In questi giorni stanno tenendo banco le vicende interne alla WWE che pare proprio essere stata messa in vendita. Vince McMahon è tornato a presiedere il Consiglio di Amministrazione, minacciando il veto sulla rinegoziazione dei diritti tv e su qualsiasi operazione di vendita ove non fosse stato lui a dirigere le operazioni. Subito dopo il suo ritorno, si sono diffuse le voci di una cessione della società ad un fondo saudita. L’operazione è stata data per “fatta” da diverse fonti, salvo poi arrivare smentite. Sta di fatto che la WWE sembra destinata alla vendita. Il ritorno del Chairman non ha fatto piacere a tutti, per usare un eufemismo. In particolare, un azionista si è già mosso per le vie legali, facendo causa a Vince.

Si va per le vie legali

Sembra che almeno parte degli azionisti WWE non sia affatto contenta del ritorno di Vince McMahon in federazione. Uno di questi, di nome Scott Fellows, ha già adito le vie legali sostenendo che Vince abbia abusato della sua posizione di azionista di maggioranza per tornare ad occupare il ruolo (Chairman) da cui era stato rimosso dopo lo scandalo in cui era finito. Bloomberg Law ha evidenziato che negli atti di causa si evidenzia come Vince abbia comunicato al Consiglio di Amministrazione che non avrebbe dato alcun benestare sulla rinegoziazione dei diritti tv, ne tanto meno su una possibile vendita della società, se non fosse stato riammesso. Per tutta risposta il CDA aveva deliberato che il suo ritorno non rispondesse al miglior interesse della WWE. A quel punto Vince ha forzato la mano, abusando della sua posizione di azionista di maggioranza, per rientrare in società. In particolare, nell’atto di citazione si evidenzia come Vince avrebbe usato il suo 81% delle azioni per rimuovere tre membri del CDA ed al loro posto inserire lui stesso, George Barrios e Michelle Wilson.