I live event della WWE potrebbero sparire o essere fortemente tagliati. E’ questo quanto emerso dalle parole di Mark Shapiro, COO di TKO, la compagnia madre della WWE. Shapiro ha parlato ieri alla conferenza stampa UBS e ha detto sostanzialmente che per quanto in una logica di lungo termine possano essere utili per rafforzare il brand, questi eventi non sono profittevoli.

Show non profittevoli

Shapiro ha spiegato: “C’è una ragione per organizzarli, perché fa bene al brand WWE, stiamo costruendo un pubblico. Mettiamo questi show in scena nelle contee C e D, estendendo così di molto la copertura del brand e stiamo raccogliendo un maggior numero di spettatori da tutte le fasce demografiche, quindi è un bene per la nostra crescita a lungo termine. Dal punto di vista dei margini, però, sono diluitivi. Quindi, con le nostre efficienze e le nostre opportunità di sinergia, probabilmente avremo l’opportunità di ridurre alcuni di questi eventi non televisivi, il che ovviamente farà aumentare il nostro margine, per cui stiamo procedendo in questo senso”.

Le conseguenze

Al di là del gergo tecnico, l’analisi di WrestleNomics sembra abbastanza chiara: gli eventi che la WWE tiene nelle piccole città, con pochi spettatori e piccole arene, non sono così profittevoli da giustificare lo sforzo economico per realizzarli. Questo ovviamente non vale per “house show” più grandi come quello che si terrà il 26 dicembre al Madison Square Garden e per il quale sono stati già venduti 10.473 biglietti sui 13.140 messi in vendita.