La WWE di Triple H e Stephanie McMahon prende sempre più un’impronta definita ma intanto c’è un fantasma nella stanza di cui nessuno, almeno ufficialmente, parla. Si tratta di Vince McMahon, proprietario di maggioranza ed ex amministratore delegato della WWE, che secondo quanto riporta il Wall Street Journal, avrebbe intenzione di tornare in azienda dopo il suo ritiro avvenuto lo scorso anno a causa di uno scandalo di molestie sessuali. Secondo il noto giornale finanziario lo scopo di Vince McMahon sarebbe quello di perseguire la vendita dell’attività, secondo quanto riferito da persone a conoscenza della questione.

McMahon, che detiene la maggioranza dei diritti di voto grazie al possesso di azioni di classe B della WWE, ha comunicato alla società che intende eleggere se stesso e due ex co-presidenti e direttori, Michelle Wilson e George Barrios, nel consiglio di amministrazione. Wilson e Barrios si erano dimessi diversi anni fa, ma avevano a lungo guidato la WWE come dirigenti prima dell’avvento di Nick Khan. La mossa di reintegrare McMahon e i due ex presidenti richiederà che altri tre dirigenti attuali lascino le loro posizioni.

McMahon, il cui brusco abbandono nel luglio 2022 ha fatto seguito alle rivelazioni del Wall Street Journal sui molteplici pagamenti a donne che avevano denunciato comportamenti sessuali scorretti e infedeltà, si aspetta di poter assumere il ruolo di presidente esecutivo, anche se per farlo avrebbe bisogno dell’approvazione del consiglio.

Non è chiaro quale sia la posizione della figlia, Stephanie McMahon. Dopo la sua partenza, Stephanie ha assunto il ruolo di presidente e co-CEO insieme a Nick Khan, ex presidente della società. Il 77enne ha inviato una lettera al consiglio di amministrazione della WWE alla fine di dicembre, specificando il suo desiderio di tornare nell’azienda che ha diretto per quattro decenni, per aiutare a guidare un processo di revisione strategica. McMahon ritiene che ci sia una finestra ristretta per dare il via a un processo di vendita perché i diritti mediatici della WWE, compresi i programmi di punta “Raw” e “SmackDown”, stanno per essere rinegoziati.

McMahon ritiene che il panorama dei media si stia evolvendo rapidamente e che un numero sempre maggiore di aziende voglia possedere la proprietà intellettuale che utilizza sulle proprie piattaforme di streaming, rendendo la WWE un obiettivo interessante per l’acquisizione. La WWE, che genera la maggior parte delle sue entrate dalla vendita dei diritti sui contenuti, ha registrato il suo primo anno di entrate superiori a 1 miliardo di dollari nel 2021. Attualmente la società ha un valore di mercato di poco superiore ai 5 miliardi di dollari.

Il mese scorso il consiglio di amministrazione ha risposto in una lettera a McMahon di essere pronto ad avviare un processo di revisione e di essere disposto a collaborare con lui. Tuttavia, ha dichiarato di aver concordato all’unanimità che il ritorno di McMahon nell’azienda non sarebbe nell’interesse degli azionisti, secondo quanto riferito da persone a conoscenza delle lettere.

Il consiglio ha anche chiesto a McMahon di confermare il suo impegno a rimborsare le spese sostenute dalla WWE in relazione a un’indagine sulle accuse e gli ha chiesto di accettare di non tornare in azienda durante le indagini governative sulla questione. McMahon ha risposto che è disposto a continuare a lavorare per completare qualsiasi rimborso per le spese ragionevoli relative all’indagine, nella misura in cui non sono coperte dall’assicurazione, ma ha rifiutato di accettare di non tornare in azienda.

Ha comunicato al consiglio di amministrazione che, a meno che non sia direttamente coinvolto come presidente esecutivo fin dall’inizio di una revisione strategica, non sosterrà né approverà alcun accordo o vendita di diritti televisivi. McMahon si è ritirato come amministratore delegato e presidente della WWE a luglio, in seguito a un’indagine del consiglio di amministrazione sulle accuse di molestie sessuali nei suoi confronti. Il Journal ha riportato che dal 2006 ha accettato di pagare più di 12 milioni di dollari in accordi segreti alle sue accusatrici.

La Securities and Exchange Commission e i procuratori federali hanno avviato indagini sui pagamenti. In seguito, la WWE ha reso noti altri pagamenti nel 2007 e nel 2009 per un totale di 5 milioni di dollari che, a suo dire, non erano collegati alle accuse di cattiva condotta che avevano portato all’indagine interna. Il consiglio di amministrazione della WWE ha infine stabilito che i pagamenti, sebbene effettuati personalmente da McMahon, avrebbero dovuto essere contabilizzati come spese della WWE perché andavano a beneficio della società. Il mese scorso il Journal ha riferito che McMahon aveva detto di avere intenzione di tornare alla WWE. Secondo le persone a conoscenza dei suoi commenti, dopo essersi pentito di aver dato le dimissioni.