Mentre osservavo Dolph Ziggler schienare Tommaso Ciampa e diventare il nuovo campione di NXT, mi sono resa conto che è stata la prima volta dopo tanto tempo in cui ho provato una reale sensazione di gioia e stupore guardando uno show WWE. Ho visto Ziggler andare a segno col Superkick, ho visto l’arbitro alzare e riabbassare il braccio tre volte. Alla terza ho gridato di sorpresa, stavo cenando, mi sono alzata in piedi, il gatto si è spaventato, sul mio volto si è stampato un sorriso che racchiudeva un miscuglio di emozioni differenti: gioia e stupore come ho detto, ma anche perplessità, incredulità, soddisfazione.

Intendiamoci, non guardo la WWE con apatia e in generale mi emoziono sempre. Mi emoziono per un bel match, per un bel promo, mi emoziono quando vedo uno spot particolarmente bello oppure particolarmente rischioso; nonostante tante sorprese vengano precedute dai rumor su internet, riesco comunque ad emozionarmi quando avviene un cambio di titolo oppure un ritorno a sorpresa. Però è innegabile che ultimamente il tutto fosse un po’ statico, emozionante fino a un certo punto. Quello che provi vedendo un Brogue kick che colpisce perfettamente in faccia Riddle dopo un Moonsault è un tipo di stupore diverso, perché in fondo te lo aspetti che in un match importante a un certo punto ci sarà una mossa particolarmente spettacolare, o eseguita molto bene. L’emozione che provi quando ti rendi conto che il match che stai guardando sia molto bello, la tensione che cresce man mano che un promo si fa più intenso, sono appunto sentimenti che crescono pian piano; sempre intensi e sempre graditi, ma che non ti colpiscono di botto.

Anche i cambi di titolo non è detto che lascino tutti il segno allo stesso modo. Puoi sperare che succeda perché magari è una storyline che sembra portare in quella direzione e un po’ te lo aspetti ma nonostante tutto hai paura che i piani cambino all’ultimo momento; oppure puoi sperare con tutto il cuore che un cambio di titolo “non” avvenga e gridare di frustrazione quando succede. Oppure, l’effetto sorpresa può accadere perché non ti aspetti che il cambio avvenga in una particolare cornice. Ad esempio, nelle scorse settimane abbiamo visto Finn Bàlor vincere il titolo degli Stati Uniti e Sami Zayn vincere il titolo Intercontinentale e perderlo abbastanza velocemente contro Ricochet. Si tratta di sorprese, anche piacevoli se ti piacciono i wrestler in questione, però non si è trattato di cambi di titolo avvenuti all’interno di un feud particolarmente sentito, perciò l’effetto sorpresa c’è, l’effetto emozionale un po’ meno. E poi si sa che periodicamente un titolo deve passare di mano anche negli show settimanali, lo sappiamo, funziona così.

Quello che è successo martedì scorso invece non me lo aspettavo proprio, per niente, non mi è mai passato per la testa. Ero convinta che Dolph Ziggler e Robert Roode fossero andati ad NXT col classico ruolo di veterani che aiutano i giovani a venir pushati. E attenzione, non sto dicendo che mi aspetto un regno lunghissimo di Ziggler in cui distrugge tutti i suoi avversari, anzi, mi andrebbe anche bene se al prossimo scontro Breakker si riprenderà la cintura.

Oggi non voglio parlare di storyline, di push, di promozioni, di bocciature, di quello che potrà succedere. Oggi voglio concentrarmi sull’emozione estemporanea di un momento, di ciò che la sottoscritta ha provato quando l’arbitro ha abbassato il braccio per la terza volta, la campana ha suonato e Ziggler ha sollevato il titolo di NXT. È stata l’emozione più pura e genuina che ho provato ultimamente guardando la WWE. E credo che questi momenti, questi scossoni, siano fondamentali in uno show di wrestling, specialmente se tale show va avanti ininterrottamente da quasi trent’anni.

In quel momento non ho pensato se fosse o meno la scelta giusta, se Bron Breakker potesse uscire dal match indebolito, se questo cambio di titolo significasse una sua bocciatura o meno come campione, se e quando avrebbe riconquistato la cintura. In quel momento c’è stato solo lo stupore. E, lo ammetto, anche la gioia. Perché è innegabile che ogni emozione sia condizionata dalla nostra personalità. La sottoscritta è sempre stata fan di Ziggler, ho gioito insieme a tante migliaia di altri fan quando incassò il MITB su Alberto Del Rio, soffrii quando dovette cedere la cintura troppo presto e mi è dispiaciuto che non ci sia più stato modo di puntare seriamente su di lui. Ma Ziggler per la federazione è sempre stato una garanzia, una vera colonna portante del Mid-card (e anche Upper-card volendo). Si è tolto tante soddisfazioni e ha continuato a macinare titoli su titoli, sia in singolo che in coppia, ma quest’ultima vittoria è stata speciale, totalmente inaspettata e, dal mio punto di vista, meritata. Anche solo per quella fugace sensazione di pura gioia che mi ha regalato.

Il wrestling è anche questo, vive di storie, vive di faide, vive di match, ma vive anche di momenti. E quello che è successo ad NXT è stato, per la mia umile opinione, un gran bel momento.