A Survivor Series abbiamo assistito a un cappotto senza precedenti a favore di Raw. Ma al di là della sfida tra roster, come sono stati i match svoltosi alla Staple Center di Los Angeles? Riviviamo insieme la serata, voto per voto.

 

(Kick-off) 10 vs 10 Survivor Series Elimination match: Team Smackdown (The Colons, The Good Brothers, The New Day, Sanity, The Usos) (con Alexander Wolf e Kofi Kingston) vs Team Raw (The Ascension, The B-Team, Bobby Roode & Chad Gable, Lucha House Party, The Revival) (con Kalisto)
Non sono un fan di questa stipulazione per le squadre composte da tag-team, c’è troppa gente sul ring e non è facile dare il giusto spazio a tutti, oltretutto le eliminazioni per forza di cose devono essere rapide. Diventa una specie di passerella dove ognuno cerca di mettere in scena qualcosa di sé per pochi minuti, come i comici di Zelig o Colorado. Nel team di Raw più degli altri mi sono piaciuti i Lucha House Party che hanno nel repertorio le mosse giuste per attirare l’attenzione più di altri, così come i Revival che sono arrivati a un passo dalla vittoria, mentre per Smackdown è troppo facile fare i nomi degli Usos e del New Day, ma se la categoria di coppia nello show blu è guidata da tempo da questi ragazzi un motivo c’è. Con le eliminazioni di alcuni team l’azione si fa più fluida e non stupisce che la parte finale sia la più divertente, anche se come detto in generale ho trovato l’incontro macchinoso, non tanto per demeriti degli atleti quanto per la struttura intrinseca del match.
Winner: Team Smackdown (The Colons, The Good Brothers, The New Day, Sanity, The Usos) (con Alexander Wolf e Kofi Kingston) in 22’20. Voto:  (6 / 10)

5 vs 5 Survivor Series Elimination match: Team Smackdown (Asuka, Carmella, Mandy Rose, Naomi, Sonya Deville) vs Team Raw (Bayley, Mickey James, Nia Jax, Sasha Banks, Tamina) (con Alexa Bliss)
Partenza turbo con due rapide eliminazioni, per poi rientrare in tempistiche standard. A mettere un po’ di pepe sulla contesa ci ha pensato Mandy Rose che, generosa verso le compagne quanto Neymar lo è con Cavani dopo l’assegnazione di un rigore, cerca di prendersi tutta la gloria rubando tag e schienamenti. Il resto è stato abbastanza scialbo, eliminazioni con poco pathos tra cui un banale doppio count out, con il testa a testa tra la Banks e Asuka come parte migliore dell’incontro. Il match è stato accompagnato da un pubblico sonnecchiante pronto a svegliarsi solo per andar contro Nia Jax, più per via dell’infortunio causato a Becky che per i suoi meriti nell’interpretare un heel. Cinque contro cinque rapidamente dimenticabile.
Winner: Team Raw (Nia Jax ultima sopravvissuta) in 18’50. Voto:  (5 / 10)

Seth Rollins vs Shinsuke Nakamura
Nella prima parte dell’incontro il ritmo è stato piuttosto basso, una fase di studio tra i due condita da mind games e provocazioni con rare fiammate improvvise. Dai tre suicide dive in poi il match è finalmente decollato, senza strafare ma Rollins si è confermato atleta incapace di fare match insufficienti, pure contro il giapponese che finora purtroppo ha spesso deluso in WWE. Se l’epilogo è stato frizzante e ci ha regalato diversi falsi finali, l’incontro nel complesso paga la prima parte non riuscendo a gestire al meglio i venti minuti previsti. Sarebbe stata una scelta migliore tagliare almeno cinque minuti e farli partire in modo più pimpante fin da subito, per quanto il risultato finale per me sia sufficiente. Positivo che sia stato tenuto fuori Ambrose, un intervento esterno avrebbe certamente penalizzato il giudizio sul match, già di suo non meraviglioso.
Winner: Seth Rollins in 21’50. Voto:  (6 / 10)

Tag Team match: The Bar (Cesaro & Sheamus) (con Big Show) vs Authors of Pain (Akam & Rezar) (con Drake Maverick)
L’incontro era tra atleti pesanti, non mi sono stupito della mancanza di particolari “fuochi d’artificio”. I due team secondo me danno il meglio contro avversari più leggeri, così da poter marcare le differenze fisiche e scaraventarli da una parte all’altra del ring, ma non può essere una scusa per quello che abbiamo assistito. Nel match non ci sono state né prove di forza né voli che potessero accendere la scintilla (l’unico è stata l’esecuzione della finisher degli AOP) e la tanto criticabile scenetta di Drake che se la fa sotto è in realtà il momento comedy che ci farà ricordare dell’esistenza di questa prestazione negativa; già sarebbe stata giudicata mediocre in una puntata settimanale, in uno special event diventa ancor più grave. Riguardo “l’incidente” capitato a Maverick, potevamo fare a meno di un momento così trash? Senz’altro, ma come dice il detto: non esiste cattiva pubblicità, ma solo pubblicità. Il manager guadagna visibilità da un angle simile, un bene che sia avvenuto in un match che così poco ha regalato d’altro.
Winners: Authors of Pain (Akam & Rezar) (con Drake Maverick) in 9’. Voto:  (4,5 / 10)

Cruiserweight championship match: Mustafa Ali vs Buddy Murphy (c)
Ecco l’esempio di quello che mi aspetto quando assisto a un incontro tra pesi leggeri: ritmo, colpi a effetto e voli, conditi da una gran chimica tra i due contendenti. Campione e sfidante con pochi tempi morti sono riusciti a dar vita a un gioiellino, non mi sono così stupito infatti di sentire per la prima volta il pubblico intonare “205” durante la contesa. D’altra parte lo spanish fly dal tavolo dal tavolo dei commentatori è stato un piacere per gli occhi, l’arena poco rumorosa in altri match qui è invece esplosa. Peccato il minutaggio non elevatissimo, avrei tagliato volentieri da qualche altro incontro (come quello tra il campione Intercontinentale e degli Stati Uniti) per donarlo loro. Per me è stato comunque uno dei miglior incontri della serata, va premiato con un bel voto anche per averci ridato fiducia nel wrestling dopo lo scempio avvenuto poco prima.
Winner and STILL Cruiserweight champion: Buddy Murphy in 12’20. Voto:  (7,5 / 10)

5 vs 5 Survivor Series Elimination match: Team Raw (Bobby Lashley, Braun Strowman, Dolph Ziggler, Drew McIntyre, Finn Balor) (con Baron Corbin e Lio Rush) vs Team Smackdown (Jeff Hardy, The Miz, Rey Mysterio, Samoa Joe, Shane McMahon)
Già sulla carta si capiva la superiorità in chiave mark della squadra rossa, in particolare Strowman e McIntyre sono tra i più forti del roster, vedendo poi la rapida eliminazione di Joe il tracollo è parso fin da subito inevitabile. La storia da raccontare era chiara: il team di Raw poteva solo perdere a causa di frizione interne, liti effettivamente avvenute ma che non sono bastate per sovvertire il pronostico. Il problema è che per rappresentarle l’incontro è andato quasi subito nel caos, con tutti i partecipanti che intervenivano senza bisogno di tag. E’ un peccato perché pur nella confusione si è riuscito parzialmente a raccontare delle storie all’interno del match, elemento fondamentale per questa stipulazione. Un paio di esempi sono stati gli incroci tra Shane e Ziggler prima e Shane e The Miz dopo. Con Dolph sono riemerse le scorie della finale del recente torneo, il marito di Maryse invece ha sfruttato il general manager chiedendogli di continuo il coast to coast nonostante fossero evidenti le sue precarie condizioni. A proposito di Shane non mi sta piacendo la sua gestione da wrestler ultimamente, tra la vittoria del torneo e il risultare come ultimo eliminato del team mi pare stia rubando troppo la scena ad altri. Tornando al match, il tutto è stato davvero mal organizzato, per mettere in scena i dissapori tra compagni nel team Raw si è dato vita a un guazzabuglio davvero difficile da digerire, con uno squilibrio tra le forze in campo che non ha mai dato l’illusione che il pronostico potesse essere sovvertito.
Winner: Team Raw (Bobby Lashley, Braun Strowman, Drew McIntyre ultimi sopravvissuti) in 24’. Voto:  (5 / 10)

Charlotte Flair vs Ronda Rousey
Finalmente assistiamo a un incontro dove Ronda non domina per il 99% del tempo e il risultato è dannatamente buono, nonostante il poco tempo concesso alle ragazze per prepararlo a causa dello sfortunato infortunio di Becky. Mi è piaciuta la reciproca aggressività, vissuta con un ritmo forsennato da cui emergeva la voglia di distruggere l’avversaria ancor più che vincere. Con due atlete che hanno mosse di sottomissione come punti di forza era poi divertente osservare come ogni scambio potesse tramutarsi in un attimo in una trappola per la rivale, in ogni contatto davano l’impressione di poter mettere il punto finale sul match rendendo il tutto incerto. Dallo strike di Ronda alle chop di Charlotte, un continua ricerca di supremazia attraverso la propria firma. Alla fine il ricorso alla squalifica potrebbe far storcere un po’ il naso, tuttavia mi sembra più comprensibile del solito il ricorso a questo stratagemma: l’utilizzo della kendo stick di Charlotte (e successivo pestaggio post match) promette un bel cambiamento nell’attitudine del suo personaggio, per cui non lo vedo come un solito escamotage volto ad allungare il brodo nei feud, ma come un elemento essenziale della narrazione. Per quanto riguarda Ronda possiamo dire che sia stato il suo miglior incontro di sempre? Grazie anche a un bilanciamento di forza più equilibrato si è potuto deviare dal solito copione. I fischi che si è presa sono dovuti proprio a quella gestione da Superman (in questo caso direi più Wonder Woman) che l’ha fatta arrivare al vertice troppo velocemente, senza macchie. Ma ci sarà tempo per trattare l’argomento.
Winner for DQ: Ronda Rousey in 14’40. Voto:  (8 / 10)

Daniel Bryan vs Brock Lesnar
Come al solito si è partiti con la “tassa Lesnar”, ovvero il dover far padroneggiare per lunghi tratti la Bestia rendendo il tutto noioso: dal momento in cui riesce a mettere le sue grinfie su Bryan partono interminabili minuti di ripetitivo dominio. A salvarci dallo squash arriva poi il colpo accidentale all’arbitro che permette a Bryan di mettere a segno un colpo nel punto preferito da chi turna heel (vedi anche Nakamura): il calcio nei marron glacé. Il fatto che abbia ripetuto la sequenza grazie alla quale ha sconfitto AJ è stato intelligente, così da mostrare la differenza di forza tra Styles e Lesnar. Da lì tutto diviene più incerto e a guadagnarci siamo noi spettatori, quello che Heyman stesso aveva definito dream match è iniziato per davvero. A conti fatti non si può comunque parlare di incontro da sogno, le circostanze erano particolari rendendo difficile la messa in scena: la differenza di star power e di fisico tra i due era troppo ampia, non c’era una storyline alle spalle e inoltre il turn heel fresco di Bryan lo ha fatto combattere in modo diverso dal solito. Speriamo che prima o poi ci sia un rematch in condizioni diverse. Un difetto che ho riscontrato non posso è stato il modo in cui Bryan è passato alla controffensiva con rinnovata energia, quasi dimenticandosi di tutti i colpi subiti nella prima parte, mentre Brock la sofferenza agli arti inferiori l’ha espressa bene. Ad ogni modo i primi nove minuti sono stati un supplizio, ma nella seconda parte ci si è divertiti e il potenziale che hanno i due insieme sul quadrato mi sembra evidente. Vedere poi Brock quasi sul punto di cedere intrappolato a centro ring da Bryan è stato da brividi.
Winner: Brock Lesnar in 18’50. Voto:  (7 / 10)

Special Event
Parto subito dicendo che sono stato sorpreso positivamente dalla scelta di far vincere tutti gli incontri (o quasi) a uno dei due show; questo non perché io sia l’editorialista di Raw (da tempo mi diverto più a guardare Smackdown), quanto per la scelta di andare controcorrente e di non far arrivare i due schieramenti alla pari fino al main event, scelta che rende spesso tutto più prevedibile. Oltretutto un esito simile crea motivi di interesse per gli show settimanali, non tanto per quello del lunedì sera che ha vinto in lungo e in largo, quanto per Smackdown che dopo una batosta simile non potrà far finta di niente, ci dovranno essere cambiamenti radicali nei giochi di potere. Leggo che per molti lo show blu è uscito umiliato da questa sfida, invece vedrete che ne guadagnerà ancora più nella qualità delle puntate da questa debacle.
Passando alla valutazione degli incontri si nota come siano andati male (o al limite della sufficienza) quelli che danno il nome allo special event, il ché non è un bel segnale. Se quello nel kick off si è ripreso nel finale, quello delle donne ha avuto poco da raccontare, quello tra uomini lo aveva ma lo ha fatto nel modo più caotico possibile. La palma d’oro per il peggior match della serata va però al tag team match, non tanto per l’impietoso incidente occorso a Maverick, quanto perché l’incontro stesso è stato poca roba. Fortunatamente gli altri incontri sono andati meglio: non tanto Rollins che comunque è riuscito a salvare la baracca contro Nakamura, ma soprattutto il match tra Ronda e Charlotte e quello tra pesi leggeri hanno riconciliato con il wrestling. Il main event è stato particolare, perché dopo una prima parte ingiudicabile per via dell’eccessivo star power di Lesnar, poi è diventato molto piacevole. Una lezione che spero abbia capito la federazione sta sera (ma ne dubito) è che nel creare personaggi semi invicibili lo spettacolo finisce per perderci più che guadagnarci. La Rousey ha fatto uno dei suoi miglior match in carriera proprio perché davanti non aveva una Bliss da lanciare da una parte all’altra, ma un’avversaria sua pari che l’ha messa in seria difficoltà; Brock dopo il calcio subito nelle dragonball non ha più potuto dominare, rendendo l’esito dell’incontro più incerto e quindi più divertente. Prima verranno umanizzati questi due atleti e meglio sarà per tutti.
Riepilogando sono stati almeno positivi cinque match su otto, con due in particolare da tenere bene a mente. Il fatto che siano venuti male quasi tutti i Survivor Series elimination match fa riflettere sul senso di mantenere in vita questo Special Event. Il problema è la stipulazione o non ci si impegna più nell’inscenarla? Si fa sopravvivere solo per tradizione? A me il concetto di elimination match piace, ma in questo caso non si sono dimostrati proprio all’altezza.
Voto:  (6,5 / 10)

Sergedge – EH4L