Lo Show più caldo dell’estate passa agli archivi, assieme alle Olimpiadi che hanno il grosso merito di ricordare al popolo Italico l’esistenza di altri sport a parte il calcio e il rutto libero domenicale. Lo spettacolo regalatoci dalla WWE è stato all’altezza dell’hype che lo ha pian piano accompagnato? Più irridente di un primo ministro vestito da Super Mario, ecco a voi la review di Summerslam targata ZW!

 

Enzo & Big Cass vs. Jeri – K.O.

Lo show inizia, come sovente accade, con Enzo e Big Cass, che hanno il grossissimo merito di ottenere in modo immediato ed efficace l’attenzione dell’auditorio. Se a questo addendo aggiungiamo anche una coppia dotata di un’alchimia assolutamente preziosa come quella composta da Y2J e Owens, otteniamo un’equazione corrispondente ad un ottimo opener, adatto ad una card del genere. La contesa ha goduto di un minutaggio tutto sommato abbastanza lungo, con una storia semplice (lunga fase di selling di Enzo Amore ed hot tag a Big Cass, come al solito) ma pur sempre efficace: l’unica cosa che proprio non gradisco è che l’offensiva di Enzo consiste nel tramutarsi in un’arma umana nelle sapienti mani di Big Cass. Owens e Y2J vincono, in funzione dell’inevitabile turn di KO ai danni del veterano, che dovrebbe chiudere questo ennesimo stint di Jericho prima degli impegni musicali. “I love you!” “I love you too, man!”

Winners: Jeri – K.O. in 12’10” Voto: 6.5 out of 10 stars (6,5 / 10)

 

Sasha Banks (c) vs. Charlotte, WWE Woman’s Championship Match

Charlotte parte in sordina, con molta legnosità in ring ed un tentativo di omicidio ai danni della Banks, che rischia di farsi seriamente male dopo una brutta caduta dalla terza corda. Una volta passata la sbornia alla figlia di Naitch ed una volta smaltito il colpo dalla Banks l’incontro ingrana, regalandoci tanti spot veramente notevoli, su tutti una top rope Razor’s Edge tramutata in un hurricanrana dalla Banks a dir poco magistrale, oltre ad un doppio knee stomp fuori dal ring assolutamente suicida. Forse a causa dell’iniziale sbandamento questo voto potrebbe essere eccessivamente generoso, tuttavia le due contendenti nella fase finale hanno messo la sesta, tentando in tutti i modi di coinvolgere il pubblico e rendendo la contesa molto incerta nella fase finale, con numerosi reversal eseguiti in modo perfetto. Ottimo anche il finale, con Charlotte nuova Campionessa e la Banks che, una volta ripresasi, potrà adottare il ruolo che più le si addice: quello della sfidante. Anche perché, diciamocelo, a parte queste due non è che vi sia un livello qualitativo esageratamente alto a RAW (prima del provvidenziale arrivo di Bailey). Daughter of a gun.

Winner: Charlotte  in 13’50” Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

 

The Miz (c) (with Maryse) vs. Apollo Crews, WWE Intercontinental Championship.

Cinque minuti possono raccontare tanto. Non tutto, ma tanto. Se Crews riuscisse ad avere un livello di carisma pari al terzo del suo talento in ring, staremmo già parlando di un fenomeno: uso il condizionale in modo appropriato. Dal momento del suo debutto ad NXT il personaggio di Crews non si è smosso di un micron, avendo sempre gli stessi problemi di “contatto” con il pubblico e limitandosi ad avere un’offensiva tra lo stratosferico e l’innovativo, senza però un giusto canale di sfogo per rendere questa offensiva funzionale al suo personaggio. Personaggio la cui identità è evanescente, lacunosa, ignota: l’esatto opposto di Miz, assolutamente mediocre in ring ma dotato di un carisma innegabile e sempre efficace. Per questo giusta la scelta sia del minutaggio che dell’esito finale, maturato ovviamente grazie ad un’interferenza della buonissima Maryse. Jobber Nation.

Winner: The Miz in 5’ 37” Voto: 6 out of 10 stars (6 / 10)

 

John Cena vs. AJ Styles

A volte mi soffermo a pensare su cosa debba avere un match per poter essere catalogato come eccellente. Talento in ring, una storia efficace, grosso coinvolgimento del pubblico, uno stage adeguato ed un livello di starpower in grado di creare quella connessione e quel contatto etereo tra i cuori dei performer e quelli del pubblico. Un match da nove non è solo uno spettacolo per gli occhi, è un contatto tra cuori. E le palpitazioni nel corso di questo match sono state governate da un ritmo incalzante, da una storia raccontata in modo magistrale da due icone del wrestling moderno, da un finale da infarto, da un manierismo ben studiato ed ancor meglio calibrato. Sul ring non c’erano solo AJ Styles e Cena: sul ring si sono affrontati due diversi modi di percepire il wrestling, due diversi percorsi volti all’obiettivo costituito dal successo, due modi di affrontare il business paralleli ma, per un brevissimo istante, intersecati in una piccola capsula di magia. John Cena, il suo ruolo, i suoi anni in WWE, i suoi Titoli, le sue critiche, i suoi desideri realizzati si sono scontrati contro un muro fatto di colli spezzati, spirito indomito da ronin, voglia di rivalsa rappresentati da AJ Styles, stanco di essere considerato il numero uno di un mondo secondario che non può essere riconosciuto. Lo sguardo di Cena che, incredulo, assiste all’ennesimo kickout di Styles dopo una AA dalla seconda corda, e che si accascia al suolo tra il rassegnato ed il disperato è uno dei grandi momenti del wrestling, da mettere in cornice accanto all’ “I love you” di HBK a Flair prima della fatale Sweet Chin Music, alla faccia sanguinante di Austin bloccato nella sharpshooter ed al bacio di uno spettinato Punk verso un basito Vince McMahon. La WWE ha avuto i COJONES di far jobbare PULITO John Cena ad un personaggio che è stato, per lustri, il simbolo di una federazione il cui nome è ancora oggi tabù. Chapeau a Cena, a Styles, alla WWE: questo match è stato un vero e proprio capolavoro capace di ammazzare emotivamente un’intera arena, rendendo il resto della card (main event compreso) assolutamente marginale. MOTY.

Winner: AJ Styles in 23’10” Voto: 9.5 out of 10 stars (9,5 / 10)

 

New Day (c) (Kofi and Xavier) vs. Gallows & Anderson, WWE Tag Team Championship

Seguire Styles Vs Cena: impresa ardua. Seguire Styles Vs Cena con un Jon Stewart intento a fare battute sagaci vestito da seguace del New Day: saltare di culo su un campo di pannocchie e sperare di mantenere tutto integro. L’incontro vede come MVP, paradossalmente, Xavier Woods che tira fuori dal cilindro un’agilità degna del fu Consequences Creed, che però sbatte contro il violento muro di granito rappresentato da Anderson e Gallows. Un rientrante Big E infine salva uno Stewart reo di essere costato, di fatto, i Titoli al Club, facendo scattare la squalifica…ma una considerazione mi sorge spontanea. Senza l’intervento di Jon, il Club avrebbe vinto: ciò vorrebbe dire che Big E sarebbe rimasto nel backstage lasciando i suoi amici alla mercè degli avversari, alla luce del fatto che il suo run in è avvenuto solo una volta messa in pericolo la guest star dell’incontro. Low point of the show.

Winner: Gallows & Anderson by DQ in 9’56” Voto: 5 out of 10 stars (5 / 10)

 

Dean Ambrose (c) vs. Dolph Ziggler, WWE Championship

Questo incontro ha risentito di una miriade di fattori. Innanzitutto il match tra Styles e Cena ha avuto ripercussioni su tutto il resto della card, avendo regalato un picco emozionale decisamente forte e scioccante, in grado di paralizzare buona parte degli scossoni emotivi. In subordine, nonostante l’ottimo lavoro effettuato da Ziggler nel corso delle precedenti settimane, non è stato mai percepito come potenziale minaccia per il regno di Ambrose, rendendo le sue nearfall poco coinvolgenti e credibili. Nonostante ciò, questo match ha fornito diversi spunti interessanti: il primo è che Dolph è ancora, se vi fosse mai stato qualche dubbio in merito, main event material in tutto e per tutto, ha solo bisogno di una ricostruzione il cui primo tassello è già stato posto. Il secondo è che Dean Ambrose sarà anche un ottimo face, ma oggi come oggi sarebbe un heel psicologicamente eccelso: le piccole minuzie come il mimare i tuning up di Ziggler, il suo atteggiamento quasi di spocchia nei confronti dell’avversario, il suo sguardo irridente hanno mostrato una grandezza che, in questo momento, il suo ruolo da top face purtroppo deve necessariamente frenare. Alla luce di queste due considerazioni non posso non valutare il match in modo positivo, guardando con fiducia il futuro del main event dello show blu, decisamente più solido rispetto a RAW. Lunatic Asshole.

Winner: Dean Ambrose in  15’19” Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

 

Naomi, Carmella and Becky Lynch vs. Alexa Bliss, Natalya and Nikki Bella, Six-Women Tag Team Match

Premesso che più magnetici dei glutei di Naomi ci sono solo i glutei neon di Naomi, questo incontro è durato decisamente troppo alla luce del livello qualitativo mediamente basso che inevitabilmente viene fuori con questi match caciara. Il ritorno in #pompamagna di Nikki (e della sua benedetta rotazione pelvica) è stato parzialmente sprecato, essendo stata inserita come sostituta della sospesa Eva Marie, e la divisione femminile di Smackdown, in questo momento, ha un disperato bisogno di qualcosa a cui ambire, al fine di non vagare nel nulla cosmico come in queste ultime settimane. Ultima considerazione: il tremendo impegno messo da Carmella nel settore di sviluppo non ha dato grossi risultati, tocca ammetterlo, e questo match ha ripreso la tradizione dei vecchi match delle Divas. It’s Time. It’s W.C. Time.

Winners: Alexa Bliss, Natalya and Nikki Bella in 11’03” Voto: 5.5 out of 10 stars (5,5 / 10)

 

Finn Bàlor Vs Seth Rollins, WWE Universal Championship

Come pronosticato, la WWE non poteva non andare all-in con un personaggio come Bàlor, che sarebbe stato letteralmente rovinato in caso di mancata vittoria. Invece così non è stato e Bàlor ha giustamente trionfato conquistando, ancor più del Titolo, il diritto di poter essere chiamato il “primo Campione Universale della storia”, materiale per promo di qui ai prossimi 5 anni. La WWE non poteva fare altrimenti, vista la notorietà del Demon King, la mancanza di nomi di spessore come top face (basti guardare che nel fatal 4-way per il Titolo il face più over è Big Cass) e soprattutto l’età anagrafica decisamente non da rookie. L’incontro è stato buonissimo ma non eccezionale: la mossa più impressionante dell’incontro è stata una frogsplash di Rollins nelle primissime fasi, effettuata con un’elevazione spaventosa…purtroppo è una mossa da top face, e fino a quando verrà usata sia Rollins che K.O. otterranno ben poco heat puro.  Dieci minuti di selling, poi la ripresa di Bàlor che, nonostante l’infortunio, trionfa in modo pulitissimo contro un generoso Rollins. Concludo dicendo che con cinque minuti in più ed un posizionamento diverso nella card (nel main event) il tutto sarebbe stato maggiormente epico: peccato per questo, per la reazione di rigetto del pubblico nel confronti della cintura e soprattutto peccato per l’infortunio di Bàlor costretto a rendere vacante un Titolo già “vuoto” di per se, vista la sua recentissima genesi. Lady Luck is a Biatch.

Winner: Finn Bàlor in 19’21” Voto: 7 out of 10 stars (7 / 10)

 

Rusev (c) (with Lana) vs Roman Reigns, WWE United States Championship

Un espediente da puntata settimanale, che stona in modo assolutamente netto in una card di questo genere. Il fatto che questo incontro non sia mai iniziato, e che si sia di fatto tramutato in un angle il cui payoff è consistito solo in una spear (mortifera, ma trita e ritrita) l’ho veramente digerito poco…ma forse avrei digerito ancor meno un match fotocopia di quello assistito sei giorni prima a RAW. Fatto sta che RR resterà nell’upper midcard ancora per un po’, con sommo gaudio mio e di chi vuole bene al wrestling: soprattutto in caso di conquista del Titolo.

No Contest, s.v.

 

Randy Orton Vs Brock Lesnar

Nonostante lo scandalo post UFC200, la WWE si è resa conto che danneggiare Lesnar sarebbe stato comedanneggiare se stessa, alla luce dei grossi investimenti monetari ed emotivi effettuati nel suo personaggio. Nonostante ciò, la gestione di questo match è stata a dir poco perfettibile. Randy Orton è uscito da questa contesa con dieci punti di sutura in più e 100 punti di reputazione in meno, venendo letteralmente squashato, se non fosse stato per due RKO ed un DDT, dalle quali Lesnar è uscito senza troppi problemi. Non vi è stato Heyman, non vi è stato Wyatt: Orton ha colpito Lesnar con il suo colpo migliore e quest’ultimo ha non solo tenuto botta, ma ha annientato la Vipera con delle violentissime ed inspiegabili gomitate shoot (perché dico io?), perdendo anche conoscenza per qualche istante. Martedì a Smackdown, quando vedremo Orton andar contro il suo prossimo rivale, l’ultima immagine che avremo davanti agli occhi sarà quella di un corpo rannicchiato con le mani al volto e la testa sanguinante, incapace di poter reggere il confronto con una devastante stella che rivedremo solo tra qualche mese. Non dico che Orton avrebbe dovuto vincere, intendiamoci: dico solo che avrebbe potuto essere maggiormente protetto, e non assolutamente squashato ed umiliato senza colpo ferire…oserei dire che la visuale di Orton rannicchiato batte anche il beatdown subito quasi senza offensiva da Ambrose a Wrestlemania. Lesnar ha ottenuto, ed otterrà sempre, una reazione eccezionale da parte del pubblico, essendo la star di maggior grandezza assieme a Cena in possesso della WWE: tuttavia questo finale così confuso, convulso ed anticlimatico ha concluso una buonissima edizione di Summerslam in modo pessimo, lasciando un po’ a tutti l’amaro in bocca. All red everything.

Winner: Brock Lesnar by T.K.O. in 11’46” Voto: 6 out of 10 stars (6 / 10)

 

Special Event molto gradevole nel complesso, nonostante il minutaggio decisamente importante ed a tratti ingombrante. La perla della serata è stata ovviamente l’incontro tra Styles e Cena, che avuto il grande merito di rendere questa edizione memorabile e l’involontario demerito di aver reso la seconda parte del PPV un buon secondo di pesce servito dopo un delizioso dolcetto. Staremo ora a vedere come se la caveranno i nostri beniamini anche con Special Events monobrand.

MVP della serata: Cena, Styles, Banks ed Ambrose.

Dietro la lavagna: chi ha deciso l’ordine dei match del PPV, Carmella, Charlotte e chi ha ideato l’universal Title nel nome e nella forma.

Voto complessivo Allo Special Event: 7 out of 10 stars (7 / 10)

A voi la parola!

Danilo