha dato un po’ di pepe alla serata non rubando minuti ad altri incontri. Come per Owens vs Strowman anche questo non è giudicabile.
Winner: Finn Balor in 1’35. Voto: Senza voto
United States championship match: Jeff Hardy vs Shinsuke Nakamura (c)
Davvero poca roba, un compitino senza particolari colpe con pochi spunti. Qualche taunt rubata, un low blow evitato, una swanton bomb sull’apron ring e in mezzo tanta banalità e un finale moscio. Pure il post match con Orton che fa cucù per poi rientrane nel backstage rende bene l’idea del tempo perso a mettere in scena questo incontro.
Winner and STILL United States champion: Shinsuke Nakamura in 11’. Voto: (5 / 10)
Raw Women’s championship match: Alexa Bliss (c) vs Ronda Rousey
Arriviamo così al terzo squash di serata. E’ durato più dei precedenti, ma un incontro dove una delle due avversarie sferra il 99% dei colpi non può essere giudicabile. Ronda sempre più Lesnar al femminile (salvo l’esser presente a Raw), con questa facile vittoria scava un solco rispetto alle rivali. Personalmente trovo tutto troppo affrettato, ma ci sarà il tempo per disquisire di questo argomento in futuri editoriali. Ronda comunque dovrà imparare a chiamare a voce meno alta gli spot.
Winner and NEW Raw Women’s champion: Ronda Rousey in 4’. Voto: Senza voto
Universal championship match: Roman Reigns vs Brock Lesnar (c)
Arriviamo al controverso main event. Buona l’idea di mettere Strowman versione avvoltoio a bordo ring, scelta che almeno in parte ha evitato che il pubblico boicottasse il match. La sua presenza ha aumentato l’imprevedibilità della contesa, o per lo meno su chi sarebbe uscito campione a fine ppv. D’altra parte non si può non notare l’incoerenza di chi prima afferma di non voler incassare come un codardo dicendo poi comunque di farlo al termine dell’incontro (e ancor peggio quello che ha fatto il giorno dopo a Raw). Ad ogni modo mi è piaciuta la partenza vera e propria del match, con Reigns che attacca sfruttando la distrazione e mette a segno tanti colpi in fila. Sul momento ho avuto l’impressione che si volesse far perdere Brock come avvenne contro Goldberg, sorprendendo la Bestia nelle primissime fasi, per mettere poi in scena il vero main event tra Reigns e Strowman. Passiamo però agli evidenti difetti. Come ormai è regola i match tra Lesnar e Reigns fanno fatica a essere considerati incontri di wrestling, dato che sono sempre serie di finisher senza alcuna logica. Uno può fare mille power move all’altro che comunque si rialzerà e contrattaccherà allo stesso modo come se niente fosse. Inoltre tutto il lavoro di questi anni per rendere Lesnar quasi un dio sembra non essere servito a molto, perché l’attesa (?) vittoria di Roman avviene in un incontro di poco più di sei minuti e soprattutto sfruttando una distrazione del rivale. Sarebbe stato diverso se finalmente fosse riuscito a dimostrare di essere superiore, ma così non è stato. Brock viene sconfitto perché perde tempo a picchiare un terzo elemento, non perché si è trovato contro un avversario migliore di lui. Il superpush scaturito dalla sua sconfitta non lo ha ereditato nessuno. Adesso vedremo se la Bestia tornerà prima o poi a reclamare la sua rivincita e sistemeranno le cose o se tutta la gestione Lesnar di questi anni non avrà avuto il giusto compimento.
Winner and NEW Universal champion: Roman Reigns in 6’10. Voto: (4,5 / 10)
Special Event:
Passati i modesti match di kick off il ppv ha offerto un bello spettacolo, non perfetto ma soddisfacente. Sono stati divertenti i match per l’Intercontinentale, i titoli di coppia e quello femminile di Smackdown, così come lo scontro tra Bryan e The Miz. Incontro della serata è stato (ed era prevedibile) quello tra AJ Styles e Samoa Joe e visto il finale ci aspettano altri appetitosi match tra i due. Curiosamente ci sono stati ben tre squash match (è forse un record per uno special event?) che non mi hanno infastidito, visto che la breve durata è servita per dare maggior minutaggio ad altri incontri. Owens con il suo carisma non risentirà della sconfitta, ci siamo goduti il ritorno della versione demone di Balor e Ronda si presenta ufficialmente come nuova Lesnar in gonnella. I nei sono stati l’incontro per il titolo degli Stati Uniti (povero Nakamura non ne becca una, anche se il personaggio da heel mi piace) e il main event che è insalvabile. Riguardo quest’ultimo me la vivo come “via il dente, via il dolore”. Ora che Lesnar ha perso il titolo avremo un campione presente e dei veri match di wrestling quando verrà difesa la cintura.
Voto: (7 / 10)
Sergedge – EH4L