L’effetto Punk, o l’effetto AEW che dir si voglia ha colpito in pieno la WWE, forzandola a tirar fuori dal cilindro più di qualche coniglio di grossa taglia. A tal proposito, da fanboy sfegatato di Punk (chi segue il sito da qualche annetto ricorderà il mio “nickname” iniziale) la serata di Rampage mi ha esaltato tremendamente, pur essendo uno spirito abbastanza critico del prodotto wrestling in generale: su quest’onda emotiva mi sono approcciato a Summerslam, uno dei PPV più attesi dell’anno non solo per i match, ma anche per le potenziali sorprese ad essi ancillari. Questo tsunami è stato un valore aggiunto in fin dei conti?
Brace yourself: let’s begin!
KICK OFF PRE SHOW
ONE ON ONE MATCH
Big E Vs. Baron Corbin (06:35)
Vedere Big E, il babyface predestinato a spodestare uno tra Lashley (come credo) e Reigns (meno probabile ma altrettanto suggestivo) invischiato nel preshow contro Corbin, di fatto relegato a heel comedy, mi fa un pochino tristezza. Detto ciò match breve, risultato giusto, storia pressoché inesistente. In questa fase iniziale di appetite pantagruelico, tocca accontentarsi di un cracker (integrale per giunta!). Feed me more. Winner: Big E
MAIN SHOW
TAG TEAM MATCH
AJ Styles & Omos (c) vs RK-Bro for the Raw Tag Team Championships (07:05)
AJ Styles dovrebbe essere reso un patrimonio dell’UNESCO, se solo questa associazione prestasse maggiore attenzione al rustling. A 44 anni suonati, resta ancora su un livello da Main Event per quanto riguarda capacità di selling, espressioni e dinamicità: detto ciò, il suo contrappeso fatica a decollare. Omos non può tendere a quel miglioramento esponenziale che ci si aspetti, ha dei limiti fisici importanti, è lento e goffo. Il punto con questi atleti di queste dimensioni è sempre lo stesso: non si può proteggerli all’infinito, e una volta esaurita la loro carica di novità diventano più un problema da gestire che un asset da impiegare. Detto ciò, questo incontro è stato pressoché un angle, in grado di dare ai fan quello che desideravano da mesi: gli RK-Bro uniti, trionfanti, felici. L’alchimia surfer/psycho-killer è perfetta, Randy è palesemente divertito da tutto ciò che sia afferente Riddle e quest’ultimo riesce a tirar fuori, finalmente, quell’aggressività e quella fisicità in ring così meravigliosamente stridente rispetto al suo comportamento. Un buon momento “opener”, il match oggettivamente nulla di che. Winners and New Raw Tag Team Champions: RKO-Bro
ONE ON ONE MATCH
Alexa Bliss vs Eva Marie (w/Doudrop) (03:50)
Vedere Alexa Bliss in autoreggenti che canalizza la sua Margot Robbie interiore contro una strafiga galattica dovrebbe essere un motivo bastevole per creare gioia e felicità nelle menti di noi ragazzuoli. E ok. Tuttavia, credo che questo assunto di base pressoché indefettibile sia abbastanza abusato dalla WWE: un incontro insulso, una storyline risibile e inconcludente, un finale stupido. Oramai questi sono i trademark che contraddistinguono qualsiasi cosa venga accostata alla divina Bliss, meraviglioso orpello estetico di un processo creativo emotivamente devastante. Almeno dovremmo poter assistere all’introduzione di Doudrop come lottatrice a tempo pieno. Winner: Alexa Bliss
ONE ON ONE MATCH
Sheamus (c) vs Damien Priest for the United States Championship (13:50)
L’unico problema vero di questo match è stata la sua ripetitività, in quanto ho avuto la sensazione di aver assistito a questo match o queste interazioni un numero indefinito di volte, prima di questo epilogo. Al netto di ciò, Sheamus è un heel “old school” che ha raggiunto una maturità davvero invidiabile, sia sul quadrato che fuori, adottando uno stile fortemente fisico che tuttavia non mette mai a repentaglio la salute degli avversari. Dall’altro lato, Priest ha uno stile di lotta fortemente atipico per la sua stazza, perfettamente adatto alla sua condizione di babyface: la contesa è stata a dir poco da manual e complice il livello di esperienza dei due (38 e 44 anni) è stata matura per tempi, ritmi, intensità e finale. Davvero non si potrebbe chiedere di più da un match midcard.
Winner and New Unites States Champion: Damien Priest
TAG TEAM MATCH
The Usos (c) vs The Mysterio’s for the SmackDown Tag Team Championships (10:50)
Anche qui, mi sembra di aver assistito a questo incontro innumerevoli volte nel corso degli ultimi mesi. Al netto dell’incontro, sufficiente o poco più a seconda dei gusti, due sono le considerazioni interessanti: la prima, è che il turn di Dominik sembra oramai prossimo, dunque sarà intrigante vedere lo svolgimento e soprattutto il grado di coinvolgimento da parte del pubblico. La seconda riguarda proprio il pargolo di casa Mysterio: considerato che MJF, Jungle Boy, Austin Theory, Rhea Ripley sono coetanei del ragazzo (24 o 25 anni), l’attenuante della sua acerbezza comincia a diventare sempre più flebile. Inviarlo al PC, dargli un paio di anni per metter su muscoli ed esperienza, sembrerebbe quasi una scelta scontata…tuttavia ciò mal si porrebbe con la faida padre/figlio per l’eredità della maschera, alla luce dei 46 (!!!) inspiegabili anni di Rey padre. La WWE ha per le mani un bel dilemma, sarà interessante osservare se e come vorrà risolverlo. Winners and still SmackDown Tag Team Champions: The Usos
ONE ON ONE MATCH
Bianca Belair (c) vs Becky Lynch for the SmackDown Women’s Championship (00:26)
Se Sasha Banks defeziona due house show e di certo non sarà presente a SS, perchè continuare a far finta di nulla mandando addirittura il videopackage promozionale prima del match? Tutto ciò che è accaduto prima, durante e dopo questo match oscilla tra l’assurdo e l’inspiegabile: meraviglioso il pop per Becky, salvatrice emotiva di questo disastro non annunciato, ma poi tutto davvero strano. The Man
riprende il titolo in 20 secondi, annichilendo uno dei character meglio costruiti e protetti dell’ultimo anno solare, main eventer di WM, rendendo di fatto uno zimbello non solo l’ex campionessa, ma tutta la struttura creativa alla base del suo successo. Una scelta avvilente, stramba, illogica. Anche perchè, diciamocela tutta, queste cose accadono spesso senza un motivo o una logica di base: pensiamo allo squash di Kofi contro Lesnar per esempio, in cui la WWE ha di fatto cancellato un main eventer con una sola, scellerata scelta, vanificando il proprio lavoro e non capitalizzando. Un pochino come dissodare un campo, seminarlo, annaffiarlo, curarlo e poi, al momento del raccolto…chiamare per la mietitura un gruppo di piromani. Boh. Belair avrà il suo rematch, probabilmente sarà più competitivo ma perderà anche quello, e con somma fatica riprenderà il lustro perso sabato sera dopo mesi e mesi di booking. Davvero questo piano emergenziale era il migliore possibile per il ritorno di Becky? E se è stata una questione di tempi, davvero era necessario annaffiare Miz o far ballare Nakamura? Winner and new SmackDown Women’s Champion: Becky LynchONE ON ONE MATCH
Drew McIntyre Vs. Jinder Mahal (04:40)
Carino notare come si possa passare dal main event a un buffer match con una velocità disarmante. Ma, non essendo un fan di Drew, non me la sento di lamentarmi troppo: il match è stato breve, indolore e constatare come la pausa WC sia oramai intergender fa bene alla parità dei sessi. Winner: Drew McIntyre
TRIPLE THREAT MATCH
Nikki A.S.H. (c) vs Rhea Ripley vs Charlotte for the Raw Women’s Championship (13:50)
A me Nikki A.S.H. piace, trovo che abbia una collocazione all’interno di questo roster e, contrariamente ad esempio a Rhea, ha una connessione con il pubblico netta, organica e pagante. Premesso ciò, giusto privarla della cintura alla luce del trattamento ricevuto nel corso delle ultime settimane: i campioni perdenti non hanno mai fatto guadagnare nessuno, non piacciono e non hanno mai avuto successo (su tutti ricordiamo il regno di Rey Mysterio nei primi anni 2000). Il match ha goduto di una discreta intensità, ognuna ha avuto i suoi momenti ma…è stato, pienamente e senzadubbiamente, lo show di Charlotte. La Regina della WWE ha di fatto annichilito le avversarie, dimostrando una netta superiorità sia sul quadrato che fuori, e riprendendosi il Titolo per la 700esima volta. Ho un pochino timore, ora, di osservare la sua prossima faida contro Alexa, per i punti espressi in precedenza. Winner and new Raw Women’s Champion: Charlotte
ONE ON ONE MATCH
Edge vs. Seth Rollins (21:25)
Il miglior match disputato da Edge in questo suo recente e inaspettato stint. L’incontro aveva tutti gli ingredienti per far sì che ne uscisse qualcosa di ottimo: un babyface con ritrovato vigore, complesso, articolato, con spigoli e puntigli. Un heel efficace, ottimo, odiato ed odiabile. Una backstory che affonda radici antiche (il piede di Seth sul collo di Edge) ripresa nel corso del match, dove lo stesso Architect ha cercato, in tutti i modi, non solo di sconfiggere ma di infortunare Edge, con quest’ultimo che invece è riuscito non solo a reagire, ma anche a utilizzare la contorta logica dell’heel contro di lui. Dalle meravigliose entrate alla conclusione perfetta, atipicamente via sottomissione, tutto è stato ineccepibile: il babyface ha ottenuto la sua piena rivincita sia contro l’heel che contro il destino e non solo ha vinto, ma ha trionfato “rieducando” il cattivo, impartendogli una sonora e meritata lezione. Edge nel corso di queste ultime settimane ha finalmente ingranato una marcia diversa, sia nel ring (si è preso dei rischi non da poco) che fuori, ricordando a tutti perchè è ancora al giorno d’oggi uno dei migliori wrestler al mondo. A 47 anni. Winner: Edge
ONE ON ONE MATCH
Bobby Lashley (c) vs Goldberg for the WWE Championship (07:10)
La serata non sembrava dovesse volgersi al peggio. L’offensiva di Goldberg in alcuni, brevi frangenti mi è sembrata meno peggio del solito, il suo stato di forma meno rigido…poi le prime avvisaglie. Innanzitutto il selling su due spear davvero assurdo (una contorsione innaturale e stranissima, forse derivante dall’incapacità di saltare abbastanza in alto), poi il selling a scoppio ritardato, stile Hokuto, del colpo al bicipite femorale infertogli da MVP. Infine, un tragico scioglimento della trama con infortunio-work e attacco post fight da parte del figlio su Lashley, che lascia presagire un futuro dream match contro Hook, il figlio di Taz, a Wrestlemania 45. Scherzi a parte, questa conclusione apre le possibilità per un rematch di qui a breve (orrore!) e, non avendo la minima voglia di subire un altro match d Golberg in PPV, solo questa eventualità rende il tutto ominosamente insufficiente. Per quanto riguarda il Campione, prevedo nel suo future una faida con Sheamus prima della vera, sostanziosa sfida contro Big E. Winner and still WWE Champion: Bobby Lashley
ONE ON ONE MATCH
Roman Reigns (c) vs John Cena for WWE Universal Championship (24:00)
Il canovaccio è stato quello che potevamo tranquillamente prevedere tutti: fase infinita di selling di Cena, ripresa miracolosa del bostoniano e tanti, tanti falsi finali (quello con la Super AA è stato antologico). Ciò non di meno, la caratura di questi due atleti unita ad uno storytelling attento e mai eccessivo, oltre a una fisicità tanto gradita quanto necessaria, ha creato forse non un capolavoro ma un incontro di spessore assoluto, coinvolgente, importante, percettivamente storico. Roman Reigns è il presente e il futuro, e nonostante tutto resta la stella più luminosa del panorama del wrestling mondiale, John Cena è ancora oggi uno dei migliori promo in circolazione, capace di ammaestrare la folla come solo The Rock prima di lui e come nessuno dopo (forse Brian). Risultato giusto, epilogo corretto e…sorpresona nel post match, con un’inedita versione di Lesnar babyface orfano di Heyman: questa faida ovviamente fa salivare al sol pensiero anche i più satolli, consapevoli che lo status di Roman verrà ancor più elevato soprattutto in caso di trionfo. Una bellissima conclusione per un PPV tutto sommato più che sufficiente. Winner and still WWE Universal Champion: Roman Reigns
LIVE EVENT
Il totale eccede la media aritmetica dei singoli match, ancora una volta. In una card piena zeppa di incontri, vi sono stati cambi di titolo inaspettati, grandissimi ritorni inattesi, conferme e un bel pò di carne al fuoco. Lo spettacolo sul quadrato è stato a lunghi tratti dimenticabile, e gli MVP della serata a mio modesto avviso sono stati senza dubbio Roman, Cena ed Edge.
Detto ciò, una considerazione. Rhea Ripley, Dominik, Omos. Questi sono gli unici tre atleti sotto i 30 anni in questa card, tutti e tre perdenti ma ciò non è molto rilevante: ciò che rileva è che, a parte Becky (34) e Roman (36) le stelle di maggior peso e rilievo della card sono stati Cena (44), Lesnar (44), Edge (47), Goldberg (54) e Lashley (45). Se a questo aggiungiamo che anche i “nuovi” come Riddle (35) e Priest (38) non sono propriamente verdissimi, ciò che viene fuori è un quadro abbastanza insostenibile: il roster WWE è vecchio, si basa su star nella migliore delle ipotesi nel lato sbagliato dei trenta o addirittura su characters ben oltre la quarantina. Questi dati, numeri alla mano, certificano senza dubbio alcuno che si, il processo creativo non è stato capace di far emergere personaggi giovani e promettenti al momento giusto, ma che anche il Performance Center non è stato in grado di alimentare, in modo sufficiente, il main roster con innesti di 25/26 anni da costruire ed affermare: in quest’ottica, i recenti licenziamenti avvenuti ad NXT sono tristi ma comunque comprensibili in senso strutturale.
La parola a voi, sono ansioso di sentire la vostra. Cheers!
Danilo