Nel bel mezzo della notte, aggiornando le notizie, mi sono imbattuta in un'intervista in cui si faceva notare come la WWE fosse tanto ferma e decisa nel mettere sotto contratto atleti che le interessano realmente, quanto perentoria nelle  decisioni riguardanti Leggende, Volti noti e Superstar del passato da riportare in scena: puoi aver ripetuto cento volte che non saresti mai più tornato sul ring, ma se la WWE ha bisogno di te ,tu  99 su 100 torni.

Si sa. Per tenere in piedi un Colosso economico quale è la WWE è necessario fare sagge scelte per il bene del  business, sia per quello che riguarda  le faccende 'in ring' : storyline, match,  Superstar consolidate/ da consolidare per il futuro e quelle fuori dal ring : WWE per il sociale, organizzazione eventi, apparizioni live e pubblicità.

Ma quando il 'Colosso in ring' trema, che cosa fa la WWE per consentirgli di non perdere l'equilibrio? A The Onisk l'ardua sentenza:

Quando gli ascolti televisivi  e l'affluenza agli house show non soddisfano i piani alti, oltre al solito asso nella manica costituito dai McMahon, è il momento di tirare fuori i vari conigli bianchi dal cappello a forma di W; inutile dire che i primi esempi che mi sovvengono sono i cosiddetti Part timer  sia 'in senso stretto' che 'in senso lato'.

I primi sono pietre miliari del mondo del wrestling che hanno avuto un fortissimo impatto nella Federazione,  citiamo ad esempio The Rock, Brock Lesnar, Batista. Ritornano osannati o quantomeno conosciuti dal pubblico, vengono inseriti in match di rilievo o addirittura in giri titolati e poi tornano silenziosamente nell'ombra dell'oblio, sino al prossimo Pay Per View  d'importanza.  
 Per il fan assiduo di wrestling che ci tiene a vedere le nuove leve ai vertici della WWE questo sistema è pari ad una pugnalata alle spalle, quasi un tradimento plateale, ma per il fan ora ventenne che guardava il wrestling alle medie  è motivo di interesse che potrebbe spingerlo a dire "Toh, è tornato  Lesnar chissà cosa combina" o "Cacchio quanto è invecchiato Batista" e ritornare a seguire a grandi linee il mondo perduto WWE. Stesso discorso può essere fatto anche per le generazioni precedenti che si sono viste un The Rock ritornare a calcare il ring dopo anni, dopo che ci si era quasi abituati a catalogarlo come attore.
Gli altri tipi di ritorni, decisamente più graditi, fanno parte dei  'part timer in senso lato':  wrestler altrettanto bravi e conosciuti,ma che siedono un gradino più in basso nell'Olimpo WWE rispetto ai loro colleghi sopra citati. E sono personaggi del calibro di Rob Van Dam e  Chris Jericho, per fare qualche nome, che ritornano per fare il loro dovere di trampolino di lancio per altre Superstar emergenti e poi scivolare nuovamente nel  momentaneo oblio.

Considerando ora gli eventi importanti, come non far tornare personaggi-simbolo che hanno segnato la storia del wrestling Americano? Wrestlemania XXX : Hulk Hogan, Steve Austin e – sempre lui- The Rock. Concedetemi di scrivere che vederli assieme sullo stesso palco è stato un momento di grande euforia. Leggende che si incontrano,scherzano sul ring e ti fanno capire che a 30 edizioni di Wrestlemania il wrestling esiste ancora ed è diventato un fenomeno di massa. Divertente, no? Soprattutto perché nessuno credeva possibile che sarebbero stati questi tre a raccontartelo.

Ed è altrettanto singolare notare come negli ultimi tempi la WWE cerchi di riallacciare buoni rapporti con tutti, da Bruno Sammartino ad Ultimate Warrior, passando per tutte quelle Leggende alle quali è stata data la possibilità di avere consulenze  di vario genere, il tutto promosso dalla stessa WWE.

La sensazione è che  la priorità a Stamford , nei confronti di qualsiasi ex dipendente che abbia fatto la sua parte nella storia del wrestling, sia quella di mettere macigni sopra al passato per un'eventuale nuova collaborazione, sia essa legata alle apparizioni live, ad un ruolo di rappresentanza o ad una nuova esperienza sul WWE Network. Ed è intuibile che questa scelta sia fatta  principalmente per un tornaconto economico.

Ed i richiamati in questione, invece? Perché accettano di buon grado un ritorno, senza quasi obiettare? È facile, direte voi, di sicuro avranno offerto loro delle cifre a nove zeri. Eppure, io voglio pensare che i soldi siano una questione secondaria, per quanto gradita, e che i rientranti prendano la decisione di tornare all'ovile per una questione di rispetto sia per la Federazione che li ha resi qualcuno, sia per quei milioni di fan in tutto il mondo che hanno ispirato ed emozionato durante gli anni. Tornare dopo molto tempo e sentire la stessa energia nell'arena, percepire lo stupore e l'emozione del pubblico al risuonare della tua theme song e capire che sei ancora amato ed ammirato da un sacco di gente: per tutte queste cose, io credo che i soldi alla fine siano soltanto la minima parte.

Perché in fondo mi piace immaginare le vecchie e simil-vecchie glorie come fossero il cast di una serie Tv che si riunisce dopo anni dall'ultima puntata e mi piace pensare alla WWE come ad  una grande e grossa mamma allegorica che richiama, nella buona e nella cattiva sorte di grandi occasioni e bisogno di aiuto, tutti i figli e i parenti attorno al suo grande tavolo per banchettare assieme ancora una volta.

E se vi steste chiedendo perché non abbia menzionato le varie Leggende che ogni tanto riappaiono a Raw…sono chiuse a chiave a Legends' House, io non c'entro niente.

Or dunque, a riflessione conclusa vi cedo la parola:

Cosa mi dite dei vari ritorni in WWE? Quali sono stati graditi?  Quali non avete ancora mandato giù? Che effetto vi fa rivedere questi 'fantasmi dei Natali passati'? Sono un bene per la WWE? Oppure sarebbe meglio che rimanessero ibernati nella memoria e basta?

 Let me know, io mi dileguo…♥