Becky Lynch è stata la prescelta, non da Vince McMahon, né da Triple H e neanche da Stephanie. Becky Lynch è diventata la donna che porterà la percezione del wrestling femminile al livello successivo, per un caso fortuito.
Tengo a sottolineare che tutti i traguardi “fasulli” che ci hanno sbandierato sotto gli occhi negli ultimi anni per le donne, non hanno smosso di tantissimo l’idea che un fan di wrestling medio, ha delle lottatrici. Lo hanno fatto molto di più i Mae Young Classic, i match per il titolo femminile di NXT e qualche piacevole eccezione nel main roster, ma mai con gli “imaginary brass ring” (cit.) che la WWE ci ha messo sotto il naso sotto forma di Royal Rumble ed Evolution stesso.

Abbiamo avuto un drastico miglioramento delle performance delle atlete negli ultimi dieci anni, merito di un settore di sviluppo e di training di primissima categoria, che ha portato ai margini gente come Alicia Fox e Lana ed esaltato lottatrici come la stessa Lynch e Charlotte; quello che ci è mancato finora è stata una storyline gigantesca, di quelle che entrano nell’immaginario collettivo e superano i confini degli appassionati e adesso ce l’abbiamo. Becky Lynch vs Ronda Rousey sarà il The Rock vs Stone Cold dei tempi odierni.
Quando scrivo queste righe non ho ancora vista Survivor Series, quindi abbiate pazienza se non sono ragionamenti “sul pezzo”, ma mi auguro capirete, che quello che cerco di dire, va aldilà di una (eventuale) interferenza in più o in meno in match di cartello di uno Special Event. Per una serie di fattori fortuiti e programmati, la WWE si trova a poter bookare un match che fino a pochi mesi fa, era impensabile anche solo associare al main event di Wrestlemania.

Perché la gente si è schierata; sinceramente e emotivamente in questa storia che, in qualsiasi modo verrà gestita e portata avanti, andrà bene. Con la vittoria della Rumble di una delle due o meno oppure scegliere quale titolo sarà in palio, il valore reale di questo match è che già a novembre, lo possiamo facilmente immaginare scritto per Wrestlemania 35.
E dall’altra parte della barricata c’è una certa Ronda Rousey, che dopo le primissime insicurezze, sta iniziando giorno dopo giorno a entrare in sintonia con i fan e con il “linguaggio” che gli show della WWE richiedono. Un enorme investimento economico che ha dato i suoi frutti, ma che è sempre stato a rischio di disperdersi, con l’ansia di non arrivare mai ad un grosso climax e un rilancio costante di motivazione per la leggenda ex-UFC. C’è un vecchio detto che dice che non è mai saggio unire lavoro e passioni; e con Ronda ho avuto il timore che, dopo aver vinto il titolo a Summerslam, l’obiettivo di esserci nel main event di Evolution, prima di arrivare a Wrestlemania, potesse avere un fisiologico calo mentale. Pericolo scampato.

A questi due nomi l’onere e l’onore di portare il wrestling femminile realmente al livello successivo, senza “imaginary brass ring”, forse nel main event di Wrestlemania, in ogni caso avranno tutta la pressione e gli occhi del mondo addosso. Ronda ha dimostrato di reggerla quando era l’attrazione principale della UFC, Becky Lynch rappresenterà l’apice di un lavoro lungo dieci anni in WWE. Questa faida dovrà e sarà la sintesi di anni di lavoro, scelte, rifiuti e successi di decine di lottatrici e allenatori, con storie che partono sin dagli anni 90. Il vero Evolution sarà questo e null’altro.

Due donne in un momento hanno cambiato per sempre la storia del wrestling femminile, in maniera fortuita, imprevista tutto il movimento ha compiuto un gigantesco passo avanti. Mai come adesso nella storia le donne in WWE e di conseguenza nel prodotto main stream non solo hanno avuto considerazione, ma addirittura sono oggettivamente una delle parti più interessanti degli special event odierni.
Un pugno che non ci doveva essere e una occasione che va colta, per scrivere un capitolo pesante della storia.