Voglio essere onesto con voi, non ho voluto star dietro a tutte le polemiche e discussioni che questa Wrestlemania ha scatenato. Credo che la WWE abbia realizzato uno degli eventi più storici e rilevanti degli ultimi dieci anni, ma oggi non devo analizzare punto per punto lo show, ma vorrei concentrarmi su Brock Lesnar e il futuro del titolo Universal.

Golberg vs Lesnar non è stato il migliore match della card e anzi, l’esito era decisamente scontato, ma nonostante ciò mi è piaciuto molto, insieme al discusso main event è stato il match che più mi ha coinvolto. È stata la perfetta, ripeto perfetta, conclusione della faida iniziata da prima di Survivor Series. Dico perfetta perché, realisticamente, non si poteva chiedere di meglio. Poi, comprensibilmente, ciascuno ha il suo metro di giudizio negli incontri e la WWE in questa edizione ha tentato di accontentare i gusti di più persone possibili e io vi dico che Brock Lesnar campione a Wrestlemania è una grande mossa, soprattutto in termini di immagine per la compagnia e, sinceramente, non mi sento di biasimare la scelta più di tanto.

Adesso viene il bello, come gestire Brock Lesnar campione a Raw? Lunedì notte ci hanno abboccato un Lesnar vs Reigns, che al momento sarebbe qualcosa di straordinario, la scelta migliore possibile. A Payback la cintura verrà sicuramente difesa e Lesnar comparirà senza ombra di dubbio. Nel passato abbiamo visto quanto sia stata difficile la gestione di Lesnar campione, culminata nel main event di Wrestlemania 31, ma questo non deve mettere preoccupazione.

Chiaramente il suo futuro andrà presto o tardi ad incrociare Roman Reigns, spero tra un anno circa e quello che abbiamo visto a Raw ovvero il confronto con l’onesto Braun, non deve trarci in inganno in vsita della sua prima difesa titolata.

Immagino che lunedì nel mini draft sia previsto l’arrivo di un top name di Smackdown che passerà a Raw e andrà direttamente per il titolo mondiale. Pensiamo tutti intensamente a AJ Styles e vediamo se si avvera.

Battute a parte, come sapete bene siamo in un momento di restart della stagione WWE. Wrestlemania è stato l’apice, per alcuni versi, “incosciente” di molte rivalità, la gestione del titolo Universal è forse una di queste. Dico “incosciente” perché non è immediato e logico il passaggio alla faida successiva, ma bisogna accogliere con gioia il fatto che non vogliano “ammazzarci” fino a luglio con dei roster che sostanzialmente hanno detto tutto, soprattutto in zona main event.

Lesnar in tutto ciò reciterà il suo character, che è diverso da tutti gli altri; uno dei pochi casi in cui il “more of the same”, non è solo la scelta ideale, ma anche l’unica possibile. Sicuramente lo rivedremo a Summerslam e alle Series, oltre che Payback e speriamo anche di più.

Facile pronosticare che il futuro del titolo di Raw dipenderà totalmente da dove si ritroverà Roman Reigns, all’improvviso diventato il nome più bollente è inevitabile che presto o tardi vincerà uno dei due titoli massimi nel corso del 2017 e me lo auguro con tutto il cuore in sincerità. Dopo tre anni, finalmente la WWE ha trovato il modo di farlo funzionare e farlo piacere anche a me, il che è tutto dire, credetemi.

Se Lesnar perderà o meno il titolo a Payback conterà zero in prospettiva di vederlo contro Reigns, il ritiro di Undertaker apre una nuova era nelle future Wrestlemania. Domenica è stata tirata una linea che dividerà la storia in “avanti” e “dopo” Undertaker, la 34 sarà la prima in cui si dovrà ri-centrare il booking dell’intero show e Lesnar vs Reigns 2 per definire chi sia stato il migliore tra i due, adesso, è oro puro a mio avviso.

Chiudo la questione con un mio pensiero assolutamente personale, che mi concedo per Goldberg. Domenica Goldberg, che in moltissimi non apprezzano, non era solo l’uomo Bill Goldberg. Domenica ha rappresentato Sting, Flair, Steiner, Booker T, Jeff Jarrett, Hogan, Nash e Hall, è stata l’ultima scintilla di una grande storia, quella della WCW, a cui io e moltissime persone nel mondo siamo affezionati e per questo lo ringrazio sentitamente, per una notte, nei secondi del suo ingresso, i poliziotti, mi ha fatto rivivere le emozioni di una volta e quelle parole che ricordo a memoria di Sting “I’ve carried the WCW banner, and I have given my blood, my sweat, and my tears for WCW!” e quindi grazie, non solo a Undertaker.