I tagli di Vince McMahon. I tagli della WWE. Ultimamente si fa tanto parlare di ciò che la compagnia di Stamford sta cercando di risparmiare, dai fuochi d’artificio ai licenziamenti di pochi giorni fa. Tutto fa brodo e tutto serve a fare un gruzzolo che poi venga infilato nelle tasche di riserva, chissà, per un domani, per un vero periodo di crisi, non questo. Perché questo non è un periodo di crisi, questo è un giro nel quale si devono fare i conti per cercare di capire che cosa, a un’azienda che rimane creata a scopo di lucro, fa sprechi. Questa è semplicemente la mentalità che ha portato i McMahon a essere ciò che sono: imperatori del Business.

 

Perché non deve nemmeno sfiorare l’idea che i ragazzi si Stamford, cerchino di mettere pezze a situazioni completamente in rosso. Né 205 Live, né tantomeno il WWE Network, per il momento, sono motivo di pentimento per la compagnia che invece, in passato, ha saputo dire no in maniera semplice e ammettendo l’errore, a quei progetti falliti, andati a male, ormai marci. Uno di questi si chiamava Xtreme Football League.

La XFL nasce insieme agli anni 2000, in un parallelo che probabilmente voleva essere di buon auspicio. Nasce da un’idea di Vince McMahon e della NBC, partner di sempre che in quell’occasione provò, insieme alla WWF appunto, a sfruttare il vuoto lasciato dalla off season della National Football League, dando ai tanti fan americani nuovi momenti di sport, di quello che è in America, a tutti gli effetti “Lo” sport.

La XFL non era però un normale campionato di football americano, era un campionato differente, con regole più estreme, con una Kayfabe, con interviste in pieno Character, suscitando Heat, odio, con commentatori di parte e con del vero e proprio Booking Style nel corso delle partite. Insomma un miscuglio che avrebbe dovuto dare respiro ai fan del football americano e avvicinare al Wrestling coloro che ancora stavano lontano.

Spidercam, microfono sul campo e regole estreme però, non diedero al nuovo pubblico un motivo sufficiente per fermarsi su UPN e TNN per troppo tempo. Più che una nuova lega di football sembrava una ridicola caricatura di ciò che è ed era invece l’NFL. Ben presto tutto fu chiaro e nonostante la presenza al commento di alcuni ex famosi giocatori della NFL, di Jim Ross, Jerry Lawler e chi più ne ha più ne metta, il pubblico andò via, facendo scendere i Ratings in maniera allarmante. Tutto, dopo un anno in cui il campionato fu vinto dai Los Angeles Extreme, una delle otto squadre partecipanti, venne cancellato.

La WWF e la NBC persero 35 milioni di dollari. L’esperimento si rivelò fallimentare sotto quasi tutti i punti di vista, il pubblico che già si era reso conto che la qualità del prodotto poteva essere adatta si e no a ragazzini invasati, non sentì per niente la mancanza della XFL e a parte qualche isolata manifestazione di dissenso, la TV, i campi da football e i tifosi se ne fecero una ragione in tempi brevissimi.

Vince McMahon invece, dimostrò a chi ancora oggi non l’avesse capito, che non ha problemi ad ammettere l’errore, a vantarsi dei suoi successi arrivati con grandissimi rischi, ma anche a saper fare un passo indietro quando necessario, chiudendo la porta ad un progetto con il quale aveva intenzione di fare ancora più soldi di quelli fatti con la sua compagnia di Wrestling, ma che si è rivelato un vero e proprio buco nell’acqua.