Victory Road è passato agli archivi. Cosa ci ha lasciato, alla fine della fiera, questo “antipasto” prima di Bound for Glory? Pistola alla tempia, direi niente. Non voglio fare il polemico, per carità, questo evento è stato costruito ottimamente, ma non ha aggiunto o modificato nulla a quelle che sono le storyline in corso. L’evento in sé non è totalmente da buttare, ovvio, ma devo dire che mi aspettavo di più. La card per come è stata proposta, mi ha fatto storcere il naso, dato che i match migliori li hanno tenuti tutti alla fine, e ad uno spettacolo senza pubblico si fatica ad arrivare fino alla fine senza sbadigliare.

Si inizia con i Rascalz contro i mastodontici XXXL. I Rascalz sono uno dei migliori team della federazione, e si ritrovano a duellare contro un team in rampa di lancio. Ok, senza costruzione, punti tutto sulla spettacolarità. Ma non è scattata nessuna scintilla. Per quanto i due team si trovino sul ring, questo match è ovviamente un tappabuchi della card. Allora, dall’alto della mia ingenuità, mi chiedo: perché metterlo come primo incontro?

Si va avanti con un incontro che mi incuriosiva molto, vista la particolarità della costruzione. Un Dreamer paterno contro quello scapestrato di Myers. Poi mi sono ricordato che Tommy l’estremo veterano è davvero noioso. Il match è basilare, senza particolari picchi, ma quantomeno vince Myers.

Il primo lampo lo abbiamo con la Defeat Rohit Challenge, che ci regala un minimo di intrattenimento e di hype quando alla sfida del campione X-Division risponde Willie Mack, che ci fa credere che qualcosa può effettivamente succedere, ma invece Raju fa terminare il match per count out. Il momento non mi è dispiaciuto, Rohit sa come farsi odiare.

Veniamo all’incontro migliore fino a questo punto, Jordynne Grace contro Tenille Dashwood. Il match è stato carino, ma a me i match carini piacciono durante le puntate settimanali, non a Victory Road. A Victory Road un match del genere, che arriva al terzo capitolo, non può essere carino. Le mie aspettative erano alte, ed invece il match conclusivo è stato il peggiore della serie. In più ha vinto la Dashwood che però non ha nulla per Bound for Glory, e Jordynne andrà per il titolo X-Division. Bah.

Passiamo alla componente emotiva dell’evento. Diamo un posto di lavoro a quel poveraccio di Heath! Il match è semplice, funzionale al tanto agognato incontro tra l’ex Social Outcast e Scott D’Amore. Heath e Rhino sono entusiasti, e quei puzzoni dei Reno Scum escono giustamente sconfitti.

Moose è uno dei salvatori della patria. Il match contro Trey coglie due piccioni con una fava, perché Trey conquista una vittoria importante contro il suo avversario, di gran lunga superiore a lui, sia in stazza che in blasone, e poi perché Moose ed EC3 continuano a costruire ottimamente la loro faida, che è una di quelle che apprezzo di più. Il match non è niente di che, ma Moose è perfetto nel ruolo dell’esasperato.

Karl Anderson vs. Ace Austin vs. Alex Shelley vs. Josh Alexander è stato un ottimo match. Se si mettono insieme quattro talenti simili, una contesa noiosa è difficile che venga fuori. L’incontro è funzionale a mandare over gli outsiders, dato che a vincere è un ottimo Josh Alexander. Bravi, promossi.

Salendo verso la portata principale, il ritmo si alza, ed eccoci al match per il titolo Knockouts. La qualità dell’incontro non si discute, anzi, è stato ottimo, e si è concluso inaspettatamente, perché ok che la Virtuosa mantiene il titolo, ma poi infortuna Susie e si accanisce su Kylie Rae, coadiuvata dalla fidata Kimber Lee. Una bella batosta per la coppia tutta sorrisi.

Ma è ora del Main Event, che ha decisamente rubato la scena. Young vs. Edwards è stata una battaglia epica, dove sono risaltate le qualità dei lottatori e lo storytelling. Il match è stato appassionante e tirato, tanto che dei falsi finali mi hanno fatto sobbalzare. Ringrazio il cielo che la WWE ha restituito Eric Young ai fan, e che il World Class Maniac sia tornato ad Impact, perché ora come ora abbiamo un campione Heel coi controfiocchi. Edwards ha dimostrato di essere Edwards, l’eroe che ha bisogno di affrontare una strada lunga e tortuosa, prima di arrivare al premio finale. Young prova ad attaccarlo a fine match, ma Eddie viene salvato da Swann, ed il Main Event di Bound for Glory è servito.

Quindi Victory Road mi è piaciuto o no? Metà sì e metà no, come nelle puntate settimanali di Impact, ci sono delle parti che taglierei e che non comprendo, mentre altre che mi fanno essere fiducioso nei confronti della ex TNA. Migliorerei la collocazione dei match, farei rivedere qualcosa di effettivamente X-Division, e modificherei lo stage, anche con poche scenografie, ma che diamine, sembrava una normale puntata di Impact, solo in giallo. Ma non perdo le speranze.

Fumettista & Illustratore della provincia di Roma, seguo la WWE da sempre, tanto da non ricordare come ho iniziato! Cresciuto col mito dei mostri sacri, oggi come oggi idolatro Adam Cole e la UE tutta, ancora sogno un push in singolo per Cesaro, e mi sciolgo ad ogni "Mamma mia" del Ranallone nazionale.