Parliamo oggi di quelli che per me rappresentano i titoli peggio gestiti nell’attuale WWE, ovvero i Women’s Tag Team Championships. Le cinture non verranno neanche difese a Wrestlemania e nessuno ne sentirà la mancanza. Ma il problema di questa categoria è dovuto al roster femminile o a come esso viene gestito?

Io credo che tra i tanti pregi della gestione Triple H, il difetto sia nella gestione delle donne e non solo per le cinture di coppia. Gli stessi feud tra Rhea Ripley contro Charlotte Flair e (soprattutto) quello tra Bianca Belair e Asuka sono sottotono, imperdonabile per dei titoli mondiali a poche settimane dal ppv più importante dell’anno.

A maggior ragione le cose vanno male per i titoli di coppia femminili e basta leggere l’albo d’oro per capire cosa non vada. Attualmente le campionesse sono Becky e Lita, con quest’ultima che ha vinto la cintura con una prestazione pessima, in linea con la sua età e con la lunga inattività che si porta dietro. Ma magari ci potessimo lamentare solo di loro due, la situazione è tragica da quando hanno introdotto i titoli.

Vi faccio qualche esempio di campionesse passate: Alyah e Raquel, Naomi e Sasha, Cross e Ripley, Asuka e Charlotte, Bliss e Cross. Il problema è evidente, sono coppie che poco hanno da spartire formatesi forzatamente perché non si sapeva come impiegarle in singolo. Se con i maschi abbiamo decine e decine di esempi di tag team i cui componenti indossavano attire simili e avevano gimmick simili o complementari, nelle donne questo non avviene se non per rare eccezioni. Nell’albo d’oro per esempio andavano bene Dakota Kai

e Iyo Sky che sono state presentate nel main roster come appartenenti alla stessa stable, ma anche Billie Kay e Peyton Royce o le Kabuki Warriors.

Tra i maschi anche chi abbiamo conosciuto prima in singolo poi in coppia sviluppa una chimica diversa con il compagno. Penso a come si integrino bene i diversissimi Otis e Gable, o ai Vikings Raiders che interpretano la stessa gimmick, i ben assortiti membri dell’Imperium nonostante le diverse nazionalità, o ancora gli Usos, il New Day, pure gli sfigatissimi Maximum Male Model e gli Hit Row appena li vedi capisci siano una squadra coesa. Per le donne la sensazione è semplicemente di un “parcheggio” dovuto al fatto che non ci siano più posti a disposizione come wrestler singole.

Ci vorrebbe un roster con lottatrici che per anni rimangano a lottare in coppia, sviluppando i propri personaggi e diventando sempre più affiatate con la propria compagna. Questo almeno in un mondo ideale, purtroppo credo che quelle cinture rimarranno attive solo per tenere occupate wrestler prive di altro scopo, e il pubblico purtroppo questa scarsa considerazione la percepisce facilmente.

Sergedge – EH4L