La Southside Wrestling avrà il suo gran finale ma quanta fatica. Ed è la stessa che sta passando come una valanga addosso a tutta la scena britannica da un anno e mezzo, ovvero da quando la manona della WWE si è posata sull’intero ambiente, passandoci sopra come Attila: da tempo, non cresce più l’erba tra l’Inghilterra, la Scozia e il Galles. Con la mancanza di talenti conosciuti che possano far crescere le nuove leve, tutte le promotion stanno annaspando. E il pubblico ha reagito disertando quasi tutti gli show, persino quelli della WWE, passando da circa un migliaio di biglietti venduti a poco più di 400. Un disastro.
E allora dopo la Defiant anche la SWE decide di chiudere. E vorrebbe farlo con gli atleti che hanno fatto la storia, ma se i big name sono nell’orbita dei McMahon, che succede? Che El Ligero e Joseph Conners prima accettano e poi devono paccare. Da Stamford hanno gigioneggiato sul motivo: prima hanno palesato un presunto booking dei due per un presunto show di NXT (dove non sono mai stati chiamati); poi hanno spiegato che potessero magari infortunarsi con avversari non adatti alla loro qualità, anche se fare un Ligero vs Conners sarebbe stata la soluzione più semplice. Poi è uscita la vera motivazione, non vogliono che i propri ragazzi possano lottare contro i colleghi della RevPro (con la quale la Southside ha avuto una collaborazione di recente) e magari perdere. Come se fosse più importante del saluto finale di un progetto.
Bene ha fatto Cody Rhodes a salvare la situazione. Da un lato perché a questo punto la Southside ha addirittura quattro nomi più grossi (lo stesso Cody, la moglie Brandi, MJF e Shawn Spears), dall’altro perché la AEW si mette in buona luce davanti ad un pubblico che piano piano sta chiedendo una alternativa a mostro che ha distrutto il loro giocattolo. Ed è possibile che altre promotion possano trovare nella nuova federazione americana una sponda per poter sopravvivere e magari rilanciare la propria fama.