Nella vita bisogna sempre tenere conto degli imprevisti. Poter fare tesoro di un piano B funzionale è sempre un grande privilegio, perchè ciò significa essere preparati ad ogni evenienza ed avere la prontezza non solo di superare un problema, ma anche di risolverlo al meglio. Questo vale pure per la WWE, la quale, soprattutto in questo periodo, è impegnata nella costruzione dello show più importante dell’anno, ossia Wrestlemania. Fallire allo Showcase Of The Immortals è come buttare nel cestino tutti i progetti coltivati per un anno intero, quindi, con questo show, la federazione ha l’arduo compito di soddisfare ogni tipo di pubblico, da quello più giovane, a quello più hardcore, per questo disporre di tutti gli atleti al 100% è di vitale importanza in questi mesi dell’anno. Ma, nel caso qualcosa di indesiderato accadesse, conviene avere un piano di riserva, perchè prevenire è meglio che curare.

Questa circostanza rispecchia a grandi linee ciò che sta succedendo a Roman Reigns in questo periodo: infatti, qualche giorno prima della puntata del venticinquesimo anniversario di Raw, è stato arrestato un tal Richard Rodriguez, reo di aver venduto sostanze non legali, come steroidi. Il problema sta nel fatto che, poco dopo essere stato imprigionato, questo commerciante ha dichiarato che lo stesso Roman Reigns fosse uno dei suoi clienti abituali, minacciando addirittura di trovare e fornire prove inconfutabili sulla sua testimonianza, mettendo in una posizione molto scomoda colui che da poco aveva raggiunto il Grand Slam. Inoltre, Reigns è stato messo alle strette in un periodo molto delicato, dato che, in caso dovesse risultare colpevole, dovrebbe scontare una sanzione per la seconda violazione del Wellness Program, cosa che lo costringerebbe a rimanere escluso dalla kermesse più importante dell’anno a poche settimane dalla sua disputa. Senza considerare che sia previsto che lui sia uno dei protagonisti di questo show, quindi una sua esclusione causerebbe più di un grattacapo.

Già da mesi i dirigenti della WWE hanno deciso di riproporre uno scontro tra il samoano e Brock Lesnar, tanto che la costruzione dell’incontro è stata già avviata da tempo: il lavoro si è concentrato principalmente sul far si che i due si evitassero il più possibile, per tenere in serbo l’ex membro dello Shield come sfidante al titolo universale per Wrestlemania. Beh, tutti questi sforzi potrebbero non bastare, perchè, se The Big Dog dovesse risultare colpevole, sarebbe costretto a scontare la pena con un periodo di pausa forzata di ben 60 giorni, perdendo così il Grandaddy Of Them All.

Non solo questo potrebbe rappresentare un totale falimento da parte della federazione nel progetto coltivato per mesi, ma ciò significherebbe pure che i dirigenti abbiano deciso di fidarsi della persona sbagliata. Difatti, Roman è diventato a tutti gli effetti l’erede di John Cena: lui rappresenta e rappresenterà il volto più importante della federazione, sia dentro al ring, nelle vesti di uno dei performer più importanti della compagnia, sia fuori dal ring, sotto i panni di ambasciatore della federazione. In poche parole, l’ex campione intercontinentale sarà colui il quale si trascinerà il peso della WWE sulle spalle negli anni a venire. Per questo, non sarebbe un ottimo segnale nei confronti di chi ha creduto fortemente in lui violare più di una volta un regolamento così importante posto dalla compagnia. Senza considerare che, con questa sua azione, potrebbe infangare la reputazione sia dell’azienda, sia della disciplina stessa, che spesso viene criticata ingiustamente a causa di questi episodi, i quali fanno parlare più di mille altre cose positive. Infine, interpretando la parte del moralista, non sarebbe neanche di buon esempio per tutti i bambini a casa che vedono in Roman il loro idolo, dato che questo wrestler è quello che va per la maggiore nel pubblico più giovane.

Insomma, se The Big Dog dovesse essere colpevole, sarebbe necessario cambiare rotta e intraprendere il piano B, non solo per Wrestlemania, ma anche nella scelta del nuovo numero uno della compagnia.

Ma il problema è: esiste un piano B? Probabilmente no, perchè, per me, non è mai stata presa in considerazione la possibilità di avere una seconda scelta. Magari i due restanti membri dello Shield potrebbero rappresentare la ruota di scorta, con Seth Rollins avvatanggiato su Dean Ambrose, ma il distacco che c’è tra Roman e gli altri due è troppo grande per poterli definire anche solo un piano di riserva. Dico questo per due motivi principali: prima di tutto, Reigns ha già raggiunto il Grand Slam, obiettivo che solo pochi altri lottatori WWE hanno potuto raggiungere, a differenza dei suoi vecchi compagni; in secondo luogo, quest’anno The Big Dog si avvia a partecipare al quarto Main Event di Wrestlemania consecutivo, statistica che rende Rollins ed Ambrose due wrestler qualunque a confronto, dato che il primo ha preso parte solo ad un match conclusivo dello Showcase degli immortali (anche se vi ha partecipato quasi per caso), mentre l’ultimo non hai mai preso parte ad una contesa del genere.

Parlano i fatti: la federazione di Stamford non vuole privarsi del suo numero uno. È per questo che, anche se venisse provata la colpevolezza di Roman, i dirigenti potrebbero decidere di non sospendere l’atleta, al fine di preservare il loro Money Maker e il match più importente della trentaquattresima edizione di Wrestlemania. Tutto ciò non è solo vergognoso, in quanto una persona colpevole non verrebe punita in alcun modo, ma è anche irrispettoso nei confronti di wrestler che nel passato hanno perso la loro opportunità di arrivare al top a causa proprio di una violazione del Wellness Program: l’esempio che mi viene subito in mente è quello di Rob Van Dam, che, a causa di una sospensione del genere, si vide sottratto del push che stava ricevendo, della cintura WWE, e di quella dell’ECW.

A meno che Roman non dovesse risultare innocente, è giusto che paghi per le sue azioni. La fiducia è importantissima, e, se Reigns non merita di ottenerla dalla federazione, che si scelga un’alternativa. Ci vuole giustizia, non ipocrisia.

The Notorious