Solo poche ore fa la Corte Suprema di Delaware ha rivelato un caso senza precedenti contro la nuova TKO Group Holdings, presentato pochi giorni fa da un gruppo di azionisti.
La causa legale è stata depositata il 22 novembre scorso e prende ufficialmente di mira Vince McMahon, Nick Khan, Paul Levesque (Triple H) e altri membri del consiglio direttivo che hanno preceduto la creazione di TKO.
Il documento afferma che Vince McMahon avrebbe spinto per concludere la vendita della sua azienda il più rapidamente possibile, indicando Ari Emanuel (direttore esecutivo di Endeavor) come “un amico stretto” e “un alleato” che gli avrebbe offerto un accordo favorevole, consentendogli di rimanere presidente esecutivo e di evitare un’indagine interna su eventuali accuse di molestie sessuali. Gli azionisti hanno anche puntato il dito contro gli ex membri del consiglio direttivo della WWE, alcuni dei quali non fanno più parte della direzione di TKO.
I dirigenti sono accusati di essere complici in un “presunto processo di vendita fittizio” che avrebbe favorito Endeavor e avrebbe escluso altri candidati che avrebbero potuto licenziare McMahon se avessero ottenuto il controllo dell’azienda. La denuncia cita prove di due potenziali acquirenti che avrebbero offerto dai 95 ai 100 dollari e dai 90 ai 97,50 dollari per azione, prezzi che rappresentano una cifra totale superiore ai 21 miliardi di dollari pagati da Endeavor.
Con il rischio di perdere il pieno controllo sulla WWE McMahon avrebbe cercato una via ‘rapida’ per vendere a società a un nuovo fondo “volutamente selezionato” che gli avrebbe permesso di non perdere il suo status. Con quest’operazione non solo si è garantito un futuro nella WWE dopo la vendita, ma McMahon si sarebbe anche arricchito. Si prevedono ulteriori dettagli su questo caso legale nelle prossime settimane.