Il calo di qualità del prodotto WWE non è una semplice sensazione, ma un dato di fatto. La pandemia non è stata altro che un catalizzatore in grado di accellerare un processo già in atto da tempo, che ha visto solo acuirsi tutte quelle che erano le criticità precedentemente evidenziate. Che poi sono essenzialmente tre. Incapacità di creare nuove star, mancanza di programmazione a medio termine (il lungo oramai non vale nemmeno più la pena menzionarlo) e ripetitività, un concetto che di fatto va a braccetto con i primi due: questi tre concetti rendono la WWE, ed in particolare RAW, un piatto difficile da digerire. Se a questo poi aggiungiamo la mancanza di Reigns, depennato da HIAC senza motive apparente, otteniamo uno show non brutto in senso assoluto, ma che indubbiamente presenta problemi e criticità: onestamente mi dispiace e non mi diverte trasmettere queste sensazioni negative, ma parlar bene di RAW in questo momento mi pare davvero un esercizio mentale tendente all’autoipnosi. Detto ciò, brace yourself: let’s begin!

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KICK OFF PRE SHOW

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ONE ON ONE MATCH

WWE Women’s Tag Team Champion Natalya (w/WWE Women’s Tag Team Champion Tamina) vs Mandy Rose (w/Dana Brooke) (09:45)

Partiamo dale note positive. Mandy sta migliorando, è innegabile, e lo testimonia il minutaggio importante di questo match, relazionato alla rilevanza dello stesso. Certo tutto è più semplice quano incroci sguardo e abbracci con Natalya, tuttavia va dato a Cesare ciò che è di Saccomanno: detto ciò, questo incontro contribuisce ad incupire le nubi di ieri sul domani odierno dei Titoli di Coppia femminili. Un tempo identificati come una novità, oggi godono di pessima salute alla luce di una totale assenza di sfidanti, incapacità e disinteresse circa il coinvolgimento in storyline, se non rilevanti, almeno passabili e mancanza di un piano prospettico non solo per i Titoli in se, ma anche per le Campionesse. Match sufficiente, risultato che perplime: come verrà giustificata un’eventuale chance titolata per le biondone? Ammesso e non concesso che ce ne sia bisogno…  Winner: Natalya (6 / 10)


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MAIN SHOW

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ONE ON ONE MATCH

Bianca Belair (c) vs Bayley in a Hell in a Cell Match for the WWE Smackdown Women’s Championship (19:45)

Bayley è uno dei performer più completi attualmente in WWE. Capace di guidare match, di effettuare segmenti comedy, di essere estremamente seria e pericolosa, perfettamente in grado di portare le sue avversarie ad un livello superiore senza necessariamente perdere di lustro: il prototipo dell’heel perfetto nel 2021 (infatti dubito che possa rimanerlo a lungo una volta aperti i cancelli al pubblico). Bianca dal canto suo sta migliorando molto sia sul quadrato che come character, grazie sia a Sasha (fondamentale nella sua crescita), che a Bayley, e si propone come uno dei pochissimi progetti capaci di fornire continuità nel passaggio da NXT al Main Roster. Il match in se è stato molto intenso e ben combattuto, con la storia dei capelli usati come “arma a doppio taglio”, ovvero sia come arma capace di ferire, sia come tallone d’Achille sfruttabile dalla sapiente avversaria. Il finale, maturato con il KOD sulla scala, sugella la fine di questo feud, e dovrebbe poter dare un po’ di fiato a Bayley, che per logica potrebbe sparire per qualche settimana. Match della serata a mio avviso, che ha peccato solo di leggera ripetitività. Winner and Still WWE Smackdown Women’s Champion: Bianca Belair (8 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Seth Rollins vs Cesaro (16:15)

La gestione di questa faida pare essere risibile. Credo, opinione personale, che il 50/50 booking non serva veramente ad una mazza nel 99,99% dei casi, e questo non fa eccezione: che senso ha dare una vittoria così importante a Cesaro, solo per farlo tornare dal via e farlo perdere contro chi aveva originariamente trionfato? Questo match per me non ha senso in chiave storyline, mi da la stessa sensazione del ripartire dal via passando dalla prigione e pagando 20 dollari al cassiere del Monopoly. Detto ciò, ovviamente gli interpreti sono quello che sono: pur mettendolo una spanna sotto il match disputato a WM, la valutazione resta simile ed oltremodo positiva. Bellissime le transizioni, i 15 swing di Cesaro ed il conseguente reversal di Seth: anche il finale, arrivato di rapina, è senza dubbio definibile come logico e ben eseguito. Sul match dunque poche critiche (se non, anche qui, una mancanza di freschezza), sulla faida invece troppe ne avrei da dire. Gran bell’incontro, ora sposterei Rollins mandandolo verso altri obiettivi (Big E?). Winner: Seth Rollins (7 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Alexa Bliss Vs Shayna Baszler (w/ Nia Jax & Reginald) (07:00)

Ah, l’inconfondibile suono dei testicoli che cadono a terra ogni qual volta fanno capolino altalene e bambole assassine. Il character di Bliss, seppur ben eseguito, è oramai palesemente in riserva circa le idee creative, dunque ora si sta assistendo ad una transizione dalla possessione tramite feticci a controllo celebrale tramite contatto visivo. Meraviglioso, a dir poco meraviglioso! Non assistevo a qualcosa di simile dai tempi di Winter (Katie Lea Burchill) ed Angelina Love in TNA. Il match ha il pregio di essere quasi un incontro anzichè un angle, e di durare tutto sommato relativamente poco. Queste acuminate frecce all’arco di Alexa portano il tutto verso lo sfondamento del muro del “3”, contro ogni pronostico: non vedo l’ora di poter assistere ai prossimi, interessanti capitoli di questo grande angle che è la vita. Winner: Alexa Bliss (4 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Sami Zayn Vs Kevin Owens (12:40)

La pasta con pomodoro è buona, piace a tutti ed anche se la mangi 3 volte alla settimana potrebbe non stancarti mai. Ecco, KO Vs Zayn è la pasta al sugo dei fan di wrestling: vista, rivista, rivista ancora, rivisitata dallo chef, riproposta dalla zia con la variante pomodoro datterino etc etc riesce sempre e comunque a placare la fame. L’incontro è ovviamente più che sufficiente, ma mal supportato da una faida a singhiozzo illogica, sconnessa ed incoerente, dove vengono dati per scontati un legame ed una storia così sullo sfondo da essere quasi rimossi dalla memoria collettiva. Zayn trionfa grazie anche al lavoro pregresso effettuato da Commander Azeez in quel di Smackdown: dubito tuttavia che grandi piani siano previsti per il nostro complottista preferito, e men che meno per KO. Che possano trovare una loro dimensione come tag team? Winner: Sami Zayn (6,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Rhea Ripley (c) vs Charlotte Flair for the WWE Raw Women’s Championship (14:10)

Sono ansioso di conoscere la vostra non solo su questo match, ma su Rhea in generale: lottatrice dotata di indubbio carisma e talento, fatico a capirne la collocazione emotiva. Questo incontro mi è sembrato strutturato come un match tra due heel, intente non tanto a vincere quanto a non perdere: i valori espressi sul quadrato bell-to-bell possono anche essere definiti come più che sufficienti, tuttavia chi mi conosce sa che per me l’azione è solo uno dei fattori da valutare, altrimenti ci troveremmo review per ogni houseshow. Anche la squalifica mi sembra risibile: è vero che noi fan di wrestling abbiamo una memoria breve termine pari al protagonisat del film Memento, tuttavia lo schianto contro il tavolo di commento mi sembra un evento abbastanza comune e raramente sanzionato così severamente: fossi in Rhea proporrei un bel ricorso al TAR. Detto ciò, la Campionessa ha un disperato bisogno di un turn: da babyface è totalmente persa, non possiede ne la stazza ne lo starpower per poter interpretare un buono efficace e funzionale e così rischia di essere etichettata come mediocre pur essendo ben lontana dal concetto di mediocrità. Bello anche il coinvolgimento di Nikki, inserita nella faida come il cavolo a merenda e poi brutalmente rimossa. Winner by DQ with Rhea Ripley Still WWE Raw Women’s Champion: Charlotte Flair (5,5 / 10)

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ONE ON ONE MATCH

Bobby Lashley (c) (w/MVP) vs Drew McIntyre in a Hell in a Cell Match for the WWE Championship (25:49)

Spero con tutto il cuore che questo sia il capitolo finale di questa faida. La promessa è doverosa ma trita e stucchevole: Drew è bravo, è migliorato, è stato un traghettatore eccellente e bla bla bla…ora basta con questa litania però. La sua presenza, se proprio devo essere sincero, ha fatto da tappo per altri atleti che avrebbero potuto trovare spazio o provare ad emergere, e pur avendo disputato l’ennesimo, durissimo incontro caratterizzato da bump ed intensità, ha ottenuto a mio modesto avviso un risultato finale comunque di gran lunga inferiore agli sforzi profusi, in termini di coinvolgimento emotivo. Frapporrei tra questi due contendenti una distanza attualmente siderale, intrattenendo Lashley prima dell’avvento di uno sfidante di rilievo assoluto e possibilmente dotato di grande starpower. Ogni riferimento a Brock Lesnar è puramente voluto. Il match è stato caratterizzato da un profilo abbastanza stiff di alcuni bump e da un overbooking forse eccessivo circa il coinvolgimento di MVP, oltre che da una durata eccessiva: incontro più che buono ma, vi prego, basta così. Winner and Still WWE Champion: Bobby Lashley (6,5 / 10)


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LIVE EVENT

La WWE con questo SE ci fa capire essenzialmente tre cose: la prima è che le note maggiormente positive, eccezion fatta per il ME, provengono dal lato Blu della luna, al netto anche della mancanza di Roman Reigns, che avrebbe di fatto eclissato qualsiasi altro personaggio presente nella card: paradossale come, forse, il motivo della sua elisione dal PPV sia stata proprio la necessità di far emergere altri wrestler che, in alternativa, avrebbero trovato meno spazio negli spot caldi. La seconda informazione che portiamo a casa è che le Cinture secondarie non contano una mazza: Titolo US, Titoli di Coppia (tutti indifferentemente da sesso e brand), Titolo IC sono non pervenuti, a testimonianza del fatto che, se alla WWE non interessa proporre questi allori, perchè questi dovrebbero interessare ai fan? Terza ed ultima considerazione: vi è un bisogno di superstar oramai indifferibile. Che siano nuove superstar (preferibile) o vecchie (Bryan, Cena, Lesnar, Lynch, Rousey) poco rileva: lo show perde sempre più attrattiva non solo a causa di una gestione creativa spesso farraginosa, ma grazie anche alla scarsa alternanza ai vertici. Tornando nel merito, questo show non può assolutamente essere definibile come negativo in senso relativo, ma risulta a mio avviso profondamente sterile in senso assoluto. Viaggiare sul 6/6.5/7 non dovrebbe mai essere un obiettivo per chi si prefigge di entusiasmare, coinvolgere e divertire. Per chi si autodefinisce leader, a ragion veduta, la mediocrità dovrebbe essere qualcosa da rifuggere, non un obiettivo a cui tendere. (6,5 / 10)