E’ il 7 aprile e la maggior parte dei fan del wrestling in tutto il mondo si stanno godendo l’annuale edizione di Wrestlemania. In attesa della consacrazione di Daniel Bryan nel main event è il momento di un classico del Grandaddy of them All: il match di The Undertaker. Un classico, si, ma con una sostanziale differenza in questo caso, ovvero il risultato. Tra l’incredulità del pubblico presente e dei telespettatori Brock Lesnar vince il match e pone fine alla leggendaria Streak del Deadman. Una vittoria del genere vale più di altre cento e proprio per questo nel editoriale odierno analizzerò le conseguenze di questo storico verdetto, dal punto di vista di Brock Lesnar.
Prima cosa: Brock è stato l’uomo giusto nella storia per porre fine alla Streak? NO, perché a mio parere un onore del genere sarebbe dovuto andare a wrestler del calibro di Shawn Michaels, Triple H e, magari, anche Kane. Allo stato attuale invece? SI, assolutamente, dato che ora come ora non c’è nessun wrestler nel roster capace di essere credibile ed allo stesso tempo capace di riuscire a portarsi sul groppone questa responsabilità. Ex campione UFC, WWE, IWGP e via dicendo, in chiave mark una sua vittoria contro quasi cinquantenne non dovrebbe sorprendere più di tanto. Ed invece lo ha fatto, sia perché chiunque, o quasi, non avrebbe mai puntato una lira sulla fine della Streak e sia perché Taker era ormai protetto da un’aurea di imbattibilità, elevandosi al livello di una divinità. L’affermazione di Lesnar ha però fatto uscire la parte umana del Deadman ed ha anche aiutato quest’ultimo a far comprendere ai fan che Taker NON è la Streak e non deve essere ricordato solo per essa. Inoltre ora da un momento all’altro Brock potrebbe tornare e reclamare senza problemi una title shot. Chi più di lui si meriterebbe di andare per il titolo? Nessuno, e proprio per questo è molto probabile che a Summerslam lo vedremo contro il campione mondiale, ovvero, quasi certamente, Daniel Bryan. Con una vittoria simile inoltre ritengo improbabile e soprattutto senza senso che la WWE non conceda al Next Big Thing anche un regno titolato. Sarà anche un part timer, ma se ha fermato la Streak deve obbligatoriamente vincere la corona. E sempre riguardo al fatto del “part timer”, ho letto diverse critiche sul web riguardanti Lesnar, dove viene detto che se qualcuno avrebbe dovuto sconfiggere Undertaker, sarebbe dovuto essere un giovane in rampa di lancio, o comunque, in alternativa, un membro fisso del roster. La gente parla, ma probabilmente non si rende conto delle conseguenze che avrebbe portato una cosa del genere. Push stratosferico immediato ed impossibilità di far perdere in modo pulito e netto quel wrestler per moltissimo tempo. Inoltre si avrebbe rischiato un mega flop, dato che tranne Cena e pochi altri, nessuno a Stamford è un personaggio infallibile e totalmente incapace di crollare da un momento all’altro. Con Lesnar i pericoli non li corri: ha dominato in lungo e in largo diverse tra le più grandi top star della storia e la sua credibilità è praticamente intoccabile. Aggiungiamo poi il fatto che dopo Wrestlemania XXXI il suo contratto scadrà e, a meno di un rinnovo, Brock lascerà la WWE e la sua impresa resterà li, ferma, senza che nessuno possa dire “Ho sconfitto chi ha fermato la Streak!!”. I lati positivi ci sono, e li ho appena analizzati, ma tutti questi lati derivano dal presupposto che la Streak si sarebbe dovuta obbligatoriamente fermare. Io sono dell’opinione che nessuno, ne ora e ne prima, avrebbe dovuto interromperla. Taker non è la Streak , ma nonostante ciò quest’ultima era una peculiarità importantissima per il Deadman. Ma questo lato ovviamente non dipende dalla vittoria di Lesnar, dato che sarebbe stato negativo per chiunque altro si sarebbe trovato al posto suo. Chiunque altro, è vero, ma probabilmente la vittoria di Brock ha destato scalpore anche per il fatto che l’ex UFC Champion non lasciò in modo ottimale la compagnia nel lontano 2004 ed anche il suo ritorno, costato fior fiori di quattrini alla WWE, lo ha fatto passare per un mercenario. Solite accuse inutili, dato che per quanto riguarda il suo addio è inutile esprimersi: nessuno sa davvero come sono andate le cose, mentre circa il suo ritorno ed il suo stipendio, ritengo che se la federazione sia stata, e sia ancora, disposta a pagare una tale somma di denaro, significa che la presenza di Lesnar sia in grado di risanare queste spese. Poi…perché definirlo mercenario? Perché si fa pagare secondo il suo valore? E’ una top star conosciuta in tutto il mondo ed avente fan in più di una disciplina. Ora, dopo questo grande successo, è, come ho già detto, giusto che Lesnar si prenda la sua chance titolata, si faccia un bel giretto da campione e poi lasci la federazione, restando l’1 nel 21-1.