Questa è una edizione speciale, non tanto nella forma, quanto nella sostanza, dato che la FLOP 10 quest’oggi compie un anno!

Ho cominciato queste FLOP 10 proprio in occasione di Survivor Series 2014 e colgo quindi l’occasione per annunciarvi che a fine anno ho intenzione di regalarvi una FLOP 10 speciale dedicata al peggio del peggio del 2015. Non vedo l’ora che sia passato TLC . . . ma bando alle ciance! Questo non è TLC, questo è Survivor Series! Perciò andiamo subito ad analizzare i dieci momenti “NO” di WWE SURVIVOR SERIES 2015.

MA COME TI VESTI?! SURVIVOR SERIES EDITION

Edizione sottotono, incline con l’andazzo dello Special Event quindi, d’altra parte la competizione poteva essere davvero poca quando hai un Dolph Ziggler che prima dice di ispirarsi ai Motley Crue e poi si presenta come un cosplay tarocco di Shawn Michaels, menzione d’onore a Summer Rae che ci prova a farsi largo nella competizione sfoggiando un vestito per niente in tono con l’attire del suo assistito, che per l’occasione aveva addirittura sostituito i fili di ciniglia grigi con eleganti piume di pavone. Per la rubrica “MA COME TI ACCONCI?!” invece continua a non esserci gara, Xavier Woods verrà eletto nostra imperitura fonte di gioia, con la sua capigliatura un po’ alla Elvis, un po’ alla Johnny Bravo, un po’ alla “italiano secondo i Griffin”

DOVREI RIDERE?

Mi spiegate perché terminare un promo del New Day con uno Sheamus che tira fuori dal nulla la gimmick di quello che non sa far battute e tira fuori una ovvissima (per chi mastica un po’ di inglese) battuta a sfondo sessuale? Tuttavia ammetto che questo tipo di umorismo possa far ridere e quindi, da bravo, lo piazzo qua in basso, dove non fa male a nessuno

SPEAR!

Mentre Big E si proclama il miglior distributore di Spear assassine in WWE, Charlotte sembra star peggiorando sempre di più nel connettere le sue, fino al decidere di eseguire uno spot che di per sé poteva essere d’impatto, quello della Spear sulle transenne, ma che all’atto pratico si è rivelato lento (Paige ha aspettato un’infinità), poco curato e mal eseguito, un vero peccato

NON SENTO NIENTE

Altra posizione forse troppo soggettiva, di quelle a cui magari faccio caso solo io dimenticandomi che è wrestling e che non devo essere troppo fiscale con quello che vedo, ma è possibile che Dean Ambrose si becchi due Superkick (ripeto, i Superkick, quelli temibili, quelli uber-powa, quelli che han messo KO John Cena) e abbia la lucidità mentale di connettere prima una mossa e poi una finisher così, come se nient’en fùs? Magari sono io, fatemi sapere

PRE-SHOW INJUSTICE

Ok che era il pre-show, ok che è tornato Goldust, ok che avete dovuto sostituire Cesaro all’ultimo minuto, però, dico io, possibile che l’unico eliminato del team face nel 5 contro 5 doveva essere proprio Neville?

THEY DESERVE IT?

Dare spazio alle Divas va benissimo, dare il giusto minutaggio perché le wrestler siano libere di mostrare ciò che sanno fare è ciò che chiediamo a gran voce da tempo, specialmente quando vediamo ragazze come Sasha Banks o Becky Lynch relegate in match di due minuti scarsi, perciò non posso che essere contenta nel sapere che il match tra Charlotte e Paige è stato il single match con il minutaggio più lungo della serata, così come lo fui, a suo tempo, quando venni a sapere che il match titolato tra AJ Lee e Natalya era stato il Divas match più lungo mai disputato da molti anni a questa parte. Tuttavia Charlotte e Paige, per quanto non si stia parlando di due brocche, non sono state all’altezza del minutaggio concesso loro, mostrando una prestazione migliore nel Raw successivo, ma fallendo in PPV, con un finale di cui ci occuperemo tra un paio di posizioni, match privo di psicologia come di quella cattiveria che ci saremmo aspettati dopo il finale del main event del Raw precedente. Un vero peccato(x2)

NINE MINUTES MAIN EVENT

Nove minuti e due secondi, per l’esattezza, questo il minutaggio del main event. Sinceramente non so cosa sia successo, dato che tutti i match del PPV hanno avuto un minutaggio tutto sommato minimo (nessun match sopra i quindici minuti); Roman Reigns e Dean Ambrose sono parsi andare di fretta, troppo di fretta, arrivando a connettere finisher dopo appena cinque minuti match e non regalando nessuno spot d’impatto, soprattutto non regalando lo spirito di competizione, di determinazione e di voglia di vincere che ci si aspetterebbe nella finale di un torneo del genere, con un tale premio in palio, non sono riusciti a trasmettermi niente di tutto ciò, ho voluto deliberatamente dare la colpa al minutaggio affrettato, domandandomi se con cinque o dieci minuti in più avremmo assistito a qualcosa di diverso

ANTICLIMATIC

Un finale anticlimatico può capitare, due anche, tre cominciano ad essere troppi. Capisco che la definizione “anticlimatico” possa non essere la stessa per tutti, perciò vi spiegherò la mia: un finale anticlimatico arriva, per me, quando il match sembra aver appena ingranato, quando non c’è stata alcuna sequenza particolare che possa far intendere che il match si sta avviando verso la sua conclusione, quando ti sembra che il match sia stato quasi troncato a metà. Per me, di finali come questo ce ne sono stati decisamente troppi, da Charlotte vs Paige a Dean Ambrose vs Kevin Owens, passando per Ziggler vs Breeze (sei minuti soli di match? Really? Il match della madonna ve l’eravate già giocato all’house show di Bologna? Da una parte mi sento quasi onorata), anche il finale del match dei BOD, per quanto fosse più un gigantesco angle che un match, poteva essere gestito meglio

SOMEONE LIKE YOU

Roman Reigns non è Daniel Bryan, l’abbiamo detto in tutte le salse, non è per niente certo che Reigns possa reggere la storyline dell’underdog osteggiato da tutti, specialmente perché lui underdog osteggiato da tutti “non è”, o meglio, è osteggiato dai fan, ma non certo dalla WWE. Il problema, tuttavia, per me è un altro: non vi pare un rischio riproporre una storyline vista meno di due anni fa? A prescindere dal tipo di storyline e dal tipo di protagonisti, non è comunque un rischio riproporre una storyline praticamente identica a così poca distanza l’una dall’altra? Specialmente quando si tratta della storyline per il titolo del mondo, la storyline principale su cui dovrebbe puntare una compagnia, non certo di una storyline di contorno, quelle bene o male possono anche riproporsi ciclicamente. Il fattore “già visto” di per sé non è una buona cosa, figuriamoci poi se rischia di essere una brutta copia mal riuscita dell’originale

SURVIVOR SERIES?

Ho appena ventitre anni, ma alle volte mi riscopro più attaccata alle tradizioni di quanto una persona della mia età solitamente è, il che mi causa non poche contraddizioni interne dato che ho sempre ripetuto che niente è intoccabile e tutto può cambiare, se fatto adeguatamente. Però questa volta non ci sono riuscita, il fatto che non si siano sprecati neanche un minimo a creare un feud, anche abbozzato, per il classico 5 contro 5 mi manda in bestia, mi fa arrabbiare che ce la prendiamo tanto con Hell In A Cell che presenta due HIAC su tre che non hanno senso di esistere e poi vogliono far passare in sordina che nella card di Survivor Series stava per mancare il 5 contro 5. Avete avuto l’infortunio di Rollins ed è comprensibile che si sia lasciato spazio al torneo, ma non ci sarebbe voluto niente a dare un minimo di spazio nelle puntate settimanali per costruire anche il feud del 5 contro 5, sarebbe bastato far apparire il New Day a Raw e fargli spiegare che non avrebbero avuto tempo di difendere i titoli di coppia perché sarebbero stati impegnati a portare il loro team delle Series alla vittoria e perciò erano in cerca di avversari ed alleati (già mi immagino i segmenti di reclutamento nel backstage cosa sarebbero potuti essere), è un’idea che a me è venuta così, senza neanche sforzarmi troppo, e non viene a voi? Cos’è? Volevate giocare sull’effetto sorpresa? Ho azzeccato otto partecipanti su cinque cannando giusto i Dudlez al posto dei Lucha Dragons, che restavano la mia seconda scelta, carramba che sorpresa!

Anche questo mese, felicissima del “repackage” del sito (AVE a The Great Calò), la FLOP 10 si è conclusa, con una piccola nota nostalgica. Mai come oggi il richiamo alle origini mi sembra doveroso, quindi la frase di chiusa è d’obbligo:

Anche questo mese, se pensate che abbia omesso qualche punto fondamentale o se pensate che sia stata troppo cattiva, sentitevi liberi di integrare questa rubrica come meglio credete.

Ysmsc