Seconda parte di questo articolo dove parliamo di contaminazioni fra Catch Wrestling e MMA.
Nella prima parte, grazie alla disponibilità della CWI Italia, ASD Senshi Team e la CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale), abbiamo letto l’intervista che ho fatto all’Ex Campione UFC e PANCRASE Josh Barnett; oggi vi propongo invece l’intervista fatta alla leggenda del Pro Wrestling, nonchè uno dei Trainer che ha contributo alla carriera olimpica di Kurt Angle: Wade Schalles
Enrico: Cosa l’ha spinta a scegliere il Wrestling come disciplina sportiva?
Schalles: Ero il più piccolo del mio gruppo di amici, mi escludevano dai giochi per via di questo e quindi spesso finiva in rissa fra noi.
Vedendo che, nonostante fossi il più piccolo, riuscivo a tenergli testa, sono stato accettato dal gruppo e lì, qualcuno mi disse che avrei dovuto provare la lotta, secondo lui avevo talento.
Enrico: Lei nella NCAA vanta un numero impressionante di riconoscimenti e Titoli: Atleta dell’Anno, Coach, Uomo dell’Anno, un primato tuttora imbattuto nel Guinness World Record per i Pin conseguiti in Match, Uno fra i Referee più apprezzati della disciplina, 15 Titoli Nazionali e il Titolo All-American in ben 5 discipline di combattimento… c’è qualche vittoria o Match che ricorda con maggior emozione?
Schalles: Sì, la mia prima vittoria, in Pennsylvania nel 1969.
E’ stato il mio primo “Milione” (modo di dire del suo periodo): il mio avversario era assolutamente dato per favorito e fino ad allora nessuno lo aveva mai battuto… quando ho realizzato che avevo battuto quel lottatore e mi sono guardato intorno, ho capito che ero con le persone e nel posto giusto, che quello era il mio percorso
(Il Video del Pin vincente contro Chatman nel 1969)
Enrico: E’ fra i pochi atleti ad essere stato insignito dell’inserimento nella National Wrestling Hall Of Fame, un Onore riservato agli atleti che lasciano un segno nella storia della disciplina, come ha reagito quando le hanno annunciato il suo inserimento?
Schalles: Ero sorpreso, pensavo di aver giù raggiunto tutto quello che potevo chiedere alla mia carriera, non mi aspettavo un’onore simile.
Per poter essere introdotto nella Wrestling HOF devi essere ritirato dalle competizioni da almeno 5 anni, la mia candidatura e introduzione è stata fra le più rapide della storia, sono stato onorato di questo onore.
Enrico: Dal 1999 esiste lo Schalles Award, un premio che premia i migliori atleti e studenti nella disciplina del wrestling, c’è qualcuno fra questi premiati che creda possa emulare la sua carriera?
Schalles: C’è un ragazzo molto promettente secondo me che lotta ora in Pennsylvania, Bo Nikols; il prossimo anno entrerà nella categoria Senior, lui ancora non lo sa (al momento dell’intervista lo Schalles Award 2018 non era stato ancora assegnato), ma è il prossimo atleta che vincerà e beneficerà degli aiuti dello Schalles Award.
Quando lo vedo mi sembra di rivedere me agli inizi, ha i numeri per poter diventare il nuovo Schalles e scrivere grandi cose nella Storia di questa disciplina…
Enrico: Ha scritto Libri e realizzato diverse serie di video formativi sul Wrestling, quanto è importante oggi la formazione tecnica e teorica nella disciplina?
Schalles: Dipende.
Ci sono alteti che vincono grazie alla forza fisica, altri grazie alla tattica e allo studio delle mosse e dello stile del proprio avversario.
Quando arrivi al livello degli atleti che lottano alle Olimpiadi sei un’atleta completo, capace di usare sia la tattica che la forza.
Ho imparato una cosa dalla mia diretta esperienza e lottando con centinaia di lottatori: i migliori di solito, sono quelli che da piccoli si difendevano dagli attacchi dei bulli, perché non volevano più subire le loro prepotenze.
Enrico: A partire dalle prossime Olimpiadi del 2020, la Lotta sarà fuori dal programma olimpico, come ha reagito a questa notizia? E che conseguenze può avere questa decisione rispetto al Wrestling e alla Lotta nei programmi scolastici in futuro?
Schalles: Le Olimpiadi di Rio (2016) sono state le ultime che hanno visto la lotta inserita nel programma olimpico.
Secondo me non è una esclusione definitiva, potrebbe tornare nelle prossime edizione dopo quella di Tokio nel 2020, ci sono buone possibilità che alcune delle nuove discipline inserite negli ultimi anni vengano eliminate.
L’assenza del Pro Wrestling dalle Olimpiadi non avrà ripercussioni sul nostro sport ne ci darà meno “visibilità”: I Mondiali che si svolgono ogni anno, le varie competizioni nazionali e continentali godono di un grande seguito di pubblico e praticanti.
In paesi come gli USA, Russia o l’Iran, dubito che mai ci potrà essere un calo d’interesse per questa disciplina.
Enrico: Quanto è utile il Catch Wrestling per un lottatore nella formazione del suo stile di combattimento?
Schalles: Il Catch Wrestling è molto utile soprattutto nel passaggio dal Pro Wrestling alle MMA, a mio giudizio.
Mi permetto di dare un consiglio, ma più che ai giovani, ai lor genitori: per i bambini questo sport, ma qualsiasi sport, non deve essere da subito agonismo, ma deve essere, soprattutto, un divertimento e un gioco; specie nei primi 3 anni di allenamento, è importante tenerli interessati e legati alla disciplina, per questo l’aspetto ludico del Wrestling è importante, specie coi bambini.
Enrico: quandi si pensa al Pro Wrestling e alle Olimpiadi, per un fan del Wrestling è immediato pensare a Kurt Angle: Atleta completa, campione olimpico, campione di Wrestling…. So che è stato il suo allenatore… mai avuto il desiderio di sfidarlo su un ring di Wrestling?
Schalles: Esatto, ho avuto il piacere di allenare Angle quando frequentava l’Università… Kurt è un’atleta straordinario, ho visto subito che avrebbe fatto grandi cose in qualsiasi campo si fosse cimentato, siamo diventati amici e ci sentiamo tuttora.
Mi sarebbe piaciuto provare ad affrontarlo su un ring di Wrestling, a molti sarebbe piaciuto vederci One Vs One, ma all’epoca, quando esplose anche nel Wrestling, ho preferito non valutare la cosa, mi ritenevo troppo “piccolo” rispetto a lui….
Foto/Video © Enrico Bertelli “Taigermen, Clarion Golden Eagles & Aventi Diritto