Sull’onda dell’amarezza derivante dall’ultimo match in TNA di una colonna storica come AJ Styles, facciamo il punto della situazione su questo momento di transizione così importante per la federazione di Orlando…più affidabile e sicuro del portiere del Cagliari, ecco a voi l’editoriale di oggi!

L’ultima puntata di Impact! mi ha lasciato decisamente perplesso. Se, da un lato, la scelta di booking di allontanare o mettere fuori gioco tutti gli “Amici di AJ Styles” ha avuto perfettamente senso alla luce dell’angle finale in cui praticamente tutti gli heel della federazione eccezion fatta per Bully Ray sono intervenuti nel main event, ciò che non ha avuto minimamente senso è proprio l’angle stesso. Premesso che sono amante del booking oculato e non dell’overbooking spinto, in questo main event si è decisamente esagerato: ciò che potrebbe essere stato l’ultimo match di un uomo simbolo per la TNA come AJ si è trasformato in uno spazio televisivo vomitato dalla peggiore puntata di Nitro 2000 feat. NWO, in cui il Campione Heel è stato un gregario di sfondo, lo sfidante face è uscito rinforzato ma a pro di che non si sa, e ciò che sarebbe potuto essere un tributo ad un wrestler serio come AJ è stato, purtroppo, uno degli ulteriori singhiozzi di una Federazione che necessita come mai prima di qualcuno con un minimo di capacità gestionali.

Basti pensare alla gestione di AJ Styles in questa storyline durata più di un anno. Schienato da James Storm durante l’ edizione di Bound For Glory 2012 in un match a tre, Styles è stato vittima della stipulazione che vedeva il perdente del match bandito dalla zona Titolata sino all’anno successivo. L’idea di dare una “rinfrescata” al personaggio di AJ ci stava tutta vista la situazione di ristagno che da troppo tempo stava andando avanti, e così si è pensato di trasformare l’ex presunto clone di Ric Flair nel nuovo Sting dopo una lunga “fuga” di AJ dai riflettori. L’intenzione sulla carta non è stata propriamente pessima, tuttavia piuttosto pretestuosa alla luce della scarsa longevità dell’head booker di turno, e dalla confusione che tale alternanza al vertice ha portato nello spettatore. Al punto che lo stesso AJ, in un promo davvero sconclusionato, cercò di dare coerenza ad un personaggio che, oggettivamente, nessuno è mai riuscito a capire sino in fondo. Ed alla luce del promo, direi che in fin dei conti il personaggio non era stato compreso a pieno nemmeno dallo stesso wrestler, motivato un giorno dai soldi, un altro dai fans, un altro ancora dall’orgoglio.

Un anno dopo e portato a termine in modo piuttosto claudicante il piano iniziato illo tempore, AJ vince il Titolo e contestualmente Dixie Carter turna heel, ricreando il contrasto ribelle/autorità tanto caro ai fan di wrestling di nuova e vecchia data. L’idea non troppo celata da parte del booking team consiste nel calcare la storyline della Summer of Punk parzialmente botchata in WWE, evitando gli errori commessi dalla “concorrenza” e dando una propria interpretazione allo stesso concetto. Tutto ciò è fantastico, peccato che non siano stati fatti i conti con due enormi fattori: il contratto in scadenza di AJ, uno dei più onerosi della federazione e la politica di tagli e ridimensionamenti attuata dalla stessa TNA negli ultimi 4 o 5 mesi. Inutile sottolineare come questi due fattori siano entrati in contrasto, come facilmente prevedibile, creando una rottura tra le parti e rendendo, di fatto, questa storyline lunga un anno totalmente inutile e sprecata. Il temporaneo write off di Jeff Hardy, infatti, potrebbe essere la soluzione tampone escogitata dal team creativo alla luce dell’impossibilità dello stesso atleta di presentarsi in GB e della necessità di un trionfante ritorno del babyface di turno da mandare contro Magnus, vista l’imprevista dipartita di AJ.

Magnus, in tutto questo, potrebbe essere una delle ulteriori “vittime” di questo overbooking. Parentesi in GB a parte, in cui verrà sicuramente osannato come il principe regnante a prescindere da come si porrà nei confronti del pubblico, il suo primo regno da Campione TNA sta già subendo qualche ombra di troppo. Tali ombre derivano sicuramente dall’ingombrante presenza di Dixie Carter (a mio avviso eccessivamente esposta e poco protetta in segmenti al microfono che andrebbero decisamente editati) e dalla presenza dei faccendieri Spud ed EC3. Il Campione britannico è uno dei nomi su cui puntare: totalmente privo di collegamenti con la WWE, bravo al microfono e sul ring, dotato di un look da movie star ed in possesso del famoso “IT” factor, il suo primo regno dovrebbe essere un momento necessario al fine di renderlo ancor più protagonista, e non ulteriormente gregario come nella MEM. Vero è che siamo all’inizio, ma i presupposti sono decisamente quelli sbagliati.

Magnus dunque, è uno di quei nomi su cui puntare. EC3 è un altro character che mi sta piacendo non poco, anch’egli non eccessivamente legato al suo poco edificante passato in WWE (visto praticamente solo ad NXT) dotato di una buona fisicità ed un discreto carisma. Austin Aries è di gran lunga il personaggio più sottoutilizzato in TNA in questo momento storico, capace di grandissime cose sia da heel che da face sia sul quadrato che al microfono…il suo deprezzamento è per me un vero mistero. A questi aggiungiamo le solite conferme come Roode, Storm, Bully Ray ed il gioco è fatto: i talenti ci sono, occorre solamente mettere in moto quel lento ma efficace meccanismo in grado di crearne di nuovi, per dare il cambio agli Sting, agli Angle e compagnia, se non dal punto di vista di starpower (giammai!) ma almeno dal punto di vista di occupazione di slot nell’uppercard.

Anche il midcard, con i sottoutilizzati Sabin, Hernandez e Kenny King, i sempre ottimi Bad Influence ed i sorprendenti Bro-Mans (assolutamente divertenti, sirena compresa) sembrerebbe poter essere solido almeno in apparenza…se poi Samuel Shaw comincerà a narcotizzare i suoi avversari per poi tagliarli a pezzi nella sua killing room, suggerendo un rapporto incestuoso con la sua sorellastra Christie Hemme, beh il successo sarà assicurato (pagando i dovuti diritti a Showtime).

Scherzi a parte, gli adii di colonne portanti come Jarrett e Styles, due dei tre nomi che metterei nella top 3 dei personaggi più significativi della storia “in toto” della TNA, sono segnali tutt’altro che positivi. Questo 2014, con il lancio del WWE Network che dovrebbe rendere la TNA potenzialmente più “appetibile” per gli altri canali TV, sarà cruciale per la Federazione di Orlando: se dovesse continuare su questo trend di mediocrità, tuttavia, credo che questo possa essere solo l’inizio di una triste fase degenerativa.

NM Punk