In un contesto storico divisivo come mai prima, dove i fan di wrestling hanno proprio voglia di chiudersi in “tifoserie” di quartiere, credo che ci sia un’unica, infallibile livella: Wrestlemania. Solo immaginare la serata, le entrate, l’atmosfera che si respira ci proietta in una dimensione abbastanza unica nel suo genere: possiamo dirne di ogni al buon Vince (ed anche in questa edizione non si è smentito), tranne che la sua visione non fosse un vero e proprio colpo di genio, in grado da sola di definire una legacy. Wrestlemania è un brand che ha una vita propria, è la megastar eterna che non subirà mai ritiri, infortuni, ripensamenti: le idee sono davvero immortali, anche nel wrestling. Brace yourself guys, let’s begin!
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NIGHT 1
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TAG TEAM MATCH
The Usos (c) vs Shinsuke Nakamura and Rick Boogs for the WWE Smackdown Tag Team Championship (06:55)
Diciamo che questa edizione non è partita alla stragrandissima. Il match è stato costruito, credo, proprio per lanciare Boogs come potenziale MVP, tuttavia il destino ha avuto altri piani: ginocchio infortunato, incontro tagliato nel minutaggio e tutti a casa. Continua il regno degli Usos (funzionale alla storyline della Bloodline), in una divisione tag team povera, anzi poverissima di spessore e sfidanti. Non è un buon inizio, direbbe qualcuno. Winners and Still Smackdown Tag Team Champions: The Usos
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ONE ON ONE MATCH
Drew McIntyre vs Happy Corbin (w/Madcap Moss) (08:35)
Premesso che non sono un fan di nessuno dei due contendenti, premesso che Corbin è veramente uno dei personaggi più sopravvalutati e fastidiosi (non in senso “positivo”) che io ricordi, premesso che questa faida ha già detto tutto quello che doveva dire mesi fa, questo match ha avuto tre pregi che lo rendono almeno sufficiente: è stato breve, è stato combattuto dai due come se fosse il match della vita e, per la prima volta, qualcuno è riuscito a evadere dalla End of Days, quindi l’incontro ha un suo valore intrinseco. Ora per favore, liberate Madcap Moss dalle bretelle, turnate Drew Heel e mettete quella spada in un altoforno. Winner: Drew McIntyre
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TAG TEAM MATCH
The Mysterios vs The Miz & Logan Paul (10:57)
Una delle prime note veramente liete della serata. Parliamo subito chiaro: se Logan Paul decidesse di voler fare il wrestler a tempo pieno, sarebbe un heel con i controfioccazzi. Ha il charisma, ha il look, ha la capacità atletica e soprattutto ha la stazza giusta per essere un wrestler: certo, manca della scioltezza nei fondamentali ed era circondato da persone con un grado di in-ring IQ elevatissimo (Anche lo stesso Dom, diciamolo, è molto costante e sbaglia davvero poco!), ma non mi è sembrato per nulla un pesce fuor d’acqua. Ho letto molti paragonare questa prestazione a quella di Bad Bunny, ma non sono d’accordo: quest’ultimo è un rapper di successo con una carriera avviata, che ha partecipato prendendo il tutto seriamente ma oggettivamente per stazza e fisico non sarebbe credibile se contrapposto in modo deciso contro chiunque. Discorso diverso per Logan. La sua attività principale è produrre contenuti e far parlare di se, in qualsiasi modo possibile: possiamo dire, tranquillamente, che allenava elementi di pro wrestling ben prima di calcare il ring per la prima volta, senza contare che fisicamente ed atleticamente è estremamente credibile se non eccellente. Kudos per Rey, vero e proprio mistero della genetica, per Dom, per il sempiterno Miz: un match midcard perfetto, che mi ha divertito davvero molto! Winners: The Miz & Logan Paul
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ONE ON ONE MATCH
Becky Lynch (c) vs Bianca Belair for the WWE Raw Women’s Championship (19:08)
Uno degli incontri femminili più belli della storia del brand WM, che non è stato aiutato da stipulazioni speciali (è sempre più complesso, diciamolo) ed ha avuto un minutaggio davvero molto lungo da gestire. Bianca e Becky hanno dato una lezione di tempismo, storytelling, concettualizzazione, esecuzione, mimica, credibilità…è stata davvero una gioia per gli occhi. Proprio mentre pensavo che il personaggio di Becky si stesse appiattendo, The Man tira fuori dal cilindro una Prestazione maiuscola, ricordandoci il perchè del suo successo allucinante e confermandosi come uno dei migliori wrestler in circolazione, nel senso più puro del termine. Bianca dal canto suo è un vero e proprio fenomeno genetico e fisico, capace di prove di forza ed agilità senza precedenti, alle quali sta unendo anche una capacità di racconto e gestione da vero main eventer: l’impressione che ho è che ogni qual volta Bianca si confronta con una Sasha, una Becky, una Bayley, è capace di prendere un piccolo pezzo della loro anima “in ring” diventando sempre più completa. Match delle serate secondo me. Winner and New WWE Raw Women’s Champion: Bianca Belair
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ONE ON ONE MATCH
Seth Rollins vs Cody Rhodes (21:27)
Come rendere Cody Rhodes un main eventer in un’unica serata, cancellando tutte le cagate di booking relative al suo precedente stint in WWE? Formula semplicissima: ritorno a sorpresa (ma non troppo) durante la serata più importante dell’anno, contro un Top 5 star della federazione, con annessa entrata trionfalissima e vittoria dopo un match di caratura assoluta. Prima di parlare di Cody, infatti, occorrerebbe spendere giusto due parole su Rollins: negli ultimi tre anni ha concesso job a Owens, Cesaro e Cody Rhodes senza battere ciglio, in match duramente combattuti e subendo sempre sconfitte pulite. Tutte e tre sono state delle “star making performances”, a prescindere da come poi la WWE abbia deciso di gestire il tutto. E la stella forgiata quest’anno, diciamolo, è la più brillante di tutte: Cody dovrebbe essere immediatamente proposto come sfidante di Reigns, al fine di chiudere un cerchio lungo generazioni e consegnare alla dinastia Rhodes il giusto riconoscimento a capotavola. Un Match di Wresling con le MW maiuscole. Winner: Cody Rhodes
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ONE ON ONE MATCH
Charlotte Flair (c) vs Ronda Rousey for the WWE Smackdown Women’s Championship (18:47)
Una faida costruita neanche male, tuttavia qualcosa è mancato nell’alchimia tra le due sia in fase architettonica che esecutiva, contrariamente al loro primissimo incontro 1 contro 1. Charlotte, a mio avviso il talento più cristallino della storia del wrestling femminile, è semplicemente diventata un personaggio di un piattume devestante, bidimensionale e monodirezionale. E’ la Queen, nessuna è come lei, whooo, beatevi della mia presenza perchè potrei non esserci per sempre. Intendiamoci, l’impegno sul quadrato è sempre tantissimo e parliamo di una professionista vera, tuttavia sembra aver perso quel contatto con il pubblico che, nel bene o nel male, ha sempre avuto. Ronda, dal canto suo, ha disputato un incontro ottimo seguendo alla perfezione (o quasi) le indicazioni della sua esperta collega, effettuando un’armbar rotante per il falso finale davvero meravigliosa e concedendo un job che sa di unfinished business
. Tutto bene insomma, ma c’era del potenziale per un sonoro benissimo. Winner and Still Smackdown Women’s Champion: Charlotte Flairi
ONE ON ONE MATCH
“Stone Cold” Steve Austin vs Kevin Owens (13:53)
Vero è che questo incontro e questa parentesi sono state concettualizzate per il Texas Rattlesnake, tuttavia il tutto è stato anche un vero premio alla carriera per Kevin Owens. Dopo aver costruito una faida praticamente da solo, il suo KO Show non ha affatto demeritato: la WWE, anzichè annunciare un match aumentando a dismisura le aspettative, ha deciso saggiamente di abbassarle, suggerendo un coinvolgimento “fisico” da parte di SC, senza però dichiararne il livello. Ed il coinvolgimento fisico, signori, c’è stato tutto. Bump fuori dal ring, stile di match da rissa da bar, coinvolgimento del pubblico assoluto, stunner come se piovesse: se dovessimo disegnare mentalmente un canovaccio per far brillare un lottatore quasi sessantenne, iper infortunato e ritirato da 19 anni, dovremmo davvero prendere questo incontro come esempio. La gestione del tutto è stata magistrale da parte di tutti, l’aver potuto assistere ad un incontro vero e proprio è stato un regalone per tutti i fan e dall’esecuzione del match, oggettivamente, di più non si poteva chiedere: un piccolo, meraviglioso capolavoro nostalgico, che non può essere valutato solo “bell to bell” ma deve tener conto di un’infinità di fattori da cui non si può, anzi non si deve prescindere. Chapeau. Winner: Stone Cold Steve Austin
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NIGHT 2
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TRIPLE THREAT TAG TEAM MATCH
RK-Bro (c) vs The Street Profits vs Alpha Academy for the WWE Raw Tag Team Championship (11:42)
Grandissimo opener di questa night 2, dopo il commuovente saluto di HHH ci voleva una bella iniezione di adrenalina con un match divertente. E “divertimento” è stata proprio la chiave di questo incontro: le tre coppie hanno sostenuto un ritmo asfissiante, spot dopo spot, rendendo incerta la contesa e nel contempo facendo brillare le tre stelle di maggior spessore, ossia Riddle, Orton e Ford. Il finale con le due RKO, una su Ford da parte di Riddle dalla terza corda (impressionante) ed una al volo da parte di Randy su Gable, ha davvero sugellato un opener rapido, che è stato esattamente ciò che avrebbe dovuto essere. Winners and Still WWE Raw Tag Team Champions: RK-Bro
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ONE ON ONE MATCH
Bobby Lashley vs Omos (06:21)
C’è spazio per atleti come Omos nel wrestling moderno? Credo di si, ma credo anche che sia estremamente contratto nel tempo e nello spazio, così come credo che certe limitazioni possano essere nascoste sino ad un certo punto, per poi venir fuori prepotentemente. Mesi e mesi di costruzione, di annichilimento di lottatori di caratura media o medio alta, avrebbero dovuto portare alla vittoria più importante della sua carriera, durante la serata più importante dell’anno…ma così non è stato. Evidentemente, siamo già nella fase di un ridimensionamento deciso, graduale, che tenderà presto o tardi verso il comedy spinto, prima della cassazione definitiva. Incontro fortunatamente brevissimo, sconfitta pulita e senza appello e vittoria del wrestler giusto. Cosa volere di più? Winner: Bobby Lashley
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ONE ON ONE MATCH
Johnny Knoxville vs Sami Zayn in a Anything Goes Match (14:25)
Faticherei a definire questo intermezzo un vero e proprio match, bensì lo identificherei come un (forse troppo lungo) angle con una celebrity: decisamente qualcosa di diverso rispetto a quanto proposto da Logan Paul appena 24 ore prima. Eppure, grazie a molta (forse troppa) inventiva, si è riusciti a ritagliare comunque una parentesi abbastanza fresca, diversa, colorata, con nani che fatto bodyslam, trappole da topo giganti, calcinculo a molla, bump clamorosi per un non wrestler e chi più ne ha più ne metta. Onore a Sami per essersi davvero menato a capofitto in questa stranissima storyline, vendendo anche i colpi di Wee Man come se fossero assestati da Tyson Fury. Unico grande neo la durata, davvero eccessiva di questo incontro. Winner: Johnny Knoxville
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FATAL FOUR WAY TAG TEAM MATCH
Queen Zelina & Carmella (c) vs Sasha Banks & Naomi vs Rhea Ripley & Liv Morgan vs Natalya & Shayna Baszler for the WWE Women’s Tag Team Championship (10:41)
Premesso che Liv versione Catwoman effettivamente era molto appetibile visivamente e che il colore di capelli di Sasha è una delle cose più fighe che vedrete mai nella vita, questo incontro ha riportato la categoria femminile un bel pò indietro. Più che un match è stata una vera e propria accozzaglia di spot inseriti uno dietro l’altro, senza costruzione, tempismo, attenzione, logica: la maggior parte delle volte, il soggetto passivo delle mosse si trovava lì apposta per beccarsi il colpo, senza alcuna dinamica di lotta anche solo minimamente concettualizzata. Ottima la vittoria di 2/3 dell’ex team B.A.D., ma il match è stato davvero meh. Winner and New WWE Women’s Tag Team Champions: Sasha Banks & Naomi
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ONE ON ONE MATCH
Edge vs AJ Styles (24:26)
Ecco, qui potrei effettivamente essere impopolare. L’idea di vedere AJ Styles vs. Edge non troppi anni fa sarebbe stato fantawrestling puro, qualcosa di impossibile da realizzare anche nei videogiochi, una vera e propria utopia: quindi siamo onesti, già l’aver avuto la possibilità di poter assistere a questo scontro generazionale, ci rende molto fortunati. Ma bisogna anche essere abbastanza oggettivi. AJ, seppur eccellente, sta pian pianino rallentando (e vorrei ben vedere, ha 44 anni) ed Edge, nonostante lo stato di forma eccezionale, è pur sempre reduce da una serie di infortuni e l’età non gioca proprio a suo favore (48 anni). Questi fattori oggettivi, uniti al quasi obbligo morale di dover proporre un instant classic, hanno contribuito a non rendere un match molto, molto buono un match eccellente. Detto ciò, i due non si sono assolutamente risparmiati, con superplex sull’apron, 450 splash, spear e chi più ne ha più ne metta. Ottima anche l’accoppiata Priest/Edge…l’idea di una stable di questo tipo con la Rated R Superstar come monarca mi intriga davvero tantissimo, sono ansioso di vedere dove si andrà a parare. Winner: Edge
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TAG TEAM MATCH
The New Day vs. Sheamus & Ridge Holland (w/Butch)
Poco da dire qui, e sarebbe anche piuttosto ingiusto nei confronti dei 5 contendenti applicare un’eccessiva dose di severità conferendo un voto infimo: evidentemente più di qualcuno è andato lungo, e si è potato per mantenere questo incontro nella card fornendo tuttavia un minutaggio limitatissimo. Kofimania sembra davvero un ricordo sbiadito, trascorso da decenni. Winners: Sheamus & Ridge Holland S.V.
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ONE ON ONE MATCH
Pat McAfee vs Austin Theory (09:40)
Pat è da considerarsi una celebrità o un wrestler part time? Ai posteri l’ardua sentenza. Il suo valore come atleta non è mai stato in discussione, mentre la sua faida contro Adam Cole ha messo in chiaro come lo stesso fosse capace di poter gestire un incontro non solo essendo all’altezza, ma addirittura stupendo. Theory dal canto suo è palesemente un progetto a medio termine potenzialmente vincente, che sgrezzato potrebbe regalare almeno in parte quel ricambio generazionale tanto rincorso quanto necessario, oggi più che mai. Adeguata la vittoria di Pat in ottica storyline, anche se… Winner: Pat McAfee
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ONE ON ONE MATCH
Pat McAfee vs Mr. McMahon (03:41)
Anche se questa proprio non ci voleva. Che dire, Kenny Omega è stato tanto criticato per il suo match contro una bambola gonfiabile, ma qui siamo nella stessa galassia: ogni clothesline di Vince (80 anni, in forma, per amor del cielo ma con il vigore e la mobilità di una pianta da interno) era un rischio di lussazione per egli stesso, il selling di Pat ha fatto tenerezza ed il tutto mi è sembrato durare un’eternità, mentre invece è durato meno di 4 minuti. Ecco, tenerezza, ho provato proprio questo: nei confronti di Theory, di Vince, di Pat, del pubblico presente: non penso che questo fosse l’obiettivo, ma tant’è. Capisco che il tutto fosse funzionale all’arrivo di Stone Cold (peggior stunner della storia, senza dubbio alcuno), ma saremmo potuti arrivare al climax semplicemente facendo attaccare Pat da Vince e Theory, senza questa non necessaria e tragica pantomima. Senza dubbio alcuno il punto più basso di questa WM. Winner: Mr. McMahon
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ONE ON ONE MATCH
Brock Lesnar (c) vs. Roman Reigns (c) (w/ Paul Heyman) for the WWE and WWE Universal Championship (12:12)
Ed eccoci finalmente giunti alla fine di questa serratissima maratona gestita in due giorni, per lo scontro finale tra le due stelle polari della WWE: Roman e Brock, per l’unificazione dei Titoli. Venduto come “il main event più importante della storia”, effettivamente questo match ha una sua valenza specifica: questi due sono le uniche megastar rimaste (al momento) ed i due allori massimi sono decisamente su un’altra galassia rispetto a tutti gli altri, eccezion fatta per i due titoli femminili. Il match è stato senza esclusione di colpi, farraginoso e lento a tratti, con Lesnar che ha recitato la parte del babyface in pericolo in modo inaspettatamente efficace. Il finale mi ha lasciato molto perplesso: chiudere in modo pulito ed improvviso con una spear da parte di Roman, forse a causa di un infortunio susseguente la kimura di Lesnar, ha risucchiato un pochino l’aria dallo stadio, consegnando un finale anticlimatico ad una buona edizione di WM. Winner, Still WWE Universal Champion and New WWE Champion: Roman Reigns
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LIVE EVENT
Come detto in premessa, WM già di default rappresenta un evento speciale, da non perdere, per certi versi magico. Wrestlemania, in quanto tale, vale già 1 punto solo per la sua esistenza: a questo aggiungiamo che, con alti e bassi, comunque è stata nel complesso un’edizione estremamente divertente, fresca e facilmente digeribile. Tre highlight su tutto: la vittoria di Bianca, il ritorno di Steve Austin e l’ottima prestazione di Logan Paul.