Nel 2002 la TNA si affacciava al mondo e il mondo del wrestling era ancora stordito dall’acquisizione della WCW da parte della WWF. In questo contesto, come saprete, la WWF monopolizzava totalmente il wrestling in tv.
Non esisteva altro che la WWF e nonostante ciò la nascente TNA trovò le porte chiuse da parte dei network televisivi, abituati a strapagare il wrestling. Non si buttarono giù d’animo e tirarono fuori i famigerati ppv settimanali che durarono quasi due anni interi.
Eventi che erano dei super show, dove di settimana in settimana si doveva rendere più appetibile possibile l’evento successivo per non perdere le vendite.


Lo streaming non esisteva e internet non era ancora stato valorizzato per diventare una miniera di soldi, le connessioni erano scadenti, le trasmissioni in HD non c’erano e la gente negli Stati Uniti era abbastanza abituata alla tv via cavo e suoi relativi ppv. C’era anche da considerare il fatto che tutti gli ex WCW che non avevano (ancora) firmato per la WWF si erano resi disponibili con i Jarrett, lo starpower c’era e chi non aveva fatto in tempo a sbocciare in WCW come i quasi sconosciuti AJ Styles e Christopher Daniels erano lì. Il prodotto se pur imperfetto, in questo format permise alla TNA di barcamenarsi fino alla prima puntata settimanale di iMPACT.
Questa premessa è evidentemente necessaria per riflettere sul modello di business che la NWA sta per intraprendere leggendo lo scarno comunicato su Twitter.


Della prima stagione di Powerrr è stato spesso ripetuto come il modello di business intrapreso fosse insostenibile per la NWA stessa, quindi era lecito aspettarsi un cambio di format. YouTube+PPV non funziona, all’operazione, come la AEW devi necessariamente aggiungerci un contratto televisivo se vuoi mantenerti sui social con qualcosa.
Detto questo, considerando gli ascolti medi del wrestling e quando calo di interesse abbia avuto quest’anno, non mi stupisco che neanche il network più sgangherato non abbia la forza e la voglia di investire nel wrestling a basso costo. Non critico perciò la necessità di alzare il livello aumentando le entrate, ci mancherebbe, ma mi sorgono dubbi sullo strumento scelto.
Usando il termine “Weekly wrestling PPV” su Twitter la gente si è spaventata. “Grazie, è stato bello, ma io non vi pago il ppv ogni settimana”.


Sarebbe bastato raccontare meglio questo passaggio, invece di lasciare all’ufficio stampa che di wrestling non ci capisce niente, doveva essere l’NWA nella persona del suo proprietario a presentare come si deve la cosa. Una comunicazione e un accordo con Fite che, magari verrà annunciato in futuro, ma sarà comunque troppo tardi. 
Come fatto con l’AEW Plus di Fite, doveva essere presentata una cosa del genere a prezzo fisso mensile, come siamo abituati con i colossi dello streaming, il che non sarebbe comunque una sicurezza commerciale. Se, come dicevo all’inizio, la TNA poteva contare ancora su un certo interesse della gente verso il wrestling e nomi di rilievo, la NWA si mette in questa situazione ad alto rischio in un’industria devastata dal Covid che con pochi talenti, alcuni dei quali già passati alla AEW. Era necessario un taglio netto con il passato, ma così ci si scava la fossa, purtroppo.