Un saluto a tutta ZonaWrestling e buona Domenica a tutti! Oggi parleremo di Ring Of Honor e, più in particolare, della strada percorsa da Matt Taven per arrivare al titolo massimo della promotion di Philadelphia.
Matthew nasce nel New England da una famiglia di chiare origini italiane (i Marinelli) e si approccia al wrestling allenato da Matt Hyson, che molti ricorderanno con il ringname di Spike Dudley, e più avanti anche da Bob Evans nella Top Rope Promotions e proprio in ROH. Debutta lottando in piccolissime indy nella zona Northeast degli States, principalmente nella Chaotic Wrestling, una compagnia fondata dal leggendario Killer Kowalski e tra le cui fila sono passati moltissimi talenti arrivati poi in ROH come Flip Gordon o Donovan Dijak ma anche nomi diventati grandi in WWE come John Cena o Kofi Kingston.
Arriva in pianta stabile in ROH solo nel 2013 dove viene assistito da Truth Martini che lo aiuta a vincere prima il Top Prospect Tournament e subito dopo il titolo Televisivo all’epoca detenuto da Adam Cole. Una difesa dopo l’altra distrugge il record di Eddie Edwards come campione Tv più longevo della storia e perde il titolo solo a Final Battle e solo davanti ad un avversario ostico come Tommaso Ciampa. Nel 2014 inizia a viaggiare nel Sol Levante e la New Japan Pro Wrestling lo invita a partecipare alla World Tag League come tag team partner di Mike Bennett e come rappresentanti della prima incarnazione del Kingdom. Il team viene premiato dalla NJPW con un breve regno da campioni di coppia Heavyweight e qualche mese più tardi con i titoli di coppia in ROH. Il team lotta l’ultimo match assieme durante l’edizione 2015 di Final Battle, dove perdono contro Hanson & Rowe e un brutto infortunio ferma ai box il nostro Carissimo.
Questo infortunio, che in altri casi avrebbe potuto troncare una carriera, segna un punto di svolta nella storia di Taven. Torna dopo quasi un anno di stop e attorno a sè non c’è più nessuno del Kingdom. Quindi annuncia l’arrivo del ‘suo’ Kingdom, presentando Vinny Marseglia e TK O’Ryan come suoi sottoposti e andando a conquistare i neonati titoli 6-Men della ROH.
Se il Giappone gli aveva dato tanto, il Messico farà lo stesso. Dovete sapere che Taven non è mai stato uno stacanovista del ring, non è il tipo di wrestler che disputa trenta match al mese ed infatti dopo l’infortunio ha preferito tagliare molte date indipendenti concentrandosi sulla ROH. Negli ultimi tre anni però ha avuto modo di lottare per la CMLL in Messico dovendo tenere ben altri ritmi rispetto ai 6 o 7 match mensili che era abituato a fare. Questi brevi ma intensi ‘erasmus’ lo hanno aiutato in qualche modo a migliorarsi sul ring.
Il resto è storia recentissima, con la storyline complottista del Kingdom e il ‘Real World Champion’, con la cintura fake poi distrutta per mano di Jay Lethal e dei LifeBlood. A G1 Supercard batte Jay Lethal e Marty Scurll laureandosi campione ROH per la prima volta e diventando così il secondo ROH Grand Slam Champion dopo Christopher Daniels.
Più volte ho avuto modo di esprimere le mie perplessità riguardo Taven. Lo trovavo leggermente noioso sul ring e, molto spesso, i suoi match diventavano prevedibili a causa delle solite interferenze di TK O’Ryan o di Vinny Marseglia. Mi ha sempre dato l’idea di essere un All-Rounder che non spicca in nulla di particolare ma che può cavarsela decentemente in qualsiasi contesto, anche se a volte l’ho visto fuori posto in ROH e forse più compatibile con un main roster della WWE. Una cosa di lui che ho sempre apprezzato invece sono le sue abilità al microfono dove spesso i suoi promo hanno colpito e affondato qualsivoglia replica dei suoi avversari. Chiedete a quella ”viziata puttanella bionda” di Cody, per esempio.
Se da inseguitore mi lasciava ancora dei dubbi, dopo questi due mesi di regno, dove ha mantenuto il titolo sconfiggendo Flip Gordon, PCO e Mark Haskins, posso dire di avere finalmente cambiato idea. E sai che c’è, Matthew? You Deserved It!