Prima di alzare i forconi e le torce, ci possiamo fermare un attimo per analizzare una delle frasi più comuni che leggiamo su internet ultimamente? È davvero il momento migliore per essere un fan di wrestling?
Togliamo dall’equazione per un momento le realtà indipendenti e le compagnie minori e concentriamoci sulla AEW e sulla WWE. La prima viene da un evento estremamente significativo, sicuramente tra i più importanti in tutto il panorama mondiale degli ultimi dieci anni e la seconda dal Summerslam più visto della storia, complice l’eccellente accordo stipulato con Peacock che ha drasticamente aumentato il potenziale pubblico.


Non devo certo dirvi io che sono due approcci al prodotto radicalmente diversi, inoltre la WWE si è chiamata fuori, con il rebranding di NXT, da ogni tipo di rivalità o competizione.
Dal momento che siamo giunti a questo bivio, con due compagnie che tirano dritte per la loro strada e ogni tipo di fan può trovare il wrestling che più preferisce: senza competizione è davvero il momento miglior per essere fan di wrestling?
Dal mio punto di vista no, ma è indubbio che domenica abbiamo assistito alla potenziale scintilla che potrebbe infiammare una guerra più serrata se ci saranno modifiche ai palinsesti. Per il momento, se valutiamo il panorama mondiale siamo in un momento di assestamento, con una migrazione senza precedenti di talenti con un certo credito tra i fan di internet verso la AEW e la WWE solida delle sue entrate certe e priva di innovazione.


Il titolo di oggi è una boutade, ma potremmo veramente star vivendo un rinascimento del wrestling, anche se questo lo capiremo solo tra qualche anno, ci sarà da vedere e misurare infatti quanto questo fermento con una WWE molto solida e organica in tutti i suoi livelli e la AEW in costante mutamento saranno capaci di attrare interesse verso il wrestling in generale.
Parlando più pragmaticamente oggi abbiamo due binari che non si incrociano e che, non andando in competizione, non innescano curiosità al di fuori dei fan che seguono con costanza e quelli che di tanto in tanto buttano un occhio sul wresting. La sfida dei prossimi anni per la AEW non sarà quella di intaccare e spostare i fan della WWE verso il loro prodotto, ma di aprirsi sempre più a chi il wrestling lo ha abbandonato in età adolescenziale e crescere lì, mantenendo esattamente lo spirito di oggi.


Spezza il cuore la WWE che ha scelto di ammazzare NXT per ottimizzare le risorse aziendali e rendere tutto più vicino allo stile del main roster, sopravviveremo, ma quell’eccellenza non sarà ripetibile nel breve periodo, neanche dalla AEW, cui dovremmo spogliare l’immagine di luogo ideale e perfetto.