Wrestllemania XL passerà alla storia come la prima di una nuova era creativa, la prima WM targata HHH come capo sia di nome che di fatto. Lo show nel complesso esalta il fan di wrestling generico medio per la sua sola esistenza: se ci pensiamo è un pochino come il Natale per un bambino, felice dell’atmosfera a prescindere dal regalo che potrà trovare sotto l’albero. Proprio per questa particolare atmosfera che finisce con il crearsi in questo periodo, non mi nascondo dietro un dito: mi viene estremamente difficile essere ipercritico o negativo, proprio per questa particolare predisposizione d’animo legata a questo evento, ma cercherò di essere oggettivo e di stimolare una discussione con tutti voi, per sentire la vostra opinione. Brace yourselves guys, let’s begin!
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NIGHT 1
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ONE ON ONE MATCH
Rhea Ripley (c) vs Becky Lynch for the WWE Women’s World Championship (17:05)
Un opener davvero efficace per la prima serata di WM, nonchè probabilmente uno dei match con il maggior coefficiente di incertezza. Sia Becky che Rhea (più la seconda, invero) hanno beneficiato di una entrata “speciale”, il match è stato combattuto ottimamente da entrambe e la doppia Riptide è stato un suggello perfetto in grado di concludere la faida in modo decisivo. Rhea è un babyface moderno: vince con violenza ed aggressività senza mai imbrogliare nonostante la sua folta stable, domina, annichilisce, regna. Chiunque sarà la lottatrice in grado di scalzarla (potrebbe anche essere una heel per quanto mi riguarda) dovrà mettersi in una condizione di forte empatia (positiva o negativa, poco importa) con il pubblico, in modo da poter acquisire almeno in minima parte lo starpower e il coinvolgimento emotivo acquisito. Becky è stata una sfidante perfetta, tuttavia l’impressione è che non sia ancora il momento di far abdicare Rhea e che oramai Lynch non abbia più bisogno di una cintura per essere da main event. Winner and Still WWE Women’s World Champion: Rhea Ripley
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TAG TEAM MATCH
Finn Bálor and Damian Priest (c) vs A-Town Down Under vs The Awesome Truth vs DIY vs The New Day vs New Catch Republic in a Ladder Match for the WWE Raw and Smackdown Tag Team Championship (17:25)
Ricordate i ladder match che a WM “rubavano lo show”, divenendo di fatto argomento di discussione quasi totalizzante per spot, lottato e creatività? Ecco, questo incontro non credo sia annoverabile in quello straordinario sottoinsieme, bensì si assesta maggiormente nell’area “Andre the Giant Battle Royal”, ossia un cotentino in grado di dare un Wrestlemania Payday a quanti più lottatori possibile (e va bene così). L’incontro nel complesso è stato godibile, intendiamoci, tuttavia mai memorabile e con spot piuttosto rodati e poco innovativi: il bump più rivelante se l’è beccato il povero JD per dirla tutta. I due tag team Campioni sono gli Awesome Truth (di gran lunga l’act più over del mucchio) per RAW e gli A-Town Down Under a Smackdown: su questi ultimi mi sentirei di aggiungere una postilla. Austin Theory, a mio avviso, è ufficialmente da considerare come un esperimento fallito: ha avuto molte più possibilità del 95% del roster, rimanendo piuttosto statico nel suo character development e nelle sue prestazioni sul quadrato: oserei dire che anche la dimensione da Campione di Coppia, collocabile verso la fine della catena alimentare, possa andargli decisamente comoda. Winners and New WWE Smackdown Tag Team Champions: A-Town Down Under – Winners and New WWE Raw Tag Team Champions: The Awesome Truth
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TAG TEAM MATCH
Rey Mysterio & Andrade (with Carlito, Cruz Del Toro, Joaquin Wilde, and Zelina Vega) vs Santos Escobar & “Dirty” Dominik Mysterio (with Angel, Berto, and Elektra Lopez) (11:05)
Questo incontro, trasudante midcard e minoranze etniche che si azzuffano per gli scarti delle caste caucasiche, si è collocate esattamente dove doveva, durando esattamente quanto doveva. Inserito all’interno della card in modo frettoloso e confusionario (la questione Dom/Rey è stata accelerata e tirata fuori dalla formalina in modo piuttosto brutale), con vari cambi di performer e ruoli accennati e mai definiti (Dragon Lee e Carlito su tutti), è comunque riuscito a portare a casa qualche bel momento (il trampolino di Joaquin Wilde è stato magnifico) ed un sufficiente coinvolgimento da parte del pubblico, soprattutto alla luce dei coinvolgimento dei Philadelphia Eagles. E’ solo una mia impressione, ma oramai credo che Andrade non potrà mai occupare il main event in modo significativo mentre penso che si stiano facendo le prove generali per smantellare i Judgement Day e lanciare Dom come leader di qualche stable in solitaria. Winners: Rey Mysterio and Andrade
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ONE ON ONE MATCH
Jimmy Uso vs Jey Uso (11:05)
Una grande occasione persa. Ciò che sulla carta poteva essere lo showstealer per quanto riguarda la parentesi bell-to-bell di entrambe le serate, si è rivelato uno dei peggiori della card. Legittimo aspettarsi la trasposizione in chiave colossal dei migliaia di match che questi due straordinari performer avranno provato nel corso della loro vita, fantasticato, progettato nel corso di interminabili viaggi o a cena con il padre. Invece il tutto è stato un guazzabuglio frettoloso, un’insalata di superkick con un goffo tentativo di vigliaccheria da parte di Jimmy, sventato in men che non si dica poco prima del colpo finale. Da questo match non ne esce bene nessuno dei due gemelli, mentre l’occasione irripetibile di poter scrivere un piccolo pezzo di storia del wrestling ed un grande pezzo di storia familiare sul palcoscenico più importante possibile è stata, di fatto, gettata alle ortiche. No YEET! Winner: Jey Uso
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TAG TEAM MATCH
Bianca Belair, Jade Cargill, & Naomi vs Damage Dakota Kai and WWE Women’s Tag Team Champions Asuka & Kairi Sane (08:05)
In questo ulteriore match dove minoranze etniche combattono per un posto al sole nel midcard, vi è stata un’unica, mastodontica priorità: Jade Cargill. Si, sul ring non è migliorata granchè rispetto allo stint in AEW. Si, il suo stile non è per niente safe per le avversarie. Si, è legnosa nei fondamentali. Ma porca miseria, è una star che trasuda charisma da ogni poro della sua tesissima pelle ebano. Tutte le lottarici sono state collocate come orpelli per il suo debutto ufficiale in quell di WM, protetta in un match con più persone e limitata nel minutaggio al minimo indispensabile. L’incontro in se è stato anche meno che sufficiente, ma l’obbiettivo è stato centrato a pieno: Jade è arrivata, e l’hanno capito tutti. Vedrei benissimo uno stint come campionessa di coppia con Bianca o Naomi, prima di una faida con una delle due (probabilmente la prima) per testare effettivamente la sua efficacia e la sua capacità non solo di ipnotizzare e stordire, ma anche auspicabilmente coinvolgere il pubblico. Menzione d’onore per l’entrata delle tre babyface, proposte davvero come tre divinità: la mia entrance preferita a parimerito con The Rock. Winners: Bianca Belair, Jade Cargill & Naomi
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ONE ON ONE MATCH
Gunther (c) vs Sami Zayn for the WWE Intercontinental Championship (15:31)
L’incontro meglio riuscito di entrambe le serate a mio avviso, per esecuzione e risultato finale. Nonostante il minutaggio non lunghissimo, in poco più di 15 minuti Gunther e Sami hanno dato vita ad un vero e proprio capolavoro: il Campione dominante aveva ancora una volta la vittoria in tasca, tuttavia l’esigenza di dover malmenare il povero sfidante davanti alla sua consorte alla fine è costata cara, con una combo brainbuster/helluvakick davvero incredibile per rapidità di esecuzione e collocazione nel match. Anche l’entrata di Sami, con KO che prima di fare l’ingresso nella gorilla zone incita il suo acerrimo amico spronandolo, è stato qualcosa di veramente emozionante. Ecco, è stato un match che non solo ha divertito, ma ha anche e soprattutto emozionato. Resta ora da vedere il dipanarsi della storyline che vedrà contrapposto Zayn e Gable (che riscuoterà il suo favore), ed anche l’assurgere di Gunther come sfidante al Titolo Massimo. Winner and New WWE Intercontinental Champion: Sami Zayn
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TAG TEAM MATCH
The Rock & Undisputed WWE Universal Champion Roman Reigns (w/Paul Heyman) vs Cody Rhodes & Seth “Freakin” Rollins – If Cody & Seth Win, Bloodline Is Banned From the Ringside. If The Rock & Roman Reigns Win the Match Will Be a Bloodline Rules (44:35)
Più che essere un incontro, è stato un vero e proprio crocevia di storie. Innanzitutto la vittoria della Bloodline ha aperto a ciò che ha concluso WM Night 2, ma ne parleremo diffusamente più avanti. In secondo luogo, il fatto che sia stato The Rock e non RR a schienare Cody Rhodes penso che sia tutto fuorchè casuale, dunque un eventuale futuro confronto tra i due in un 1 vs 1 potrebbe starci eccome, in quanto in fin dei conti sono stati proprio loro ad essere antagonista e protagonista in questo ultimo capitolo della storia. La gestione del minutaggio tuttavia è stato qualcosa che ho faticato a comprendere, devo essere onesto: che senso ha avuto togliere tanto ai match precedenti e riempire questo main event di minuti pressochè inutili se non addirittura dannosi? Siamo onesti, i primi 25’ sono stati caratterizzati da ben pochi avvenimenti di sostanza, il tutto poteva concludersi in un minutaggio di gran lunga inferiore ai 30’ e nessuno si sarebbe lamentato. Il match nella fase finale ha subito una bella accellerata, Cody e Seth sono stati abili nel subire lunghe fasi di selling credibili e la loro vittoria, priva di senso in chiave storyline, è stata comunque accarezzata in almeno un paio di occasioni. Lo starpower galattico ha aiutato, un buon main event ma nulla di memorabile. Passiamo ora alla Night 2. Winners and the Match Will Be a Bloodline Rules : The Rock and Roman Reigns
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NIGHT 2
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ONE ON ONE MATCH
Seth “Freakin” Rollins (c) vs Drew McIntyre for the WWE World Heavyweight Championship (10:30)
Non credo che sia stato un caso che Rollins sia stato inserito alla fine della card della prima serata ed all’inizio della seconda. In chiave storyline, Seth si è presentato al cospetto della minaccia più credibile per il suo regno da Campione sconfitto, stremato, ferito. In tale ottica ha avuto senso che il match fosse caratterizzato da un minutaggio risicato caratterizzato quasi esclusivamente da big moves in sequenza, tuttavia questo aspetto ha influito sul tempo a disposizione dei due contendenti per creare qualcosa che fosse eccellente o magico. Una serie di finishing moves e falsi finali, una strenua resistenza da parte del Campione sino alla capitolazione finale: Drew, il Campione Pandemico, vince il Titolo in modo meritato davanti a 75mila persone, dopo essere divenuto in questi mesi un heel complesso, raffinato, cerebrale, odioso, abrasivo. Il post match, invero, è stato da 10: Seth che rompe il muro della keyfabe in lacrime certificando la bontà del lavoro svolto da Drew nel corso di questi mesi, e quest’ultimo rientra immediatamente nel suo personaggio provocando CM Punk al tavolo di commento. Quest’ultimo, dopo una fase iniziale di pacifica indifferenza, reagisce, e le cose si mettono improvvisamente male per il Campione… Winner and New WWE World Heavyweight Champion: Drew McIntyre
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ONE ON ONE MATCH
Drew McIntyre (c) vs Damian Priest for the WWE World Heavyweight Championship (00:09)
Damian Priest incassa la valigetta approfittando dell’attacco subito da Drew, laureandosi Campione in poco meno di 10 secondi. Il momento è stato bello e sorprendente, tuttavia al netto di qualche difesa di transizione credo che il regno di Priest potrebbe passare alla storia come dimenticabile, alla luce del forte ridimensionamento subito nel corso di questi ultimi mesi. Bello in ogni caso il momento di celebrazione con I Judgement Day, all’apparenza sincero e spontaneo. Winner and New WWE World Heavyweight Champion: Damian Priest SV
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TAG TEAM MATCH
Six-man Tag Team Philadelphia Street Fight: The Pride (w/B-Fab) vs The Final Testament (w/Scarlett and Paul Ellering) (08:35)
Come accennato nel corso del podcast, penso che un giorno potrei scrivere un piccolo saggio sulle stable heel che arrivano in pompa magna per poi far caxare al minute due. Mi vengono in mente The Corre, gli Aces ‘n Eights in TNA, the League of Nations (Rusev, Sheamus, Barret, Del Rio – remember that?) e piu recentemente The Retribution, una roba tra il patetico ed il tenero. Ecco, The Final Testiment credo sia annoverabile in questo gruppo marrone di elite: cosa c’è di peggio di una stable fatta da gente grande, grossa e cattiva che non vince nemmeno contro la prima stable babyface da midcard che gli si para davanti? Karrion Kross è un progetto scarnificatp, Scarlett è un capolavoro semovente ma pressochè inutile e inutilizzata e gli ex AOP sono un buon Tag Team in perenne ricerca di identità, nulla di più. Dall’altro lato, notevole il bump beccato da B-Fab e notevole lo stato fisico di Montez Ford, che dovrebbe affrancarsi in singolo e tentare di portare la sua carriera al livello successivo. Incontro poco meno che mediocre, minutaggio ridotto, simpatico il cameo di Bubba Ray Dudley (siamo in WWE) come special guest referee in quel di Philly. Winners: The Pride
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ONE ON ONE MATCH
LA Knight vs AJ Styles (12:25)
AJ Styles a quasi 47 anni si presenta in uno stato fisico in grado di avvilire la maggior parte dei ventenni giù ad NXT, animato da un dinamismo incredibile ed una voglia di prendersi lo show con le unghie e con i denti che andrebbe sublimata, messa in delle fiale e inoculata per i decenni a venire per non essere dispersa. Grazie a questo performer ed al suo stato di grazia assoluto, LA Knight tira fuori dal cilindro la sua miglior prestazione da quando è il WWE, disputando un incontro dinamico, divertente, incerto che trova una sua collocazione perfetta senza strafare. LA Knight potrebbe a questo punto essere proposto come un buon sfidante di transizione, mentre a mio modestissimo avviso AJ Styles in queste condizioni, con una o due vittorie di rilievo in PPV, potrebbe essere una seria minaccia per il Titolo di Cody, dando vita ad una faida da sogno tutt’altro che transitoria. Un bel match tra due lottatori esperti ma in formissima. Winner: LA knight
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TRIPLE THREAT MATCH
Logan Paul (c) vs Kevin Owens vs Randy Orton for the WWE United States Championship (17:40)
Se solo si potesse fare affidamento su di lui 365 giorni l’anno e se io fossi un ricchissimo booker multimilionario senza problemi di megalomania e sindrome narcisistico/istrionica, renderei Logan Paul Campione assoluto e mi siederei a godermi lo spettacolo. Non importa se voi siate suoi fan o suoi detrattori, Logan Paul non può non essere rispettato ed ammirato: collocato in un incontro di rilievo assieme a due giganti come KO e Orton, il Campione US non ha sfigurato affatto per tempismo, esecuzione ed atletismo, dando l’impressione di essere esattamente dove meritava di stare. Il match è stato dinamico e divertente, la durata è stata corretta ed il finale magnificamente eseguito, con Paul che trova la sua conferma come campione sfruttando la RKO assestata da Orton ad Owens ed utilizzando al meglio la distrazione fornita dal suo sodale mascherato da bottiglia azzurra. Bellissima anche l’esecuzione della frogsplash che ha portato alla sua vittoria: l’impressione è che la faida con Randy sia tutt’altro che conclusa, proprio in virtù del fatto che a beccarsi il pin è stato il sempre troppo deprezzato KO. Winner and Still WWE United States Champion: Logan Paul in
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ONE ON ONE MATCH
Iyo Sky (c) vs Bayley for the WWE Women’s Championship (14:20)
Un piccolo capolavoro. Bayley e Iyo Sky, sino ad ora trattata come Campionessa di serie C, hanno dato vita ad una piccola gemma forse persa in questo marasma dorato che è Wrestlemania: mi è sembrato, ed è un complimento altissimo, di assistere ad un incontro femminile di quelli disputati ad NXT qualche anno, quelli che per intenderci hanno dato vita alla successiva Women’s Revolution nel main roster. Incontro pulito, tecnico (il counter sul Roseplant da parte di Sky è magia pura), avvincente, ben ritmato, con mosse e contromosse perfettamente intarsiate ed un coinvolgimento crescente del pubblico, dovuto non al charisma delle due lottatrici o al coinvolgimento nella storyline ma alla loro squisita capacità in-ring. Bayley vince meritoriamente, e Sky probabilmente veleggerà gradualmente verso un nuovo turn face, ricollocandosi nel lato candido della forza, ben più consono a lei in virtù del suo stile di lotta molto fan friendly. Per Bayley…qualcuno ha detto Charlotte? Winner and New WWE Women’s Champion: Bayley
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ONE ON ONE MATCH
Roman Reigns (c) (w/Paul Heyman) vs Cody Rhodes in a Bloodline Rules Match for the Undisputed WWE Universal Championship (33:25)
Allora, qui potrei avere un’opinione che capisco che possa essere impopolare, dunque sono preparato psicologicamente a critiche o divergenze animate di opinion: le accoglierò con serenità. Di questo match ho gradito molto l’esito e tutte le emozioni ad esso connesse: Cody che debutta come tag team partner di Hardcore Holly, muta gimmick numerose volte, diviene Stardust, approda nelle indy, crea la AEW, ritorna in WWE e finalmente conclude la sua storia, in un tributo meritato per se e per la sua famiglia. Anche il match in se nelle sue fasi centrali è stato godibile, complice la gran voglia e l’ottimo stato di forma di entrambi i contendenti. Eppure. La fiera di overbooking che ha visto comparire praticamente tutta la Bloodline (e ci sta, sono le Bloodline Rules) e tutta una serie di star dalla parte di Cody (Jey Uso – ci sta -, Rollins malmenato come un jobber – e ci sta meno -, Cena – perchè?- e Taker – perchè? ma soprattutto perchè?-) mi ha vagamente disturbato, non tanto per i loro contributi ma soprattutto per lo scollamento narrativo dove i vari Cena e Taker non sono mai stati coinvolti in modo diretto nella personale crociata di Cody Rhodes. E’ come scrivere un romanzo poliziesco per poi concludere il tutto con elementi fantasy come draghi e troll: mi piacciono tantissimo i draghi ed i troll, ci riempirei casa ma vanno sempre e comunque collocati in modo opportuno. Detto ciò nel complesso il match è stato godibile e divertente, tuttavia trattandosi del culmine di una storia durata decenni, avrei preferito che gli elementi di risoluzione fossero solo legati alla storia, e non esterni ad essa. Paradossalmente, mi sarei spiegato di più un coinvolgimento di Orton per via della Legacy, piuttosto che quello di Cena o di Undertaker, che tra le altre cose è anche ritirato. Esito fantastico in sostanza, che stride con la sua esecuzione un pochino meh almeno per quanto mi riguarda. Che ne sarà ora di Roman e di Cody? Nel primo caso, credo che si andrà incontro ad una lunga pausa dalle scene, mentre per Rhodes si dipana un regno bello lungo, condito da tante storyline potenzialmente interessanti. E poi abbiamo un sogno, di tre lettere, che è meglio di tutti noi. E lo sappiamo bene… Winner and New Undisputed WWE Universal Champion: Cody Rhodes
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LIVE EVENT
PLEs nel complesso divertenti, godibili e ben strutturati nel corso delle due serate. Poi diciamolo in modo chiaro, solo lo spettacolo legato alle entrate ed ai festeggiamenti in quell di WM vale da solo il prezzo del biglietto. Tanta carne al fuoco e tantissimo hype per la RAW dopo WM (scrivo questa review senza averla vista), che sancirà in modo netto l’inizio della HHH era in tutto e per tutto. Il prodotto WWE è finalmente al passo con i tempi, moderno e futuribile: è davvero un bel momento per essere un fan del pro-wrestling, goddamit! Menzione di merito per Samantha Irving, una vera gemma che migliora il prodotto in maniera sensibile settimana dopo settimana, una delle migliori annunciatrici di sempre assieme a Lilian Garcia. My two cents.