Lo special event più importante dell’anno è alle nostre spalle, portandosi dietro il suo solito carico di reazioni miste. Dopo una pessima road to Wrestlemania il ppv è riuscito a risollevarsi? Riviviamo insieme la serata attraverso i voti della nostra review!

 

(Kick Off) Cruiserweight Championship match: Buddy Murphy (c) vs Tony Nese
Pesi leggeri nel kick off: uno spreco o il miglior modo per scaldare il pubblico? Probabilmente entrambe le cose, ma resta il fatto che questi ragazzi sanno sempre far davvero divertire (almeno da quando non c’è più Enzo Amore). Il regno di Murphy è stato ricco di bei match, questo compreso, vedremo se quello di Nese sarà all’altezza.
Winner and NEW Cruiserweight Champion: Tony Nese in 10’40. Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

(Kick Off) 17-Women’s Battle Royal
Match guadagna gettone di presenza per tante ragazze rimaste senza feud, compresa la sfortunata Asuka. Davvero difficile trovare qualcosa di interessante in questo incontro, lo stesso colpo di scena di Carmella che salta fuori quando tutto sembra già finito è stato visto e rivisto nel corso degli anni e ormai non stupisce più. Se ve lo foste persi tanto di guadagnato.
Winner: Carmella in 10’30. Voto: 4.5 out of 10 stars (4,5 / 10)

(Kick Off) Raw Tag Team Championship match: The Revival (Dash Wilder & Scott Dawson) (c) vs Curt Hawkins & Zack Ryder
Un bell’esempio di losing streak sfruttata al meglio. Le duecentosessantanove sconfitte hanno gradualmente dato il via alla gimmick del perdente che prima o poi tutti vogliamo veder trionfare. Wrestlemania era l’occasione giusta per giocarsi questa carta, dando un senso a un incontro che altrimenti avrebbe avuto pochi motivi per essere seguito. Il match in sé non è stato niente di eccezionale, ma ha saputo raccontare una storia e questo nel wrestling è importante. Gradevole il finale con Dawson che vedendo Hawkins incosciente lo ritiene innocuo oltre che scarso, cadendo così nel tranello. Questo modesto incontro ha superato i suoi limiti sapendo colpire le corde giuste della passione dei fan. Non penso che il regno dei due campioni durerà molto o che le loro carriere miglioreranno, ma è stata una bella parentesi di cui ci si ricorderà sempre con piacere.
Winners and NEW Raw Tag Team Champions: Curt Hawkins & Zack Ryder in 13’20. Voto: 6 out of 10 stars (6 / 10)

(Kick Off) 30-Men André The Giant Memorial Battle Royal
Altra Battle Royal priva di interesse; c’era la possibilità di provare a sfruttare il ritorno di Harper, ma lo hanno fatto marginalmente. Come prevedibile alla fine sono spuntati fuori i due del Saturday Night Live, massacrati da Strowman che aggiunge così il suo nome sull’inutile lista dei vincitori del trofeo dedicato ad André.
Winner: Braun Strowman in 10’20. Voto: 4.5 out of 10 stars (4,5 / 10)

Universal Championship match: Brock Lesnar (with Paul Heyman) (c) vs Seth Rollins
Dalla posizione anomala nella card si è subito intuito che sarebbe successo qualcosa di strano. Il tutto è stato un grande angle, il match effettivo di meno di tre minuti preceduti da un pestaggio a senso unico rende il tutto ingiudicabile. La macrostoryline di Lesnar nonostante il passaggio di titolo non ha avuto ancora fine, essendo arrivata la vittoria dell’eroe in modo non pulito (per quanto pure Brock sia stato sleale nell’attaccare l’avversario mentre saliva sul ring). A conti fatti non critico particolarmente la scelta, finito il kick off hanno iniziato lo special event con un gran colpo di scena che ha caricato di adrenalina l’arena, non hanno affossato la Bestia mentre Rollins si potrà fregiare di una vittoria che in pochi hanno ottenuto contro un avversario simile in quel di Wrestlemania. Non conosco le questioni contrattuali di Lesnar, ma credo abbia vinto solo una battaglia, la guerra non è ancora finita e prima o poi ricomincerà.
Winner and NEW Universal Champion: Seth Rollins in 2’30. Voto: senza voto

AJ Styles vs Randy Orton
Il ragazzo che ha lottato in tutto il mondo contro il WWE guy, com è andata? Non benissimo. Già dopo pochi minuti ci ritroviamo ad assistere alle headlock centro ring e non è un bel segno. L’incontro si trascina faticando a decollare, con un ritmo compassato con poche fiammate. Meglio la seconda parte, ma siamo al livello di un main event di Smackdown tutt’altro che indimenticabile. Quando si assiste al Phenomenal Forearm finale si tira un sospiro di sollievo, lo spettacolo non è stato dei migliori.
Winner: AJ Styles in 16’20. Voto: 5.5 out of 10 stars (5,5 / 10)

Fatal 4-way for the Smackdown Tag Team Championship: The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso) (c) vs The Bar (Cesaro & Sheamus) vs Shinsuke Nakamura & Rusev (with Lana) vs Ricochet & Aleister Black
Non amo questa tipologia di match, ma dopo il precedente incontro un po’ piatto ci voleva qualcosa del genere per tornare svegli. Con così tante coppie insieme i tempi morti erano ridotti a zero, purtroppo un po’ come lo storytelling, ma è stato un piacevole diversivo. Degno di nota la scena in cui lo svizzero connette la Cesaro Swing a centro ring mentre Sheamus suona i suoi Ten Beats of the Bodhrun in sequenza a Rusev, Nakamura, Jimmy Uso e Black. Alla fine i campioni mantengono le cinture ed è giusto così essendo la coppia più solida e meritevole dell’incontro. Una parentesi carina (e durata il giusto) che ha rimesso lo special event sui binari giusti.
Winners and STILL Smackdown Tag Team Champions: The Usos (Jey Uso & Jimmy Uso) in 10’10. Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

Falls Count Anywhere match: Shane McMahon vs The Miz
Per me la sorpresa della serata. Come detto in passato ho dei dubbi su The Miz in versione face, non per i segmenti al microfono perché in quello è ottimo da sempre, ma non ha uno stile in ring in grado di esaltare il pubblico, non ha un repertorio di mosse che elettrizza le arene. In questo caso hanno avuto la brillante idea di coprire le lacune facendo empatizzare ogni spettatore: chi non tiferebbe l’uomo che cerca vendetta contro chi ha sbeffeggiato e picchiato il padre? Per amplificare l’effetto abbiamo visto salire sul ring lo stesso genitore, sacrificandosi per aiutare il figlio. Questa è stata la miccia che ha acceso The Miz, riprendendo la verve di Goku quando assistette alla morte di Crilin e dalla rabbia si tramutò per la prima volta in Super Sayan. Un pestaggio quasi a senso unico per tutta l’arena, un regalo a chi non ha potuto comprare il biglietto nelle prime file e si è visto comunque combattere due wrestler a meno di un metro di distanza. Questa volta l’uso dello stage è stato perfetto, mettendo in luce un Mizanin mai visto così in WWE, capace di sfruttare ogni arma capitatagli tra le mani, mentre Shane ha venduto ogni colpo da veterano. Il finale mi ha poi ricordato nuovamente Dragonball (e vi sfido nei commenti a capire il riferimento), quando il vero vincitore perde per pura sfortuna, pur non avendo fatto errori. Non abbiamo visto estetismi tecnici in questo incontro, ma se il wrestling in WWE significa raccontare una storia questo match riesce a farlo alla grandissima. Bravi tutti, non ci avrei scommesso un euro.
Winner: Shane McMahon in 15’30. Voto: 7.5 out of 10 stars (7,5 / 10)

Fatal 4-way for the Women’s Tag Team Championship: The Boss ‘n’ Hug Connection (Sasha Banks & Bayley) (c) vs Nia Jax & Tamina vs The IIconics (Billie Kai & Peyton Royce) vs The Divas of Doom (Beth Phoenix & Natalya)
Sullo stile dell’incontro per i titoli di coppia di Smackdown, ma in peggio. L’assenza di coppie vere si fa sentire, se nell’equivalente maschile la qualità degli interpreti sopperiva la mancanza di una storia in questo caso c’è poco da salvare. La doppia Sharpshooter non è la prima volta che veniva effettuata ma è sempre piacere, unico momento dell’incontro che può rimanere impresso oltre allo stupore per le vincitrici a sorpresa. Questa scelta non mi sembra positiva per la categoria di coppia femminile, ma come dicevo ritengo che essa vada riformata da capo perché al momento è pessima in generale chiunque tenga le cinture. Ad ogni modo servivano campioni nuovi, vedremo che combineranno le IIconics.
Winners and NEW Women’s Tag Team Champions: The IIconics (Billie Kai & Peyton Royce) in 10’45. Voto: 5 out of 10 stars (5 / 10)

WWE Championship match: Kofi Kingston (with Big E & Xavier Woods) vs Daniel Bryan (with Rowan) (c)
Match della serata, che ha avuto anche la costruzione più curata nelle settimane precedenti. Per quanto sia iniziato tutto per caso (l’infortunio di Ali) il pubblico si è innamorato del percorso di Kofi e sarebbe stato un suicidio qualsiasi risultato diverso dalla sua vittoria pulita. Bryan perfetto come campione heel, l’ex underdog che diventa la nemesi perfetta nemesi per il nuovo outsider. L’arena super partecipe ha reso ancor più elettrica l’atmosfera di un incontro che nonostante l’alto minutaggio non annoia mai. I diversi falsi finali poi sono riusciti a dare quel minimo di incertezza a un match dal pronostico facile da indovinare. I tasselli si sono incastrati per il verso giusto, Kofi contro Bryan è il primo match che ci verrà in mente quando penseremo a questa edizione di Wrestlemania tra qualche tempo. Per il membro del New Day ora inizia il difficile, perché interpretare l’underdog vessato dal boss che alla fine trionfa è più facile che consolidarsi come campione, ma questa è un’altra storia. Sia che si dimostri o meno un main eventer all’altezza questa serata rimarrà comunque magica, per lui e per tanti spettatori.
Winner and NEW WWE Champion: Kofi Kingston in 24’25. Voto: 8.5 out of 10 stars (8,5 / 10)

United States Championship match: Rey Mysterio vs Samoa Joe (c)
Quando ho visto inserire così tanti match nella card sospettavo potesse avere un minutaggio simile. Il campione appare ora ancora più devastante in chiave mark, ma tutti (lui compreso) avremmo preferito un match più combattuto. Il povero Rey dalla prospettiva di qualche tempo fa di combattere un grande incontro a Wrestlemania con Andrade è passato a subire uno squash, probabilmente complice un infortunio alla caviglia. Che peccato.
Winner and STILL United States Champion: Samoa Joe. Voto: senza voto

Drew McIntyre vs Roman Reigns
Questa sfida tra colossi non è riuscita molto bene. Poca chimica, con stili più adatti a sovrastare un avversario più piccolo di loro non hanno messo in scena un incontro degno di nota. Più adatto ad una puntata di Raw che a Wrestlemania, i due non mi sono apparsi particolarmente invogliati, consapevoli di non esser altro che un riempitivo in una serata che per protagonisti ha avuto altri atleti. Nonostante avessi lodato il loro feud per avere almeno un senso rispetto a tanti altri dello show rosso, a posteriori non è stata una gran scelta metterli contro. Roman al rientro in singolo dopo aver sconfitto la malattia non poteva perdere, ma in questo modo Drew subisce una battuta d’arresto che stona molto per quando ha dominato dal suo esordio a Raw in poi. Se siete andati in bagno durante questo match non avete fatto una brutta scelta.
Winner: Roman Reigns in 10’10. Voto: 5 out of 10 stars (5 / 10)

No Holds Barred match: Batista vs Triple H
Il quasi inciampo di Batista all’ingresso in ring lasciava presagire il peggio, invece fortunatamente mi sono dovuto ricredere. L’Animale al rientro non dava grandi garanzie in ring, Triple H con i suoi anni neppure, così hanno preso la saggia decisione di puntare su due cose: violenza e storia. Hunter si dimostra il sadico dei tempi d’oro utilizzando pinze, tenaglie, catene (una delle citazioni di Vengeance 2005 contenute all’interno del match) e qualsiasi altro oggetto a sua disposizione per far male all’avversario. Il piercing levato a centro ring regge bene il confronto con la scena recente di Orton che gira il cacciavite nel lobo di Jeff Hardy. I due colossi in ogni azione esprimevano la voglia di infliggere dolore al rivale più che vincere, coerentemente con la storia raccontata nelle settimane precedenti. Come per Kofi e Bryan il lungo minutaggio concesso non è pesato per nulla, nonostante gli inevitabili limiti fisici dettati dall’età grazie a un sapiente uso delle armi sono riusciti a intrattenere dal primo all’ultimo minuto. Pure l’intervento di Flair è sensato con la storia dei tre personaggi coinvolti, permettendo tra l’altro a Batista di salvare la faccia nonostante il rientro perdente contro l’avversario che aveva sempre battuto. Diversamente dall’altro atleta che ha dato l’addio al wrestling nella stessa serata, questo è stato un bel modo di salutare la disciplina.
Winner: Triple H in 23’45. Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

Baron Corbin vs Kurt Angle
Proprio ad Angle mi riferivo in chiusura del commento precedente. Fino all’ultimo abbiamo sperato in un avversario diverso, ma il miracolo non è avvenuto. Poco tempo concesso, incontro degno di essere posizionato nella prima o seconda ora di una puntata di Raw. Essendo l’addio di Angle al wrestling non mi va troppo di infierire, l’incedere del match è stato amaramente nostalgico, ogni mossa richiamava alla mia mente l’immagine di quando Kurt la eseguiva anni, quando era in forma, quando era tra i migliori al mondo. La modalità della sconfitta se non altro ha avuto un po’ di poesia, con Angle che con quel moonsault voleva regalare un ultimo brivido ai suoi fan, ma per accontentarli ha finito per soccombere. Fa tristezza vedere uno dei più grandi di sempre dare l’addio in un feud e in un match così piccoli rispetto alla sua storia. Ma ormai è andata così, facciamocene una ragione.
Winner: Baron Corbin in 6’45. Voto: 4.5 out of 10 stars (4,5 / 10)

Intercontinental championship match: Bobby Lashley (with Lio Rush) (c) vs Finn Balor
Chiaramente un match riempitivo, se non altro ci hanno dato Finn versione demone che è sempre bello da vedere. In questa veste Balor è più forte e così accettiamo più volentieri la brevissima durata, oltre che il vedere un wrestler eserguire una power slam su un avversario il doppio di lui. Al limite della giudicabilità per lo scarsissimo minutaggio, ma hanno occupato al meglio il poco tempo loro concesso.
Winner and NEW Intercontinental champion: Finn Balor in 4’05. Voto: 6 out of 10 stars (6 / 10)

Winner Takes All Triple Threat match for both the Raw Women’s Championship and the Smackdown Women’s Championship: Ronda Rousey (c) vs Charlotte Flair (c) vs Becky Lynch
Partiamo dalla fine. Non si può chiudere il primo main event al femminile di Wrestlemania in modo così anticlimatico, la stessa vincitrice ha guadagnato meno di quello che poteva da un trionfo simile, quasi sia stato casuale. In WWE non hanno avuto il coraggio di far sconfiggere Ronda in modo pulito e di questo mi dispiaccio. Tra l’altro in un incontro a tre c’era il modo di farla perdere senza intaccare pesantemente il suo status, come ad esempio farle subire in sequenza due mosse da entrambe le avversarie o il farla schiantare su un tavolo. Posso capire il non volerla veder cedere intrappolata in una mossa di sottomissione, ma c’erano strade diverse possibili e migliori rispetto a quella scelta. Detto ciò non è che il finale abbia macchiato un incontro che fino a quel momento era stato un capolavoro, il match era discreto ma comunque sotto le aspettative della vigilia. Talvolta un po’ macchinoso, è mancata si è notata una mancanza di alchimia tra le tre che rendesse il match scorrevole ci si attendeva. Il pubblico un po’ morto è giustificatissimo vista la maratona temporale che si sono fatti dal kick off al main event, ma la cornice tiepida non ha aiutato le ragazze. Ad ogni modo parliamo del miglior main event di Wrestlemania dal 2015 a oggi, con diversi bei momenti tra cui il doppio armbar della Rousey (e relative powerslam delle avversarie), il volo dal paletto di Charlotte e Becky, così come era emozionante vedere i tentativi di sottomissione su Ronda con l’ex UFC che riusciva a cavarsela con la sua gran forza. Insomma, un discreto incontro che paga le alte aspettative, il venir dopo sette ore e mezza di show, la scelta di un finale figlio della paura di danneggiare la Rousey. Poteva andare meglio, ma abbiamo gli anni recenti come prova che poteva andare ben peggio.
Winner and NEW Raw Women’s Champion and Smackdown Women’s Champion: Becky Lynch in 21’30. Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

Special Event
Eccoci alle conclusioni. Una volta tanto la WWE ha voluto ascoltare il pubblico riguardo i vincitori degli incontri maggiori: Rollins, Kingston e la Lynch. Dal punto di visto dei match però quello per il titolo Universale quasi non c’è stato (pur riuscendo a gasare il pubblico), quello per il titolo WWE è riuscito alla grande, quello delle ragazze è venuto meno bene del previsto. Per il resto c’è da registrare il successo di due incontri che rischiavano seriamente di essere un flop, come quello tra Miz e Shane e quello tra Batista e Triple H. Oltre ad alcuni match che hanno viaggiato poco sopra o sotto la sufficienza i veri flop sono state prevedibilmente la battle royal, l’addio di Angle, McInture contro Reigns e quello tag team tra ragazze. Oltre a questo abbiamo visto risalutato brevemente Hogan e soprattutto ho apprezzato il ritorno in versione Thuganomics di Cena, che con qualche strofa e pochi sorrisi ha fatto crescere un po’ il rimpianto per averlo visto per tanti anni come soldatino tutto sorrisi e non più con quell’atteggiamento cazzuto degli esordi. La pessima road to Wrestlemania mi faceva temere il peggio, ma oltre la ciliegina sulla torta della Kofi –mania abbiamo avuto altri grandi incontri degni dello special event WWE più importanti dell’anno. Non è andato tutto per il verso giusto, ma i pregi del ppv per me superano i difetti, per cui mi sento di premiare questa edizione.

Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

Sergedge – EH4L