Buongiorno e bentornati. Dopo qualche settimana, torna la mia rubrica sulla ROH che, mio malgrado, continua a essere un po’ una lamentela costante. Oggi, parleremo di Supercard of Honor e di tutta la situazione che ruota attorno alla ROH in generale. Non sarà una vera e propria review, ma analizzeremo i vari match e come vanno a influire sull’attuale situazione delle storyline.
Partiamo dall’opener. E partiamo con le critiche. Sia chiaro, non sono contro gli spot-fest. Se fatti bene, sono molto divertenti ed emozionanti. Ma come detto dal mio buon amico Salvatore, grande esperto del settore, se volessi vedere degli acrobati, andrei al circo. E non mi sento di dissentire. Ok che l’opener deve scaldare il pubblico e tutto, ma qui siamo andati a mio avviso troppo oltre. In più, Vikingo, continuando così, avrà una carriera non troppo lunga. Primo match nonsense della serata. Nonsense come storytelling e nonsense per la ROH in generale.
A seguire, il match per il titolo Six-Man. Senza infamia e senza lode. Senza nulla, sostanzialmente, il tipico match da pausa gabinetto. Di quei titoli penso ormai non freghi più nulla a nessuno. Ponete fine alla sofferenza e ritiratele. La ROH ha già altri cinque titoli. Secondo match nonsense della serata che avrebbe avuto più senso nel pre-show.
Terzo match, Athena vs Yuka Sakazaki. Interessante. Le due ragazze se la sono cavata egregiamente nell’unico match femminile della main card. Il problema è che in ROH non ci sono contendenti credibili per Athena. Nulla. Zero. Penso stiano cominciando a costruire la Nightingale, ma il roster femminile è desolatamente vuoto e piatto.
E ora passiamo a Samoa Joe vs Mark Briscoe. Qui vivo sentimenti contrastanti. Da un lato, avrei voluto vedere Briscoe vincere il titolo e cominciare un regno in singolo che gli manca da sempre. Dall’altro lato, penso che Samoa Joe debba continuare la sua marcia da vero demolitore qual è. Dimentichiamo la sconfitta contro Wardlow e continuiamo con questa strada in ROH. Joe è una macchina da guerra e, anche se so che non andrà così, mi piacerebbe vederlo andare contro Shibata per unificare titolo TV e titolo Pure. Meno titoli ci sono e meglio è, a mio avviso. E, invece, quale futuro per Mark ora?
Terzo match nonsense della serata, aggiunto all’ultimo momento: Tanahashi vs Daniel Garcia. Sono felice per chi era tra il pubblico e ha potuto vedere dal vivo una leggenda vivente come Tana. Per il resto, match sufficiente, abbastanza riempitivo e che non lascia proprio nulla. Come sempre, la NJPW arriva e batte chiunque in ROH. Cambiano le proprietà, ma non cambia la ROH che continua abbastanza a prostrarsi davanti alla promotion nipponica.
Reach for the sky, boy. Ladder match. E qui finalmente entriamo nel vivo dell’azione. Ammetto che, se non per Joe vs Briscoe, ho sonnecchiato quasi per tutta la prima parte dell’evento. Le cose si scaldano e bisogna dire che tutti i team hanno dato il massimo. Qui, però, abbiamo due nonsense grossi come una casa. Il primo: perché i due Kingdom beccano una piledriver e si squarciano la fronte? Capisco il volere il bladejob per far vedere quanto sia cruento il match. Ma una ferita in fronte, in seguito a una caduta di nuca, penso sfidi ogni tipo di conoscenza di base anatomica umana. Il secondo: perché a fine match quello spot non pericoloso, di più, tra Pentagon e uno dei due Martin? Spero che nei replay quella parte sia eliminata, perché la caviglia che vola via è uno spettacolo davvero atroce. Il match era alla fine. Ci si poteva inventare qualsiasi altra cosa che non fosse una Canadian destroyer attraverso due tavoli da 3 metri e mezzo d’altezza.
Dicevamo riguardo alla ROH che si prostra? Eh sì, perché nonostante la storyline del BCC che arriva e spacca chiunque, stavolta a esser stato spaccato è stato l’inutile Yuta. Sì, perché per quanto sia un wrestler più che discreto, Yuta ha un fisico da lanciatore di coriandoli, un attire abbastanza anonimo e un’innata mancanza di carisma. MA se tu vuoi far vedere che fa parte di un gruppo di picchiatori seriali che fanno della violenza il loro vanto, lo fai vincere contro uno dei wrestler più caz*uti degli ultimi venti anni. Invece no, Shibata arriva, dopo esser stato vittima di una paralisi, poi superata, e batte il campione PURE. Ora dove si andrà con Shibata? Verso un rematch e un job da restituire o verso nuovi lidi? A me, in generale, basta che mi diano Shibata in ogni salsa e sono felice, lo ammetto. Katsuyori ha ottenuto davvero poco nella sua carriera, soprattutto se si guarda il talento sconfinato che lo contraddistingue.
Ultimo match. Il main event. Claudio Castagnoli vs Eddie Kingston. Sarò onesto. Non sono un grande fan né di Castagnoli né di Kingston. Il primo è e rimane un lottatore, a mio avviso, con pochissimo carisma ma talentuosissimo in-ring. Il secondo, invece, è ottimo sia in-ring che col microfono in mano, ma ha qualcosa che personalmente non mi convince mai pienamente. Una rivalità che va avanti quindici anni e che fa concludere il match della resa dei conti… con un roll-up. E non importa che dopo abbiano fatto capire che non è finita, ma così no. Non sono mai stato un grande fan nemmeno dei match che si concludono con roll-up improvvisi, ma ogni tanto ci sta. Ma non qui.
E per il futuro?
Quindi com’è stato Supercard of Honor? È stato un evento lungo. A tratti morto. Ma con picchi obiettivamente alti. È uno show che rivedrei? Non credo. Ma ci sta. Era un evento palesemente di transizione. Ma di transizione tra? Tra gli show ROH e quelli AEW. Ed è questo il problema.
Anche a costo di sembrare uno a cui non va mai bene niente, lo devo ripetere: basta con questi crossover. Io non ho voglia di seguire Dynamite, Rampage e ROH TV. Voglio sapere che la roba ROH la vedo sull’Honor Club e la AEW la vedo o su Sky o su FITE. E basta. Invece no, dovrei seguire 4 ore e mezza di programmazione a settimana per stare dietro a tutto. E non penso sia una cosa saggia. Perché, a questo punto, valeva evitare proprio ROH TV. In più, alcuni lottatori si avviano verso doppie rivalità che avremmo potuto tranquillamente evitare.
Un esempio? Castagnoli. Attualmente il BCC è impegnato in una faida con l’Elite. In ROH, invece, continuerà con Kingston. E, a mio avviso, questo non va minimamente bene. Con la vittoria di Kingston, avremmo potuto avere un campione che comincia una nuova rivalità e il BCC, seppur senza cinture, avrebbe tranquillamente potuto continuare il proprio feud contro il Bullet Club. Chiaramente, lo stesso discorso vale per Wheeler Yuta, l’anello debole del BCC. Da un lato un tag team storico e due ex campioni del mondo, dall’altro tre ex campioni del mondo e l’inutile Wheeler. Già di per sé fa ridere così, in più ora è coinvolto anche nel feud con Shibata che sembra non essersi concluso.
Continuo a dirlo: io voglio essere positivo e sperare nella ripresa della ROH, ma non riesco proprio a farmi convincere dal lavoro di Tony Khan. Vedo campioni perlopiù raffazzonati, categorie inesistenti e un booking che non sa dove andare a parare.
Ah, ultima cosa. Le cinture rinnovate penso le abbiano generate con la modalità creazione di Smackdown vs Raw e poi mandate in stampa. Inoltre, quattro le hanno rinnovate e due no. E davvero non riesco a capire come possano fare le cose così a caso.
E per questa settimana è tutto. Alla prossima!