434 giorni. Il regno più lungo della storia moderna. 16 sfidanti, 1 regno, 1 campione: CM Punk. Che lo amiate, che lo odiate, tutti dobbiamo concordare di quanto abbia importante sia stato importante questo periodo per quello che sarebbe stato il futuro. Cominciò dopo diverse rincorse, dopo la Summer of Punk, dopo tutto il polverone alzato, continuò superando avversari più o meno pericolosi, supera Jericho in una faida che cade sul personale, riesce a battere Bryan e Kane, passa tra le linee degli heel quando deve affrontare Cena, si unisce a Paul Heyman e continua a regnare. Nessuno può togliergli la corona. Nessuno può spodestarlo. Nessuno…

Primo episodio di RAW del 2013, e Punk comincia a mettere in guardia il suo avversario per Royal Rumble: The Rock. Lui non è un campione del popolo. Non è come Hogan o Sammartino. Tutti hanno dovuto avere il favore del pubblico pur di rimanere sulla cresta dell’onda, ma non lui. È l’unico che ha battuto i suoi avversari in scontri fisici, duri e difficili da vincere. Ma lui ce l’ha fatta, ed è rimasto dov’è solo grazie a sé stesso. Per 414 giorni ha dominato su gran parte del roster della WWE, e stavolta il pubblico non vincerà, non otterrà ciò che vuole, non avrà l’eroe del momento che batte il grosso cattivo. Non stavolta.Rocky arriva sul ring e subito dice di aver ascoltato tutto quello che Punk aveva da dire, voleva vedere chi si sarebbe trovato davanti 20 giorni dopo, ma è deluso. Continua a dire che è campione da tanti giorni, troppi giorni, 414 finora, ma l’unico numero a cui in realtà pensa è 20, il numero di giorni che lo separa dalla sfida più difficile che abbia mai affrontato.

Lo scontro non è tra due persone qui, ma tra due ideologie: il People’s Champ contro l’uomo che ha fatto tutto da solo. The Rock è l’intrattenitore, quello che fa impazzire il pubblico con i suoi tormentoni, quello che il pubblico adora, lo stesso pubblico che odia Punk non perché non li infiammi al microfono, ma perché non gli da ciò che vogliono, perché il suo regno non è mero intrattenimento ma un misto di sforzi e determinazione. The Rock è diverso da Punk, The Rock non è lì per i soldi, lo fa per il pubblico, lo fa per liberarli da Punk, il cattivo che ha capitalizzato tutto il tempo su sé stesso, che non lotta per loro, ma per sé stesso.

CM Punk vuole un’assicurazione, non vuole rischiare tutto il lavoro fatto fino a quel momento per un errore, e a 6 giorni dal match glielo mostra: lo Shield lo attacca e lo colpisce con la Triple Powerbomb. Giusto un assaggio del dolore che proverà al PPV. Vince McMahon in persona però non vuole che un match così importante divenga un teatrino con attacchi esterni a rovinare e a regalare la vittoria a chi porta più persone, e dà un ultimatum: se lo Shield interferirà nel match allora Punk verra spogliato del titolo.