Come sicuramente ricorderete, la leggenda WWE Marty Jannetty affermò che intorno al 1973 uccise un uomo che aveva cercato di violentarlo, e che gettò il cadavere nel fiume Chattahoochee. Secondo quanto riferito all’epoca, la polizia di Columbus avviò un’indagine, in seguito anche all’ammissione di colpa del wrestler sempre su Facebook. Ancora una volta, Marty si è rivolto al famoso social network per spiegare che non ha mai ucciso nessuno, e che tutta questa storia fosse, in realtà, un angle da portare sul ring.
La storia è ai limiti dell’incredibile. Jannetty, in un post su Facebook, rivela di non aver mai ucciso quell’uomo. La storia è ripresa dal vero, a quanto dice l’ex tag team champion: a 13 anni comprò dell’erba da un collega della pista da bowling dove entrambi lavoravano, e durante lo spaccio, in macchina, l’uomo allungò la mano nelle parti intime di Jannetty, che rifiutò le avance piuttosto spinte del collega in cambio di erba gratis. La storia però, riportata in tutto il mondo, ha cominciato a scottare troppo, e Jannetty, lodando se stesso come un genio, e raccontando di trattamenti subiti e delle chiamate e messaggi ricevuti da tutto il mondo a causa di questa storia, ha deciso di mollare e smettere con questa presunta storyline. La cosa sarebbe dovuta culminare in un match contro Darren Kelly, suo amico wrestler e guardia penitenziaria nella realtà. Ecco il post pubblicato da Jannetty su Facebook.
Jannetty ha di certo ricevuto molta attenzione grazie a questa storia, ma in maniera decisamente poco ortodossa. Chissà se la storia finirà qui.