Vince McMahon sarebbe di nuovo nell’occhio del ciclone: l’uomo non è estraneo ai tribunali, visto che già nel 1995 ha dovuto affrontare lo scandalo steroidi e lo scorso anno si è allontanato dalla compagnia per le accuse sull’utilizzo di soldi della compagnia per “comprare il silenzio” di alcune ex dipendenti riguardo a relazioni sessuali. Nelle ultime ore l’ex Chairman della WWE sarebbe stato accusato di discriminazioni razziste nei confronti di una ex writer della compagnia.

Le accuse

Secondo quanto riportato da Bloomberg Law, la denuncia sarebbe stata fatta da Britney Abrahams, che tra l’altro è stata licenziata “senza giusta causa” per aver portato a casa una sedia “brandizzata” di WrestleMania. Le stesse sedie sono state date ai fan in prima fila ed erano in vendita sullo store online della compagnia:

“Le lamentele di Britney Abrahams sono state ignorate ed è stata licenziata per una sedia di WrestleMania, questo secondo i primi dati raccolti dalla Corte distrettuale del distretto est di New York lo scorso lunedì”.

La Abrahams aveva iniziato la sua carriera nel 2000 come writer di Raw e SmackDown. Secondo i report, la donna avrebbe avuto lamentele su alcune frasi “stereotipate” attribuite a Bianca Belair e anche sull’esagerato accento nigeriano di Apollo Crews. La donna sarebbe stata anche esposta ad altre, numerose, proposte razziste da parte di Vince McMahon, rifiutate solo perché un writer bianco le avrebbe ritenute offensive nei confronti del pubblico.
Da quanto si apprende, la WWE avrebbe addirittura voluto creare una storyline secondo la quale un wrestler avrebbe dovuto avere una “partecipazione segreta” agli attacchi avvenuti durante l’11 settembre 2001.

Il malumore di Bianca Belair

Secondo quanto riportato da Ringside News, questa era la battuta che avrebbe dovuto recitare Belair:

“Uh-Uh! Don’t make me take off my earrings and beat your ass!
Uh-Uh! Non farmi togliere gli orecchini e prenderti a calci in c***”.”


Sempre secondo il sito, sarebbe stata la stessa Belair a rifiutarsi di pronunciare questa battuta, visto che non voleva che il suo personaggio avesse delle connotazioni da “ghetto”. Dopo svariate lamentele a Christopher Dunn, la battuta considerata discriminatoria, è stata eliminata dagli script, ma ora sembra che la WWE si troverà costretta ad affrontare una nuova vicenda legale.