Survivor Series è andato agli archivi, il roster di Raw inizialmente messo sotto assedio alla fine è riuscito ad avere la meglio. Ma che dire della qualità dei match? Riviviamo insieme la serata svoltasi al Toyota Center in questa nostra recensione.

(Kick off)Matt Hardy vs Elias
Di un Matt Hardy così potevamo fare anche a meno in WWE. Senza (ancora per quanto?) i diritti intellettuali per il personaggio Broken ci rimane un wrestler appesantito che messo contro Elias nel kick off del ppv evidentemente non aveva le motivazioni a mille. Il fatto che abbia ben venduto il dolore alla spalla non salva un incontro lento e dimenticabile.
Winner: Elias in 9’15 Voto: (4,5 / 10)

(Kick off) Cruiserweight championship match: Enzo Amore (c) vs Kalisto
Avete presente quei bei match tra pesi leggeri con zero tempi morti, mosse ad alto impatto scenico e con un finale adrenalinico? Ecco, qua non troverete niente di tutto questo. Pietà.
Winner and STILL Cruiserweight champion: Enzo Amore in 8’45 Voto:  (4,5 / 10)

(Kick off) Kevin Owens&Sami Zayn vs Breezango
In casi come questi i casi sono due: o quelli bravi elevano i mediocri o si adattano al contesto. Siamo sfortunatamente in questa seconda fattispecie. Owens si è messo pure le vesti di Orton con quelle infinite headlock. Per fortuna è stato il match più breve della serata.
Winners Kevin Owens&Sami Zayn in 7’45. Voto:  (5 / 10)

The Shield vs The New Day
Aspettative alte ripagate solo in parte. Prima fase fin troppo ordinaria con Ambrose in balia degli avversari fino al classico hot tag. Poi c’è stata una buona fase in cui prima lo Shield e poi il New Day hanno dato l’impressione di poter ottenere la vittoria in tempi brevi. Dei due team ho preferito il trio di Smackdown, con alcune sequenze interessanti come il doppio calcio degli uomini dal paletto, il doppio splash e il double midnight hour. Sempre buona l’idea di far evolvere una finisher facendola effettuare dalla terza corda, dando così un impatto maggiore. Ribadisco che avevo aspettative maggiori, ma come vedremo è andata meglio rispetto all’altro tag-team match della serata.
Winners: The Shield in 21’20 Voto: (7 / 10)

Survivor Series Match: Smackdown Team (Becky Lynch, Carmella, Naomi, Natalya, Tamina) vs Team Raw (Alicia Fox, Asuka, Bayley, Nia Jax, Sasha Banks)
Buon survivor series match. La fase che forse più mi ha interessato è stata quella della sfida tra le “big” dei due gruppi, ovvero Tamina e Nia Jax, anche se avrei fatto a meno dell’eliminazione per count out. Il chiaro obiettivo del match è stato quello di mettere in luce Asuka e si può dire che la missione sia andata a buon fine. Mi verrebbe da dire che invece di farla esordire in quei match insipidi con Emma sarebbe stato meglio farla partire da questo incontro. L’incontro lo promuovo. Note negative l’eliminazione precoce della Lynch e il botch nell’eliminazione della Fox.
Winners: Team Raw in 18’35 Raw Voto: (6,5 / 10)

The Miz vs Baron Corbin Corbin
Match su cui mi aspettavo poco e che invece mi ha sorpreso. Con Miz che si è svestito i panni del lottatore vigliacco e Corbin che ha fatto valere la sua fisicità il risultato è stata una discreta sfida dall’esito incerto. Pochi tempi morti e alcune sequenze meritevoli, come l’End of Days ribaltata in DDT. L’impiego del Miztourage è stato ben calibrato, presente il giusto ma senza esagerare nell’overbooking. Il minutaggio non elevato ha permesso ai due di sparare le loro cartucce mantenendo un buon ritmo.
Winner: Baron Corbin in 9’35. Voto:  (6 / 10)

Cesaro&Sheamus vs The Usos
Il pubblico poco partecipe è stata la diretta conseguenza per un incontro lento e macchinoso per più di metà del minutaggio. Il giudizio finale si tira su per la seconda fase pur non essendo anche questa eccezionale rispetto a come i due team ci avevano abituati. L’alchimia tra le due squadre non è stata buona, ci si è iniziati a ridestare con le mosse combinate del team di Raw prima e di quello di Smackdown poi, ma visti i nomi coinvolti e la qualità dei loro match (soprattutto negli ultimi mesi) è stato davvero un peccato buttare via un’occasione simile. Che delusione.
Winner The Usos in 15’55 Usos Voto:  (6 / 10)

Alexa Bliss vs Charlotte Flair 
Altro esame andato male. Non è stata la scelta migliore quella di affidare la fase iniziale di gestione dell’incontro ad Alexa, nella quale si è visto e sentito poco oltre a calci a caso e urla per svegliare il pubblico in vena di addormentarsi. Un po’ meglio quando è partita la controffensiva di Charlotte (anche se leverei la spear dal suo parco mosse) ma in genere il match non ha convinto. La scarsa alchimia e pochezza tecnica messa in mostra non è stata salvata neanche dalla ring psychology, con Charlotte che vince con la sua finisher non avendo praticamente mai indebolito le gambe dell’avversaria. Il minutaggio generoso è stato un supplizio. No, non ci siamo proprio.
Winner: Charlotte in 15’ Voto:  (5 / 10)

Brock Lesnar vs AJ Styles
L’aver reso semi invincibile Lesnar si paga in ogni inizio match, dove per apparire superdominante si devono passare svariati minuti senza che l’avversario riesca minimamente a replicare. Coerente con la storia che si sta raccontando ma troppo ripetitivo, per quanto l’ottimo modo di vendere i colpi subiti di Styles abbia limitato i danni collaterali di questa fase. Il match cresce con la ripresa di AJ, che a un certo punto capisce di dover lavorare le gambe dell’avversario, forse l’unico punto debole della Bestia. Provando ad applicare in successione la Style Clash, la Calf Crusher e la Phenomenal Forearm si è voluto far vedere come il WWE champion abbia provato tutto quello che era nelle sue potenzialità per vincere, pur fallendo. Il match è stato buono e con un minutaggio più alto rispetto a quello che Lesnar ci ha abituato nei precedenti incontri, ma quella fase iniziale banale e il finale troppo telefonato (non tanto nell’esito, quanto per come effettivamente è avvenuto) mi impediscono di dare un voto più alto.
Winner: Lesnar in 15’25 Voto: (7 / 10)

Survivor Series Match: Smackdown Team (Shane McMahon, Bobby Roode, John Cena, Randy Orton, Nakamura) vs Raw Team (Kurt Angle, Strowman, Finn Balor, Samoa Joe, Triple H)
La partenza non era stata male, regalando al pubblico un assaggio di Balor vs Nakamura per poi vedere Triple H testare il giapponese e l’altro nuovo volto (per la WWE) Roode. Poi sono iniziati i problemi, con fasi con troppa gente sul ring da far sembrare una battle royal piuttosto che un survivor serie match. Prendendo i wrestler singolarmente a parte Strowman e Triple H nessuno è riuscito a distinguersi più di tanto. I “nuovi” limitati troppo a fare il compitino, i “vecchi” apparentemente svogliati. Se per Joe almeno ci sono volute due finisher per eliminarlo (da parte di un Cena quasi preoccupato di farsi male, che se non altro ha restituito ad Angle uno dei tanti job che la medaglia olimpica gli aveva concesso secoli fa) appare invece in caduta libera Balor (come visto anche a Raw), mentre Nakamura viene eliminato nell’indifferenza dei compagni, con Roode che a parte il segmento contro Triple H non ha avuto ragione d’essere. Angle poi decisamente appesantito se vuole avere un match uno contro uno da qui a Wrestlemania deve togliere un po’ di ruggine perché ce ne è ancora troppa. Non vorrei poi sprecare troppe parole sull’inutile intervento di Owens e Zayn e sul finale, una fiera del non sense come non se ne vedevano da tempo.
Winners: Team Raw in 33’20 Voto: (4,5 / 10)

Special Event

C’è rammarico nel recensire questo ppv. Dopo tre match di kick off banalmente brutti la partenza vera e propria dello special event non era stata niente male. Shield e New Day senza far qualcosa di memorabile hanno comunque divertito, il survivor series match femminile è stato piacevole, mentre il temuto incontro tra Miz e Corbin è stato meglio del previsto. La prima delusione è arrivata dall’altro tag-team match, che visti gli atleti coinvolti e lo stato di forma attuale ha sorpreso in negativo pur senza sfigurare giudicandoli in assoluto. Le due campionesse femminili purtroppo non hanno convinto e visto che dopo tante occasioni la Bliss continua a fallire sul ring direi che ormai sia tempo per vedere qualcun’altra con la sua cintura. Una manna dal cielo è stata la sostituzione di Mahal con Styles, che anche senza mettere in scena un match of the year ha comunque fatto con Lesnar il miglior incontro della serata. Purtroppo però il fallimento del main event ha un gran peso, sia per la posizione della card, sia perché rappresentativo del nome dello special event, sia per il gran minutaggio. Per quanto ci siano stati alcuni match più che gradevoli nel corso della serata, non me la sento di dare la sufficienza a un ppv che ha avuto una caduta così rovinosa nel finale (non che prima fosse filato tutto liscio). Come dicevo c’è rammarico, perché riguardando la card c’è la sensazione che potesse davvero uscir fuori uno dei miglior special event dell’anno.

Voto: (5,5 / 10)

Sergedge – EH4L