La Pro Wrestling Guerrilla ha giocato sul grande salto con maestria. Il passaggio dall’American Legion Post al Globe Theatre operato un anno fa ha portato molti più spettatori in quel di Los Angeles, consentendo alla promotion di ottenere maggiori introiti mantenendo costante il proprio roster. Eppure non è tutto oro quel che luccica, visto che i riferimenti che sta dando Excalibur sono quantomeno dubbi e nella stessa zona sta lavorando bene Joey Ryan con la sua Bar Wrestling, riprendendo i concetti basilari proprie della PWG degli esordi. I due amici ed ex comproprietari si rispettano, ma vedremo fino a che punto potrà andare avanti.
A pesare, paradossalmente, è l’attuale momento del wrestling. La WWE e la AEW si stanno prendendo i migliori talenti e le collaborazioni rischiano di scemare. Sarà da capire, in questo contesto, in che modo la Ring Of Honor continuerà a dare atleti ogni due mesi, se vorrà farlo perdendo un po’ quell’aurea di federazione superiore. La GCW i suoi li sta dando alla All Elite o se li tiene stretti, le altre realtà gravitano attorno alla famiglia McMahon e difficilmente penserebbero di prestare qualche star. Mancano poi i britannici, che in tempi di moria delle vacche erano stati salvifici, garantendo prestazioni di altissimo livello ed un ricambio generazionale utile. Oggi sono tutti a NXT UK e anche in questo caso c’è poco da fare.
Cosa vuole fare Excalibur? Preso dall’ avventura in All Elite, sembra dare meno peso alla sua creatura. Finché alcuni atleti continueranno a presenziare (si pensi a Darby Allin, i LAX, MJF, Dark Order, Best Friends, Joey Janela, Jungle Boy) andrà bene. Ma alla lunga Cody e compagni potrebbero preferire di tenere per sé certi match, ed evitare contaminazioni con altre realtà. E a quel punto andrà di fronte ad un bivio: ridurre il totale degli show passando da sei a quattro, i principali; oppure tentare una nuova fusione con la Bar Wrestling, che ha dalla sua una serie di ragazzi che vogliono rimanere indipendenti o che fanno parte del roster di Impact Wrestling e per questo hanno tante date libere durante la settimana. Scenderà un poco il livello della competizione, ma potrebbe giovare a mantenere vivo un marchio.
Vedremo dunque cosa si svilupperà nei prossimi mesi. La promotion non può pensare di vivacchiare, arrivando ad un punto di non ritorno. Ha bisogno di una strategia chiara, importante, che conservi uno dei nomi più longevi del wrestling americano. Perché se cade pure la PWG, cade giù tutto il castello delle indy da noi conosciute.