La serata di wrestling più attesa da noi appassionati va ufficialmente in archivio, regalandoci molti Wrestlemania moment e tanto, tanto intrattenimento. Possiamo ufficialmente decretare questa ‘mania come un successo, o vi sono state più ombre che luci? Alla tastiera come sempre c’è Danilo, lieto di presentarvi la review ufficiale di Zona Wrestling…get ready to disagree.

 

Kickoff Show

Nel complesso il Kickoff non ha offerto grandi sorprese, se non l’inaspettata (ed a tratti illogica) vittoria da parte di Mojo Rawley della Battle Royal, che anziché essere usata come “espediente” per costruire qualche performer, è stata strutturata come palcoscenico per una celebrità di second’ordine. Il match tra Neville ed Aries è stato buono, ma la luce del sole ha sicuramente tolto quell’atmosfera di specialità necessaria ad entrare in una “modalità Wrestlemania”, mentre invece il match tra Corbin ed Ambrose, a mio avviso, non è andato oltre una sufficienza stringata. Dispiace per il nostro ricamino, relegato nell’undercard dell’undercard. Save the Lunatic Fringe.

Voto: (6 / 10)

 

AJ Styles VS Shane McMahon

All’inizio la scelta di posizionare questo match come opener mi era sembrata un pò stranuccia…ma poi, riflettendoci, è stato giusto frapporre tra questo incontro ed il suo paritetico speculare dello show rosso quanta più distanza possibile. Ciò che ho gradito poco, in senso lato, è stato vedere AJ Styles vendere l’impossibile per, di fatto, un non wrestler in posizione di autorità: l’ex Campione WWE è pur sempre un main eventer, definito a ragion veduta come il migliore attualmente in attività, dunque un booking del match 50/50 è sempre un pochetto illogico e mi crea strani pruriti al cervelletto. Detto questo, AJ si dimostra lo Shawn Michaels di questa generazione tirando fuori da un lottatore con palesi limiti tecnici un match intrigante, condito da parecchi spot degni di nota (su tutti la 450 into a triangle choke, una delle poche transizioni “MMA” senza intoppi, la coast to coast ed il flying elbow sul tavolo di commento e tanta buona psicologia). Il finale arriva a causa di un eccesso di boria di Shane, che paga una shooting star press a vuoto con un phenomental forearm risolutivo: 1,2,3 e tutti a casa. Tante scorciatoie concesse a Shane dunque, tuttavia il suo atletismo e la sua voglia di fare si sono sposati in modo efficace con la tecnicalità di un wrestler di assoluto livello come AJ. Molto al di sopra delle aspettative.

Winner: AJ Styles in 20’29” Voto: (7 / 10)

 

WWE United States Championship Match: Kevin Owens VS Chris Jericho (c)

Inizio di card “pesante”, con due match di assoluto livello di fila. L’ingresso di Y2J, con sciarpa a led e lista gigante, è assolutamente riguardevole, e l’heat raccolto da K.O. ha un grosso peso in ottica storyline. Il pubblico è saldamente dietro Jericho, con cori e grida di sostegno…tuttavia la fase iniziale soffre di un ritmo forse eccessivamente singhiozzante, con i due che faticano a trovare il giusto ritmo. Il match impenna quando i due tentano di applicare vicendevolmente la Walls of Jericho, con Owens che rompe il conteggio usando addirittura un singolo dito della mano, in un momento fotografico davvero forte. Il finale arriva in seguito ad una powerbomb effettuata sull’apron, con Jericho che soccombe all’ex amico nonostante tanti sforzi e qualche falso finale: quella che era la seconda faida meglio costruita di Wrestlemania (dopo quella tra Cena e Miz) lascia ai posteri un match buonissimo ma non memorabile, che sa di definitività. Cosa se ne farà Owens del Titolo U.S.? Sarà per lui foriero di gioie o di innumerevoli pin puliti in chiaro? Lo scopriremo solo vivendo, diceva qualcuno. You know what happens, huh?

Winner: Kevin Owens in 16’48” Voto: (6,5 / 10)

 

Raw Women’s Championship Elimination Match: Bayley (c) VS Sasha Banks VS Charlotte Flair VS Nia Jax

L’incontro femminile dello scorso anno, senza timore di smentita, fu decisamente lo showstealer dell’evento. Quest’anno due delle tre atlete coinvolte in precedenza si ripresentano sullo stage più importante dell’anno, ma la magia non viene ripetuta, nonostante il livello più che buono del match: le entrate di Charlotte e Sasha, tuttavia, sono da vere superstar. La fase iniziale racconta una storia semplice, con Nia che viene identificata come “mostro” da sconfiggere facendo fronte unito…peccato che questo mostro imbattibile fosse stata schienata allo scorso S.E. dalla sola Banks. Fatto sta che, nonostante una fase di dominio iniziale, Nia viene eliminata dopo aver subito un big boot into a suplex ed una powerbomb dalle tre atlete, che la schienano in contemporanea. Dopo appena quattro minuti viene eliminata anche la Banks, e qui è strana la decisione di aver limitato veramente al minimo le interazioni “a tre” tra le protagoniste rimaste…dopo altri quattro minuti, Charlotte capitola dopo aver subito una flying elbow da Bayley, in omaggio all’ei fu Randy Savage. Un incontro palesemente tagliato nel suo minutaggio, con un finale forse troppo anticlimatico, che tuttavia sarebbe stato oro colato in un’epoca diversa da quella attuale, dove pian pianino il wrestling femminile ci sta facendo venire il palato fine (vedasi NXT Takeover). Mi auguro in qualche “scossone” dal punto di vista dei roster, magari invertendo la Banks e la Lynch per rinverdire la Boss, troppo bistrattata nella fase finale dell’anno accademico. Legit.

Winner: Bayley in 12’07” Voto: (6,5 / 10)

 

Raw Tag Team Championship Ladder Match: The Greatest Tag Team in All of Time and Space The Hardy Boys VS Luke Gallows & Karl Anderson (c)  VS Enzo Amore & Big Cass VS Sheamus & Cesaro

Match della serata, per un numero molto elevato di motivi. Innanzitutto l’entrata di Enzo e Big Cass ha risvegliato in modo prepotente l’entusiasmo collettivo, Cesaro e Sheamus per la prima volta si sono “vestiti” da tag team…e, cosa ben più importante, l’aggiunta a sorpresa degli Hardy Boys è stata sicuramente il momento più coinvolgente di questa edizione, con il pubblico letteralmente in visibilio nonostante la gimmick non necessariamente “broken”. L’incontro di per se è stato non lunghissimo ma molto, molto intenso, con due spot su tutti: la giant swing del sempre eccellente Cesaro e l’insane swanton bomb di Jeff Hardy, che da anzianotto camminerà curvo ma che ci regala ancora oggi tante, tante emozioni forti. La vittoria dei Titoli in questo caso era quasi un atto dovuto, e con un solo, cruciale inserimento la divisione Tag Team di Raw è diventata attraente come una ragazza di 1,50 cm x 75 kg dopo il sesto bicchiere di vodka. DELIGHTFUL, YEEEEEAH!

Winners: The Hardy Boys in 10’30” Voto: (7,5 / 10)

 

John Cena & Nikki Bella VS The Miz & Maryse

Come scritto in sede di preview, nel corso del build up per Wrestlemania Miz e Cena hanno insegnato a TUTTI, e dico tutti, come si fa un promo da main eventer. La costruzione di questa faida è stata la più irriverente, cruda ed interessante di tutte, con un’escalation puntuale esplosa proprio al momento giusto, con l’ultima puntata di Total Bellas Bullshit ed un promo al vetriolo di Cena in quel di Smackdown. L’incontro è stato semplice, con una fase iniziale di heat per The Miz (che ha effettuato il DDT migliore della sua carriera), che ha provato in tutti i modi a farsi odiare dal pubblico palesemente non pro-Cena, ed un finale con il ritorno dei due babyface, che liquidano i due heel senza troppi problemi. Il postmatch, invece, da fan incallito di Total Divas (non giudicatemi, c’è gente che gode leccando i piedi) l’ho AMATO. Una delle storyline più lunghe messe su dalla WWE, ossia la mancanza di volontà da parte di Cena di voler avere un legame sentimentale sanzionato, ha trovato il suo scioglimento in un momento di vita reale. Nessuno, nella storia, ha fatto per la WWE ciò che ha fatto John Cena: nessuno, da Hogan, a Rock, a SCSA, ha sacrificato in termini di tempo e fatica ciò che ha sacrificato il bostoniano. In questi termini, è giusto che a Cena sia concesso di usare la WWE, ed ancor più Wrestlemania, come casa propria, come un’estensione reale della propria vita personale, e non professionale. Aver reso partecipi i presenti all’arena a questo momento è stato di classe, delicato e memorabile, dite quello che volete: una piccola goccia concentrata di meritata felicità e realtà, speculare con quanto avvenuto nella fase finale dello show. Bella pe te, John!

Winner: John Cena & Nikki Bella in 9’46” Voto: (6 / 10)

 

Non-Sanctioned Match: Seth Rollins VS Triple H

In fondo in fondo, nutro una profonda attrazione per la tamarraggine. E non mi riferisco solo ai pantaloni aderenti di Stephanie, che comunque ho gradito non poco, bensì alle entrate del Triplo. Metallica, teschi, laser verdi, teschi robot, troni, martelli, spade, goticismo, teschi disegnati e soprattutto teschi incoronati esercitano su di me un fascino ipnotico, che mi fa venire voglia di metter su una giacca di cuoio, un jeans chiaro strizzapalle e prendere a martellate la prima saracinesca cinese a portata di mano. Anche quest’anno, in tale ottica, HHH non delude: moto alla cattivo generico di Ken il Guerriero, polizia con sirene spiegate, tanti laser verdi e tanta cattiveria hanno reso, ancora una volta, l’entrata del KoK una delle attrazioni speciali più attese della mia Wrestlemania. Il match in se non è stato nulla di che, avendo raccontato una storia tutto sommato semplice (HHH all’attacco del ginocchio di Seth che prova a tenere botta) e che soprattutto ha visto la colpevole assenza dell’enforcer di HHH, Samoa Joe, che da braccio armato si è tramutato in una smithiana mano invisibile non pervenuta in soccorso del suo mentore. Rollins da babyface continua a non convincermi totalmente, anche se questa vittoria ottenuta non senza fatica lo catapulta in modo immediato come uno dei top face del brand rosso. Where’s Joe?

Winner: Seth Rollins in 25’24” Voto: (6 / 10)

 

WWE Championship Match: Randy Orton vs Champion Bray Wyatt

Questa faida, in origine, nacque come faida #demmerda, con Rowan nascosto dietro le porte e frecce che spuntavano da sole sulle pareti. Poi, pian pianino, il tutto è stato reso interessante: Orton che si “infiltra”, la vittoria della Rumble, la vittoria del Titolo da parte di Bray nell’Elimination Chamber. Poi la follia. Randy che prima rinuncia, poi ci ripensa. Capanni con carcasse incendiate. Paletta da ferrotranviere capace di emanare fiamme e scintille…insomma, il tutto è andato abbastanza in vacca le ultime settimane, toccando gli apici oscuri di Bray quasi quanto gli ologrammi nebbiosi di Sister Abigail. Poi il culmine si è avuto la scorsa domenica: non solo il match è stato lento, farraginoso, a tratti noioso, con 10 minuti che mi erano parsi, in verità, 25 o poco più, ma addirittura con la proiezione di larve, scarrafoni e vermi sul ring, in un contesto dove il paranormale ha lasciato il posto al cattivo gusto, ed alle scelte di booking discutibili. Randy piazza la sua venefica RKO, e come da personale pronostico porta a casa la vittoria titolata…la parte migliore di questo match incapsulata in un unico, singolo momento: la sua fine. Peccato che, purtroppo, credo che la faida possa proseguire almeno per un altro mesetto. Ogni scarrafon è bello a Bray suoj.

Winner: Randy Orton in 10’30” Voto: (4,5 / 10)

 

WWE Universal Championship Match: Brock Lesnar VS (c) Bill Goldberg

La perfezione. Tutto è andato esattamente come doveva andare, senza intoppi, senza fronzoli, senza colpi di coda illogici dati solo per il gusto di agitare il sedere. Da due “pesi massimi” come Goldberg e Lesnar non ci si doveva aspettare un match lungo, un “classico” di tecnicismo e sofismi del quadrato, bensì uno scontro frontale, violento, senza esclusione di colpi e senza freno tirato. Così è stato: tante spear dal grande impatto, tanti suplex violentissimi, una jackhammer ed una risolutiva e devastante F-5, che sugella la vittoria della guerra da parte di Brock dopo numerose battaglie perse. La WWE, a causa della squalifica di Lesnar nelle MMA, ora ha una box office attraction a tempo pieno, con meno alternative, su cui è legittimo investire affidandogli il Titolo Universale. Per quanto riguarda Golberg…beh, la WWE davvero non poteva pretendere di più dal suo stint, avendo più che massimizzato quanto a sua disposizione. Well done!

Winner: Brock Lesnar in 4’46” Voto: (7 / 10)

 

Smackdown Women’s Championship Match: Naomi VS Becky Lynch VS Alexa Bliss (c) VS Natalya VS Mickie James VS Carmella

Poco da dire su questo match, durato veramente una manciata di minuti nonostante le ben sei atlete coinvolte. Il tutto doveva essere, giustamente, il Naomi show, tra entrata iniziale e celebrazione finale, condito dalla presenza di altri corpi sul ring che hanno reso, di fatto, questo buffer match un intermezzo tutto sommato gradito prima dell’apnea finale del main event. Il match non raggiunge la sufficienza per la mera presenza di Carmella, che con le sue consonanti non richieste e con il suo talento in ring assolutamente pari al suo carisma ed alla correttezza grammaticale del suo nome di battesimo, riesce a mandare al diavolo anche una irish whip o una pasta col tonno (Minghie!). Bella la gioia sincera di Naomi, che raggiunge la vetta della sua lunga carriera in WWE in modo meritato, nonostante i suoi limiti sia sul quadrato che fuori. Carmè…Carmè.

Winner: Naomi in 5’32” Voto: (5,5 / 10)

 

No Holds Barred – Battle For The Yard: Roman Reigns VS The Undertaker

Mi sono molto interrogato sulla valutazione da poter dare a questo match, mi sono fatto molte domande non solo sulla bontà tecnica dello stesso, ma sul complesso emozionale che un main event di Wrestlemania dovrebbe portare sulle spalle. La conclusione a cui sono giunto alla fine, è che sarebbe veramente ingiusto bollare questo match insufficiente per il livello qualitativo offerto (perché di quello si parla) o doverlo necessariamente giustificare affibbiandogli una valutazione eccessivamente generosa solo per l’outcome finale post match: questo incontro non piò, ed anzi non deve, essere definito da un voto dato da un appassionato, o da un tecnico per quanto mi riguarda. Il match bell to bell è stato quello che è stato, con un ultracinquantenne che ha chiesto al suo corpo più di quanto la sua mente ed il suo orgoglio potessero fornire, con la scelta di avere un minutaggio decisamente pretenzioso ed inadeguato e con un compagno di danza buono, talvolta ottimo per dieci minuti ma mai “super” oltre quel limite come un HBK, o “eccellente” come HHH e CM Punk per dirne due. Opinione personale: Undertaker avrebbe dovuto ritirarsi dopo l’interruzione della streak, nonostante la concussione subita. Dopo il secondo match con HBK, seppur di poco inferiore al primo, i due contro HHH e quello con Punk, ancora eccellenti ma non superbi come quelli con Mr. Wrestlemania, il Deadman aveva raccontato tutti ciò che aveva da raccontare con l’interruzione della streak. Il match con Wyatt, quello con Shane e quello con Roman, oggettivamente, non erano necessari per la sua legacy. Reigns vince un incontro importante, che potrebbe essere funzionale alla sua faida contro Lesnar, che vedrà i 2 nel 23-2 affrontarsi ancora una volta: resta solo da capire chi vestirà i panni del buono e chi quelli del cattivo. Del ritiro di Taker, della sua leggenda, del suo valore come uomo se ne è parlato e se ne parlerà diffusamente in sedi più opportune. The Last Ride.

Winner: Roman Reigns in 22’56” Voto: S.V.

 

Voto complessivo Allo Special Event: (7 / 10)

Dite quello che volete, ma la presentazione fa tanto, anzi, tantissimo. I pyros, lo stage gargantuesco, la rampa, le luci, gli effetti speciali (non quelli nel match di Wyatt, quelle erano cagate) impreziosiscono un’esperienza che va ben oltre il bell to bell e la sua narrativa essenziale, ma comunque complementare ad altre. Pur non avendo avuto uno showstealer, questa edizione ha avuto molti momenti memorabili (il ritorno degli Hardys, la proposta di Cena, il ritiro di Taker) che la faranno passare, de facto, alla storia. Un’edizione buona, non eccellente ma a tratti memorabile per alcuni attimi…la WWE non si smentisce, ed in quanto a presentazione del prodotto, che si parli di sport o intrattenimento, non ha pari durante la settimana di Wrestlemania.

Sugli scudi: John Cena, gli Hardy Boys, AJ Styles, Brock Lesnar, Jim Ross.

Dietro la lavagna: Carmella, Randy Orton e Bray Wyatt, Roman Reigns.

 

Danilo