Nel caso non ci aveste fatto caso, venerdì pomeriggio ora italiana, è andato in onda Crown Jewel, secondo show della WWE in terra araba. E, nel caso non ci aveste fatto caso, i commenti non sono stati propriamente positivi, tra gente che minacciava di dar fuoco alla propria tv, chi stracciava virtualmente l’abbonamento al network, chi minacciava sempre di dar fuoco ma questa volta alla sede della WWE, insomma: un disastro. A placare gli animi ci hanno pensato tutti quelli che hanno fatto notare che, sebbene mandato sul network, sebbene pompato quasi più di un PPV, Crown Jewel è stato solo un house show. Ho assistito a diversi house show della WWE e posso confermare che il livello di lottato è più o meno simile, ma soprattutto non ci si possono aspettare chissà quali stravolgimenti o cambi di titoli, è una boutade insomma, dove alla fine della fiera tutto resta tale e quale
La WWE fa benissimo ad ampliare il suo pubblico il più possibile e fa bene a regalare al pubblico straniero non un semplice house show in un palazzetto da cinquemila persone, ma un evento in grande stile, con grandi, grandissimi nomi coinvolti. Quante volte abbiamo sognato che un PPV della WWE si svolgesse più vicino a noi? Vi ricordate quando è stato annunciato TakeOver London? Alcuni fan italiani, alcuni presenti qui sul sito, hanno deciso di partire per poter assistere finalmente ad un PPV della WWE senza dover necessariamente farsi una transoceanica fino in America. Non sarebbe sbagliato pensare che questi grandi house show, seppur sempre di house show si tratta, possano un domani aprire la strada a sempre più eventi della WWE su scala globale
Però, c’è un però. Abbiamo detto che non si tratta di PPV, che non vanno giudicati come tali, che sono show leggeri pensati per un pubblico che non s’intende neanche tanto di wrestling e quindi non dobbiamo prendercela se il lottato è basso e se ci vengono propinate soluzioni come Shane McMahon best in the world; teniamo a mente questi punti
Però. Prendiamo ad esempio il nuovo gioco di Spiderman uscito da poche settimane: si tratta di un videogioco, un medium diverso dal fumetto, dal cinema, dalla serie tv, dal cartone animato, un medium dove vigono regole diverse. Poniamo che in questo videogioco a Spiderman venga mozzato un braccio e decida di sostituirlo con una motosega, tu dici ok perché magari nella storia ci sta anche che vada a finire così, alla fine è un videogioco e tu ti ci sei divertito. Senonché, nel nuovo film di Spiderman, ti accorgi che quello che è accaduto nel videogioco era canonico e che d’ora in poi nei film Marvel vedremo Spiderman agitare la sua motosega modello Ash Williams
Ecco, con i “PPV non PPV” della WWE è la stessa cosa. Non è un problema il fatto che questi eventi ci siano, uno al limite capisce che non vale la pena di guardarli e impiega il suo tempo diversamente, tuttavia non può esimersi dal vedere puntate intere di Raw e di SmackDown concentrate su questi grandi eventi: i match di qualificazione al torneo di Crown Jewel sono stati una parte importante dello show, addirittura la costruzione dei feud per Survivor Series è stata rimandata, un po’ a causa di Evolution e un po’ a causa di questo Crown Jewel, con i team dei due roster che sono praticamente già formati e con due settimane scarse di tempo per costruire le varie faide tra i due show. Non voglio citare Brock Lesnar come campione Universale perché se Reigns non avesse dovuto abdicare quel cambio di titolo non ci sarebbe stato e dubito che se la vetrina non fosse stata Crown Jewel Lesnar avrebbe vinto diversamente, perciò in questo caso non mi sento d’imputare “colpe” allo show in Arabia Saudita
Quello che manca alla WWE, per sfruttare al meglio questi show internazionali, è quello di dar loro la giusta importanza negli show settimanali, facendo in modo che non tolgano spazio alle storyline principali e ai PPV veri e propri; oppure, nel caso l’evento voglia offrire qualcosa di più, allora che sia costruito a modo. Banalmente: a Super Show Down Buddy Murphy ha vinto il Cruiserweight title in un match di tutto rispetto, che non avrebbe sfigurato in un PPV. Questo dovrebbe essere lo standard qualitativo che la WWE dovrebbe tenere in questi show; ma non solo, anche i non cambi di titolo andrebbero gestiti meglio, perché se negli house show i titoli non devono passare di mano quantomeno che ai perdenti venga concesso un bel match e non certo gli scempi che abbiamo visto in passato
Ricapitolando: una buona qualità dei match titolati e una miglior gestione del tempo dedicato. Se la WWE riuscisse a migliorare su questi punti, credo che il pubblico potrebbe perdonarle questi grandi house show, che siano in Arabia Saudita, in Australia, India o qualsiasi altro luogo; il fan più pretenzioso si eviterebbe di guardarsi quattro ore di nulla spacciate per grande evento e il fan di bocca buona si beccherebbe altre quattro ore di wrestling di medio livello, magari ridendo anche delle trovate di booking improponibili come uno Shane McMahon che sale sul ring all’ultimo minuto, sapendo che quel torneo non è stato pompato poi così tanto come invece è stato fatto a Crown Jewel.
Voi che ne pensate? Questi PPV che non sono PPV sono un bene o un male? Pensate che la WWE si sforzerà di migliorare la qualità del prodotto offerto, o se ne sbatteranno pensando solo a contare i petrodollari?