Bastano dei nomi visti in televisione per vendere degli show indy? Soprattutto se conduci una compagnia che in un modo o nell’altro non è mai riuscita a sfondare veramente? Me lo sono chiesto, e se lo sarà chiesto anche Gabe Sapolsky che dal 2010 porta avanti stancamente il progetto EVOLVE. Un progetto che è partito in un modo, nel mezzo ha avuto due fasi completamente diverse, e poi è scivolata tra le braccia facili della WWE.

 

Il problema non è collaborare con la WWE, anzi in alcuni casi può essere solo che un vantaggio. La Progress ne sa qualcosa, visto che ha potuto usufruire degli atleti che desiderava (Matt Riddle in primis) senza snaturare la propria identità. Sapolsky ha pensato bene cosa fare: consegnarsi a Stamford per evitare di essere razziata. Tanto la buona nomea avrebbe comunque portato i ragazzi di maggior talento a presenziare negli show. O almeno questo era il pensiero.

Solo che la WWE non si è messa scrupolo a togliere dal mercato Johnny Gargano, Matt Riddle, Keith Lee e WALTER. Chi non aveva alcun interesse a balzare verso i McMahons ha deciso di dire addio (Zack Sabre Jr, Ethan Page, ACH, Timothy Thatcher, Tracy Williams, Fred Yehi, Shane Strickland). Chi è rimasto? Un paio di atleti futuribili come Theory e Allin, e tanti mid/lowcarder che mai avrebbero potuto far presa completa sul pubblico. È sparita la meticolosa scrittura dei documentari dedicati ai wrestler, è sparita la capacità di creare dei feud lunghi e coerenti, è sparito anche l’appeal costruito tra il 2015 e il 2017. E a poco a poco gli spettatori si sono assottigliati: erano pochi prima, sono diventati meno poi.

Non si può dire che la WWE non stia cercando di aiutare. Inserire di volta in volta Chris Hero, Mustafa Alì, Roderick Strong, Johnny Gargano, Fabian Aichner e gli Street Profits serve a ravvivare l’interesse, ma il pubblico sa bene che questi ragazzi si vedranno una volta ogni tanto, e non necessariamente al massimo delle proprie possibilità. Soprattutto se si dovessero ritrovare contro atleti non prontamente appetibili. Infatti la EVOLVE non ha alcun starpower e non saranno certo dei “prestiti” a risollevare le cose. Come fare dunque? Attendere che passi questo periodo e continuare a credere che gli Street Profits siano un team di qualità. Passata la sbornia, forse, non rimarrà più nessuno.

*** Indy Results ***

  • REVOLUTION PRO WRESTLING (RPW)

Due spettacoli giusto per iniziare il 2019, la compagnia di Sittingbourne ha messo in mostra un po’ di suoi ragazzi e sfornato un match che tanti attendevano da circa sette anni. Nella prima serata di “Live at the Cockpit” si sono tenute le qualificazioni del torneo Queen of The Ring con la buonissima impressione fornita dalla giovanissima Yuu. El Phantasmo e Chris Ridgeway hanno continuato a mietere vittime, mentre nel main event il buon Shigehiro Irie ha avuto la meglio su Josh Bodom.

Nella seconda serata grande vittoria di Sammii Jayne che si è assicurata il torneo e dunque è diventata la regina del ring battendo prima Yuu e poi Debbie Keitel. Il team di David Starr ha avuto la meglio sul team di El Phantasmo mentre Zack Sabre Jr ha conservato il titolo Undisputed contro PAC ma solo per aver attaccato un arbitro e dunque aver fatto scattare la squalifica. Questo significa che tra i due la storia non si è ancora conclusa, ma attenzione all’intervento di Will Ospreay che è intervenuto a salvare l’ex Neville e sembra pronto a sfidare il campione.

RevPro Cruiserweight Champion: David Starr
RevPro Undisputed Champion: Zack Sabre Jr
RevPro Tag Team Champions: Suzuki-Gun (Minoru Suzuki & Zack Sabre Jr)
Rev Pro Women’s Champion: Zoe Lucas

  • NATIONAL WRESTLING ALLIANCE (NWA)

Secondo spettacolo completo per la NWA di Corgan, che a Clarksville ha fatto il pienone ed ha continuato a convincere i suoi fan. Non ha convinto del tutto la qualità in-ring, sempre sufficiente, ma è indubbio che vi siano state un po’ di cose da segnalare. Innanzitutto Crimson e Jax Dane sono i primi qualificati alla Crockett Tag Team Cup dopo aver sconfitto Caleb Konley e Jay Bradley. Cambia solo il titolo Tried N True (passa da Samuel Shaw a Crazzy Steve) mentre per il resto solo conferme: Jazz ha mantenuto l’alloro facendosi squalificare contro Allie; Willie Mack ha avuto la meglio di Matt Cross; e infine Nick Aldis è ancora al top della compagnia dopo aver superato anche James Storm. Curioso finale per il feud tra Tim Storm e Josephus: quest’ultimo è stato rapato a zero dopo aver perso un tag team match che ha visto coinvolto anche l’ex campione WCW David Arquette.

NWA Heavyweight Champion: Nick Aldis
NWA National Champion: Willie Mack
NWA Women’s Champion: Jazz

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.