I match a squadre, in qualsiasi salsa o modalità, mi hanno sempre in qualche modo appassionato, sin da piccolo. Sarà forse l’idea di tanti beniamini che si coalizzano per combattere un nemico comune, oppure il concetto stesso di poter fare “squadra”che mi affascina, fermo restando che deve esserci un motivo valido e ben spiegato per poter mettere da parte rivlità e acredini e coalizzarsi verso un fine comune. Sarà stato quest oil caso? Brace yourselves guys, let’s begin!

I

I

WAR GAMES MATCH

Rhea Ripley, WWE Women’s Tag Team Champion Bianca Belair, Naomi, Bayley & Iyo Sky vs WWE Women’s World Champion Liv Morgan, WWE Women’s Champion Nia Jax, Tiffany Stratton, Raquel Rodriguez & Candice LeRae (38:12)

Partiamo con il match femminile: la grande criticità dei war games è, paradossalmente, costituita dalla sua stessa genetica. L’incontro, di fatto, non può iniziare prima dell’ingresso di tutte le contendenti, dunque la fase preliminare (pardon) è di fatto, come spesso accade, molto più estesa e prolungata rispetto all’incontro in se. La scelta di mettere Nia Jax come prima lottatrice, unita all’illogico vantaggio concesso alle babyface, ha creato un inizio di match piuttosto lento e farraginoso in molte sue parti, sia in senso pratico che logico: avere le “buone” in una situazione di perenne vanntaggio numerico crea molte parentesi anticlimatiche, con le fasi di selling inserite in modo forzoso. Detto ciò, al netto di questo macro errore di booking e di alcune fasi leggermente farraginose, l’incontro ha assolto il suo dovere in modo puntuale, regalandoci un opener decisamente divertente, grazie soprattutto ad alcuni spot memorabili. IYO SKY, in particolare, resta al giorno d’oggi la miglior wrestler al mondo bell-to-bell, senza dubbio alcuno. Il moonsalut effettuato dalla gabbia in modo perfetto, con l’aggiunta di un quoziente di difficoltà proibitivo costituito dal bidone dell’immondizia viola usato a mo di armatura, è probabilmente lo spot non solo del match ma dell’intera serata, ed in generale la sua prestazione resta quella maggiormente convincente. La parte conclusiva del match è stata ovviamente quella che ho preferito, sia quando Jax è stata messa fuori gioco da Naomi e Bianca, sia quando Raquel è stata ammanettata, mettendo fuori gioco le due monster heels concentrandosi sul capitano della squadra. La scelta che un capitano schienasse l’altro è stata secondo me azzeccata, sia per dar lustro alla vittoria (schienare Candice non avrebbe avuto lo stesso effetto) sia in termini di storyline: Rhea vs Liv potrebbe essere un ottimo match per iniziare la nuova vita di RAW su Netflix. Winners: Rhea Ripley, WWE Women’s Tag Team Champion Bianca Belair, Naomi, Bayley & Iyo Sky (6,5 / 10)

I

ONE ON ONE MATCH

LA Knight (c) vs Shinsuke Nakamura for the WWE United States Championship (09:46)

L’intera gestione di questo match, sia prima che dopo il suo svolgimento, è stata incentrata su due principi: brevità e rapidità. Nakamura rientra, sfida LA Knight (il cui regno, diciamolo, aveva poco altro da raccontare) e vince il suo secondo match in sei mesi, laureandosi come nuovo Campione. L’incontro in se non è stato niente di eccezionale, anzi Nakamura è stato sin troppo dominante, in grado di sopraffare Knight in modo severo e decisivo, tuttavia proprio la sua brevità lo rende nel complesso sufficiente ed innocuo. Nakamura è un personaggio che funziona sempre, capace di reinventarsi e catturare l’immaginario dei fan di tutto il mondo: l’intenzione di inviarlo in NOAH per il match del 1 Gennaio contro Ulka Sasaki con la cintura di Campione US è una scelta comprensibile (presume che abbiano avuto rassicurazioni circa il suo andare over) in considerazione del suo rilevante status internazionale.

Winner and New WWE United States Champion: Shinsuke Nakamura (6 / 10)

I

TRIPLE THREAT MATCH

Bron Breakker (c) vs Sheamus vs Ludwig Kaiser for the WWE Intercontinental Championship (14:26)

Un match che mi ha letteralmente entusiasmato, sin dalle primissime battute: Sheamus, il veterano che desidera conquistare un alloro sempre sfuggitogli nel corso della lunga carriera. Bron Breakker, Campione in rampa di lancio caratterizzato da una mentalità aggressiva e vincente, voglioso di mettersi alla prova contro i più forti. Kaiser, uno degli heel più funzionanti della federazione, affrancatosi in parte da GUNTHER e disposto a tutto per dimostrare al suo mentore di essere capace di camminare da solo, magari vincendo la cintura appartenuta proprio all’austriaco. Tre personaggi che hanno senso, funzionano, che sanno stare sul quadrato: questa combinazione apparentemente semplice ha dato luogo ad un incontro dal ritmo serrato, estremamente divertente, con tantissimi falsi finali e con un beniamino chiaro, Sheamus, schienato senza pietà dall’attuale Campione. Persino le espressioni facciali dei tre hanno reso la contesa ancor più epica ed appassionante, regalandoci anche potenziali combinazioni per il futuro (Kaiser/Breakker o Breakker/Sheamus). Questo match è esattamente ciò che il midcard dovrebbe sempre essere (intensità e divertimento sublimati) e che spesso non è. Winner and Still WWE Intercontinental Champion: Bron Breakker (8 / 10)

I

ONE ON ONE MATCH

Gunther (c) vs Damian Priest for the WWE World Heavyweight Championship (19:21)

Incontro che è stato impostato, come molti match di GUNTHER, su un canovaccio chiaro sin dall’inizio: colpire e concentrarsi su un’unica parte corporea, presumibilmente quella più importante al fine di dimezzare o annullare le componenti offensive più pericolose dell’avversario. Il match è stato principalmente incentrato su questo aspetto, con il cattivo volto ad insistere sulla parte “ferita” e sul babyface concentrato sul reagire e combattere sia contro l’avversario che contro il dolore, dimostrando cojones e forza d’animo: Priest come babyface funziona benissimo, tuttavia credo che il suo status si stia lentamente ma inesorabilmente deteriorando, dunque forse questo aspetto ha inciso sul coinvolgimento emotivo della contesa. Come nel loro ultimo incontro, GUNTHER prevale ma non in modo pulito, suo malgrado: Bàlor interviene quando l’arbitro era distratto a fare altro, costando di fatto il Titolo all’ex amico, concedendo un assist decisivo al Campione che ha proceduto a finire il suo avversario con una presa di sottomissione, approfittando della distrazione causata. Non avendo visto RAW non so chi potrebbe essere il prossimo sfidante di GUNTHER, tuttavia ciò che mi auguro è che sia qualuno di status uguale o superiore, al fine di poter dare lustro sia alla Cintura che al suo detentore, bisognoso di faide di primissimo piano per non indebolire la sua ambiziosa fiamma. Winner and Still WWE World Heavyweight Champion: Gunther (7 / 10)

I

WAR GAMES MATCH

Roman Reigns, Sami Zayn, Jey Uso, Jimmy Uso & CM Punk vs The Bloodline & Bronson Reed (41:55)

Match che mi è piaciuto tantissimo, devo essere onesto. Contrariamente al match femminile, qui i booker hanno fatto le cose per bene: il vantaggio è stato concesso giustamente alla parte heel, mettendo sempre i babyface in una situazione di “rincorsa” alla parità numerica. Anche l’ingresso di Jey Uso direttamente nella gabbia mi è piaciuto molto, così come la progressione corretta circa I membri in campo: a tal proposito, le schermaglie tra Roman e Punk, fatte solo di postura e non verbale, sono state eseguite e progettate magistralmente, creando un sottotesto appassionante e potenzialmente futuribile in soli 10 giorni, senza bisogno di promo o altro: un piccolo capolavoro. L’incontro è stato intenso, ben lottato e impostato in modo corretto: Jacob Fatu è stato gestito come il mostro da battere ed abbattere, Reed è stato messo fuori gioco dal primo, vero atto di collaborazione di Punk verso Reigns, reso così più fondamentale che prezioso, mentre Solo Sikoa è stato massacrato dai babyface nella fase finale, colpito da tutte le loro finishers ed abbattuto dal Capitano, Roman Reigns. Un match veramente ben strutturato, avvincente che ha fornito numerosi spunti interessanti sia sul quadrato che in termini di storyline. Resta ora da capire cosa succederà in futuro tra Punk, Heyman e Reigns, cosa ne sarà della Nuova Bloodline (The Rock?) e soprattutto che direzione prenderà il booking della stable OGs nella sua interezza, se dovesse continuare ad esistere. Un’ottima conclusione di un ottimo PPV. Winner: Roman Reigns, Sami Zayn, Jey Uso, Jimmy Uso & CM Punk (8,5 / 10)


i

LIVE EVENT

Questo PLE è stato davvero uno show divertente, consequenziale e “corretto” nella sua durata complessiva. Soprattutto mi concentrerei sul primo degli aggettivi: il wrestling prima che appassionante, prima che commuovente deve essere divertente per essere apprezzato in modo trasversale. Attenzione, divertire non vuol dire far ridere, ma “divèrtere”, distrarre, muovere l’attenzione dello spettatore da una quotidianità più o meno grigia verso un pensiero colorato, distraente ed accattivante. E questo show, nel complesso, mi ha distratto molto. MVPs della serata: IYO SKY, Sheamus, Kaiser, Zayn, Fatu e Punk. My two cents. (7,5 / 10)