Ottima la strategia della WWE di rimescolare le carte, “minando” la certezza dei fan che a Wrestlemania si aspettano un Cody vs Roman II, instillando invece il dubbio su un inedito Rollins vs Cody per il titolo mondiale di Raw. Il loro diverbio di lunedì, peraltro costruito sapientemente, ha messo in risalto le differenze “sociali” tra il titolo di Roman e quello di Seth, descrivendo il primo come “settario” e quindi appannaggio di una elìte snob e disfattista, e il secondo come più “popolare” e quindi più vicino alla storia di Cody Rhodes e del padre Dusty. Questo “parallelismo” ha fatto tremare le certezze dei fan (per la sua “fondatezza”) e l’American Nightmare che, alla fine, ha detto di “doverci pensare su”. 

L’alone di mistero ottenuto ha indotto il pubblico a speculare sul possibile avversario alternativo per il Capotribù, indicando come più papabile The Rock, ora anche membro del CdA di TKO, quindi comprensibilmente più “attivo” nel business del wrestling rispetto a prima. Tuttavia analizzando per bene gli scenari possibili ci si rende conto che, per quanto appetibile possa essere, il match Rocky vs Roman può risultare inaspettatamente “nocivo” per la Compagnia. E questo per due motivi principali: Perché si rischia di prolungare il regno di Roman oltre ogni tolleranza e perché, conclusa Wrestlemania, la disparità tra i due show diventerebbe insopportabile.

In primo luogo, l’incontro Roman vs Rock non può che avere come vincitore naturale il leader della Bloodline. Un regno da campione così prestigioso deve terminare per mano di una superstar che, da questa vittoria, possa trarre il propulsore per la sua carriera. Una occasione troppo ghiotta per sprecarla con una celebrità che non ha bisogno di questo “privilegio”, e forse neppure lo desidera. Ciò a prescindere che si lotti per la cintura o meno, dato che in questione non c’è solo il titolo di Roman, ma anche il suo “status” di forza inarrestabile capace di superare ogni avversario gli sia parato difronte, dal veterano alla giovane promessa. Quindi posto che si scelga il Main Event tra i due cugini, Roman dovrà vincere, creando però un “impasse” dal quale sarebbe difficile districarsi, perché verrebbe procrastinato un regno da campione che, forse, non ha più nulla da dire di originale e che, tolto quindi Cody che resta a Raw, non avrebbe neppure più ostacoli naturali.

Per questi motivi Cody deve obbligatoriamente scegliere di chiudere la sua storia a Smackdown, preferendo il match con Roman. A Raw ci sarebbe ancora un tizio di nome Gunther in grado di sfidare autorevolmente Rollins, senza lasciare l’amaro in bocca a chi sperava che in quel posto ci fosse CM Punk. Credo che il tanto agognato dream match tra i due cugini possa avere altro modo per verificarsi, magari aspettando il prossimo grande evento WWE che si terrà quest’estate in occasione di SummerSlam, arricchendo la card dell’evento ed attirando una massa oceanica al botteghino (magari già conquistata dai match titolati in programma). E questo senza rischiare di affossare nessuno, di stroncare con una scelta “pubblicitaria” delle storie che durano da diversi anni, che devono avere una degna conclusione, evitando di contrastare ogni logica a fatica costruita nel corso del tempo. Questa funesta eventualità l’abbiamo già sperimentata in passato in presenza di part-timer, che da queste situazioni non hanno tratto alcun giovamento. Anzi, hanno accorciato la loro carriera, avendo conquistato le antipatie del pubblico per questo. È ora di invertire la rotta e ce lo impone il tempo, gli errori commessi in passato, e forse anche il buon senso.