Una wrestler di carriera piĆ¹ che decennale che noi tutti amanti della disciplina conosciamo e (forse, con una grande percentuale) amiamo ĆØ Natalya.

Sin dal suo debutto, avvenuto nel 2008, la canadese ĆØ sempre stata piĆ¹ o meno presente, almeno fisicamente, in uno dei due show della WWE. Eppure, anche se oggi ĆØ conosciuta da tutti non ha mai avuto un ruolo preponderante all’interno del roster, nonostante il cognome che porta.

Non tutte nascono Charlotte Flair, ĆØ chiaro, e non sempre basta essere (fortunatamente) “figlia di”, ma una carriera di tredici anni in cui non ĆØ quasi mai stata rilevante, vale veramente la pena?

Il tutto ĆØ, per quanto mi riguarda, molto triste ed avvilente, passi per accettare di essere sconfitta in 3,17 secondi da una debuttante perchĆ© ĆØ consuetudine che i “vecchi” ad un certo punto aiutino le nuove star ma accettare la gimmick della diva scoreggiona nel 2012 per portarsi “la pagnotta a casa” ĆØ quanto di piĆ¹ brutto le potesse capitare.

Ha dovuto mettere in atto un personaggio veramente stupido, banale e triste e, soprattutto, umiliante per una donna (ma lo sarebbe stato anche per un uomo) e soprattutto per una professionista come Natalya, “titolo” che le deve essere riconosciuta anche da chi non ĆØ suo fan (come me).

E a nulla ĆØ servito il nome Neidhart, Natalya per qualche mese ĆØ stata additata come la “diva scoreggiona” e per quanto quel periodo sia finito rimane comunque una quasi certezza: la canadese pur di lavorare ha accettato quella gimmick e l’ha interpretata, magari sperando che sarebbe arrivato anche per lei il giorno del successo, forse lo sta ancora aspettando.

E forse dopo quella gimmick, una sconfitta dopo 3 minuti e passa le sarĆ  sembrata piĆ¹ sopportabile. Ma quanto in lĆ  ci si puĆ² spingere in termini di perdita della dignitĆ  per lavoro?

AldilĆ  del tifo personale, aldilĆ  della sua (piĆ¹ o meno) bravura ma anche la Queen of Harts avrebbe meritato piĆ¹ rispetto dalla compagnia per la quale ha lavorato e lavora.

Studentessa universitaria con la passione per la scrittura e le serie TV, qui vi faccio compagnia con i miei report e gli editoriali. Attualmente trovo molti atleti interessanti ma rimango fedele sin dal 2014 al mio 'credo' per il King Slayer Seth Rollins e il fu Dean Ambrose, motivo quest'ultimo per il quale ho aperto i miei orizzonti verso i lidi giapponesi e l'AEW