La storia WWE è costellata di personaggi non statunitensi “cattivi” che hanno come unico scopo quello di prendersi ciò che l’americano medio, solitamente amato dal pubblico, si è guadagnato con sudore e fatica. Alcuni esempi? Mohammad Hassan, Iron Sheik, Rusev, Jinder Mahal. Il rischio, dunque, era che anche per GUNTHER la situazione potesse essere simile ma, fortunatamente, non sembra essere così.

L’attuale Intercontinental Champion, che ha recentemente frantumato il record di permanenza nel Royal Rumble Match con 71 minuti di incontro combattuti partendo con il numero 1, ha recentemente preso parte al “The Rob Brown Show“, discutendo proprio di questa possibilità, alla luce di un possibile feud con Cody Rhodes, che si sposerebbe perfettamente con lo stereotipo sopracitato.

“I tempi sono cambiati, ma potrei comunque prenderlo a calci”

“I tempi sono cambiati – afferma GUNTHERma capisco il concetto alla base, il cattivo straniero che arriva e vuole prendersi il titolo. Se mai dovessi sfidare Cody Rhodes nuovamente, credo che i ruoli sarebbero chiari. Io sono il cattivo straniero che vuole battere il ragazzo famoso statunitense. Sarebbe ok. Ma, come hai detto, non è che se qualcuno arriva da fuori deve per forza essere caratterizzato in un certo modo, stereotipato”.

“La Royal Rumble ha cambiato la mia carriera!

Come già ricordato, GUNTHER ha preso parte al Royal Rumble Match con il numero 1. E non solo, ha dominato l’incontro, resistendo per un’ora e 11 minuti, demolendo il record di 62 minuti appartenente a Rey Mysterio. “Credo di aver sentito come la mia carriera sia cambiata quella notte”. Il Ring General, con questa frase, ha racchiuso l’essenza dell’incredibile notte che è stata Royal Rumble per lui ed anche noi siamo certi che la carriera dell’ex WALTER sia decisamente in discesa, verso traguardi ancor più prestigiosi.