Il treno della WWE, indirizzato a tutta velocità verso Wrestlemania, effettua una piccolissima deviazione emiratina regalandoci Elimination Chamber, un misto tra un super house show, un PLE di transizione e una marchetta di altissimo profilo ai ricchi finanziatori petroliferi. Gli eventi in Arabia Saudita nascondono sempre insidie, soprattutto dal punto di vista qualitativo: il ritorno di Shawn Michaels, i match di Goldberg sono dei trauma da cui difficilmente ci si può liberare.  Detto ciò, la camera degli orrori avrà mantenuto il suo nomen omen? Brace yourself: let’s begin!

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KICK OFF PRE SHOW

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ONE ON ONE MATCH

The Miz vs Rey Mysterio (w/Dominik Mysterio) (09:15)

Ogni volta che osservo Rey sul ring, mi verrebbe da dedicargli un’ode. A 47 anni è in uno stato di forma a dir poco strepitoso, possiede ancora una mobilità da trentenne e dei tempi scenici e dei ritmi di storytelling da maestro vero: pensiamo ai vari Sin Cara e Kalisto, che avrebbero dovuto rappresentare l’evoluzione generazionale del luchador mascherato nel firmamento del WWE Universe…Rey Mysterio nel 2022 è l’erede di se stesso del 2006, un babyface meno rapido ma ugualmente importante ed efficace: un vero supereroe. Miz come sempre fa il suo, i due hanno un’alchimia comprovata e il match, di fatto, getta le basi per un incontro di coppia in quel di WM tra la coppia padre/figlio e Mr. Mizanin. Un buon opener, non rivoluzionario o memorabile ma in grado di accendere per bene un pubblico già caldo di suo. Winner: Rey Mysterio (6 / 10)


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MAIN SHOW

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ONE ON ONE MATCH

Roman Reigns (c) (w/Paul Heyman) vs Goldberg for the WWE Universal Championship (05:59)

La presenza di Golberg negli Emirati è qualcosa di doveroso, una sorta di omaggio che la WWE offre in modo tutt’altro che disinteressato al pubblico emiratino. Un po’ come se, il proprietario di un ristorante che nel corso degli anni ha rinnovato sia il menù che il locale, offrisse ad uno storico avventore la “specialità della casa”, ossia il tartufo bianco di antica gelateria del corso affogato con un espresso. Buono eh, però il tempo passa per tutti, anche per I tartufi albini: Bill è arrivato con la sua solita forma fisica apparentemente impressionante, per poi letteralmente scoppiare dopo due spear e a quel punto Roman ha applicato una ghigliottina, sottomettendo l’avversario facendolo svenire ed archiviando la pratica senza troppi fronzoli. Ora, si può dare la sufficienza ad un match-non match solo perchè breve e indolore? La risposta è “quasi”, e questo incontro porta a casa un 5.5 dal sapore di 6 meno, proiettando Roman verso l’ennesima collisione contro Lesnar, in una fase storica dove i due personaggi che contanto di più in WWE, sono in effetti gli unici due che contano. Obiettivamente, se proprio devi proporre Goldberg, non puoi non proporlo in un match di 5 minuti facendogli fare non più due, ma una mossa sola. Winner and Still WWE Universal Champion: Roman Reigns (5,5 / 10)

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ELIMINATION CHAMBER MATCH

Rhea Ripley vs Doudrop vs Bianca Belair vs Liv Morgan vs Nikki Ash vs Alexa Bliss to Determinate the First Contender for the WWE Raw Women’s Championship at Wrestlemania 38 (15:35)

Una delle note positive della serata è che la presenza femminile nello show, nonostante la nota situazione emiratina, sia stata davvero preponderante, non demeritando mai rispetto alla controparte maschile, ed anzi, i due incontri maggiormente riusciti sono proprio l’EC ed il match valido per il Titolo. Questa Chamber femminile si laurea, a mio avviso, come una delle migliori di sempre per storia, interazioni e qualità più che sufficiente del lottato. Un incontro super concentrato dove ad uscirne male è forse solo Doudrop, mentre bene o male tutte le altre contendenti hanno avuto i loro momenti: Nikki è la prima eliminata, ma comunque ha protratto la storia contro Rhea, mentre quest’ultima ha avuto notevoli interazioni con un’altra NXT alumna, Bianca Belair, risultata poi essere vincitrice. Anche Liv in versione Britney Spears, oltre ad aver causato un’impennata delle spontanee inumidificazioni pelviche emiratine, ha avuto il suo momento di gloria con una bellissima eliminazione della mastodontica Doudrop, mentre Alexa ha di fatto rubato la scena, arrivando tra le ultime due, totalizzando un’eliminazione e mezza e beccandosi uno dei pop più fragorosi della serata. Vince ovviamente la Belair, che dovrà sugellare un anno accademico fatto di alti e bassi, mentre il match in se per booking, durata e lottato mi è piaciuto davvero molto. MOTN senza dubbio alcuno, almeno secondo il mio parere: in questa fase pre-WM, le scelte a volte scontate risultano essere le uniche percorribili. Winner and New First Contender for the WWE Raw Women’s Championship at Wrestlemania 38: Bianca Belair (7 / 10)

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TAG TEAM MATCH

Naomi & Ronda Rousey vs Sonya Deville & Charlotte – Ronda Rousey Wrestles with One Arm (09:12)

Uno degli aspetti che ho maggiormente gradito di questo incontro è stato il profondo rispetto di Ronda verso il judo: il gi, seppur in modo “scenico”, è stato trattato con garbo, infatti credo sia una delle primissime volte che una wrestler entra sul ring completamente priva di trucco e parrucco. Una minuzia, lo so, ma un gesto che secondo me assume ancor più valore se consideriamo il contesto geografico dove, per motivi culturali o meno, comunque le donne non possono essere “proposte” e proporsi come sono abituate di solito, quindi chapeau a lei, a mio avviso sempre troppo poco apprezzata. L’incontro alla fine non è nulla di che. La stipulazione che impediva a Ronda di utilizzare una mano ha inficiato la qualità del lottato ma solo in parte, in quanto quando Rowdy attinge a piene mani alla sua offensive da judoka, acquisisce in automatic una credibilità ed una pulizia stilistica davvero uniche. Proprio per questo handicap abbiamo assistito a una lunga fase di selling causata dalle due heel, tuttavia la durata piuttosto risicata e il “lavoro pesante” affidato all’esperta Naomi non hanno comunque inficiato una sufficienza piena. Piccola postilla: sono un fan di lunga data di Charlotte, tuttavia credo che il suo character sia entrato troppo in profondità, sotto l’epidermide della persona, rendendo ogni piccola espressione e gesto colme di X-Pac heat, e non credo che ciò sia un bene. Winners: Noami and Ronda Rousey (6 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Drew McIntyre vs Madcap Moss (w/Happy Corbin) in a Falls Count Anywhere Match (09:11)

Di fatto un handicap match, dove i due mattacchioni hanno fatto fronte comune contro lo scozzese. Ora, due considerazioni. La prima è che, visto che a WM presumibilmente avremo Corbin vs Drew, perchè mai qualcuno (folle abbastanza da ritenere il match interessante ab origine) dovrebbe aver voglia di vedere questo incontro se, di fatto, McIntyre ha già sconfitto entrambe le sue nemesi contemporaneamente? In secondo luogo, chi ha pensato che minacciare di morte con una spada il proprio avversario fosse una buona idea per un babyface? Samoa Joe armato di machete con un finto tatuaggio sul volto, versione Nation of Violence, non ha insegnato proprio nulla a queste nuove generazioni di booker? Qui la mia oggettività salta totalmente perchè Drew è il personaggio più monodimensionale del roster (e non è mai stato un performerche ha riscontrato il mio gradimento o interesse), Moss e Corbin sono una cipolla affettata sotto gli occhi con un coltello poco affilato e questa faida per me è una tortura psicofisica, reiterata e continuativa. Si, Moss ha rischiato il trauma cranico e tutto sommato ha del potenziale, ma andrebbe liberato ieri da questa gimmick killer. Winner: Drew McIntyre (4,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Becky Lynch (c) vs Lita for the WWE Raw Women’s Championship (12:14)

Lita è una delle lottatrici più iconiche, amate e rivoluzionarie della storia anche, ma non solo, per il suo look seducente e anticonformista (il celeberrimo tanga che fuoriusciva dai pantaloni, ma come dimenticare anche la live sex celebration con Edge), dunque ha fatto un certo effetto registrare un suo ritorno in un contesto così coprente e vestito, per forza di cose. Al di la di questa nota di colore, o assenza dello stesso, la reazione del pubblico è stata davvero forte, riservando un’accoglienza da vera star il giorno del suo ritorno sul ring in singolo dopo “appena” 16 anni di assenza. 16 anni che, diciamolo, si sono intravisti nella fase iniziale del match, dove nonostante tutto vi sono state fasi molto lente, farraginose ed incoerenti, come il tentativo di sottomissione davvero poco chiaro per esecuzione e dinamica, il chiacchiericcio continuo tra le due non nascosto dalle telecamere (forse perchè troppo evidente) o come il flip completamente autocausato da Becky, senza che Lita la toccasse, ma 3 lustri e spiccioli non sono pochi, dobbiamo ricordarlo. Dopo questa fase iniziale, tuttavia, Lita ha ripreso il ritmo, dimostrando di avere tempi narrativi ancora perfetti ed un carisma fisico ed emotivo unico nel loro genere, in grado di creare un ponte granitico tra lei e il pubblico. Prevale Becky dopo una folta offensiva concessa a Lita, alla quale va anche l’onore delle armi una volta terminato il match, che nonostante le sbavature (sempre presenti nei suoi match anche al suo apice) viene premiato per il coinvolgimento emotivo che è stato capace di fornire.  Winner and Still  WWE RAW Women’s Champion: Becky Lynch (6,5 / 10)

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ELIMINATION CHAMBER MATCH

Bobby Lashley (c) (w/MVP) vs Brock Lesnar vs Riddle vs Seth Rollins vs Austin Theory vs AJ Styles for the WWE Championship (14:52)

Questo incontro, così come la Rumble, è divenuto scontato nel preciso istante in cui Brock è stato inserito come contendente. L’incidente di percorso di Lashley, in aggiunta, ha di fatto cancellato l’unico piccolo, flebile momento di incertezza ipotetica (credo che proprio per questo fosse stato inserito nonostante un serio infortunio pregresso, anche per non scontentare il pubblico emiratino) regalando un finale davvero telefonato, che ha avuto almeno il pregio di avvenire in tempi tutto sommato rapidi. L’incontro nella sua fase centrale ha avuto momenti di lottato veleggianti e mai troppo convinti, nonostante il valore assoluto dei contendenti in gioco, mentre il finale è stato esattamente ciò che ci si aspettava: Lesnar entra ed asfalta tutti senza pietà (Austin Theory è stata forse la sorpresa come final two, ma la sua vittoria era oggettivamente poco credibile), proiettandosi verso Wrestlemania in un match Champion vs Champion contro Roman Reigns. Come ho scritto in precedenza, questo incontro di fatto fagociterà tutto ciò che ruota attorno al granddaddy of ‘em all, in quanto nessun character (eccezion fatta forse per Ronda) in questo momento ha una benchè minima rilevanza, se non i due Campioni. La card sarà flebile, svogliata, pretestuosa ed ogni personaggio senza alloro massimo sarà percepito, a ragion veduta, come inconsequenziale dal pubblico live e non.  Winner and New WWE Champion: Brock Lesnar (6 / 10)


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LIVE EVENT

Un PLE che, come detto, ha come ricotta 100g di transizione, 50 ml di scontatezza, una spruzzata di mediocrità e mezzo kg di marchetta sublimate, tuttavia contribuisce in modo coerente alla costruzione di WM con un booking scontato ma logico, ed un lottato discrete. Nota positiva senza dubbio l’entusiasmo del pubblico, assolutamente in visibilio anche nei momenti più catastrofici come la claymore senza mollare la spada, così come la durata giusta di tutti i match, nel complesso digeribili al netto di qualche sbavatura evitabile. Ciancio alle bande ora, la prossima review sarà quella più attesa dell’anno! (6 / 10)