Quello di Austin Aries è nome noto nel panorama mondiale del wrestling con trascorsi in importanti federazioni quali Ring Of Honor, TNA e anche WWE. Proprio a Stamford ha trascorso poco più di un anno (2016-2017) tra NXT e main roster dove fu impiegato esclusivamente nella divisione pesi leggeri. Nel 2020 il suo nome è finito travolto dal movimento #SpeakingOut con numerose denunce mosse nei suoi confronti; fu anche riportato a galla un vecchio segmento di una puntata di Impact con i fan che lo accusarono di aver molestato la ring announcer Christy Hemme. In una recente intervista Aries ha criticato la sempre pù diffusa “Cancel Culture”.

“E’un terreno scivoloso”

Austin Aries, il cui nome è finito tra quelli denunciati dallo #Speaking Out Movement nel corso del 2020, parlando ai microfoni di Sportskeeda Wrestling’s Unscripted ha criticato la sempre più diffusa “Cancel Culture” affermando come abbia reso difficile essere un heel ed immedesimarsi nel ruolo. Ecco le sue parole: “La società è cambiata così come il wrestling business. Il mio allenatore Eddie Sharkey è uno della ‘vecchia scuola’ e mi ha insegnato che bisogna immedesimarsi nel ruolo, che bisogna mantenere il personaggio anche al di fuori degli show. Oggi non è più possibile perché si finisce con l’essere etichettati. Per quanto i fan sappiano che sto interpretando un personaggio, finiranno comunque con l’associare la mia persona al personaggio che vedono negli show. E’ così che ci si fa una brutta reputazione poi. Oggi bisogna stare attenti a non oltrepassare certi confini, se si urtano i sentimenti di qualcuno entra in gioco la ‘Cancel Culture'”. Austin Aries ha poi parlato di un episodio avvenuto durante una puntata di Impact del 2013 che gli valse l’etichetta di molestatore. L’allora ring announcer Christy Hemme commisse un errore sbagliando il nome di Aries al momento del suo ingresso. Lui reagì spingendo all’angolo del ring Christy e praticamente le mise davanti agli occhi le proprie parti intime. Questo episodio fu riportato alla luce anche dopo lo scoppio dello scandalo del movimento #SpeakingOut, con Aries che fu accusato di aver tenuto una condotta sessualmente inappropriata: “Christy commise un errore sbagliando il mio nome. Io ero un heel e reagii come tale. La spinsi all’angolo e la obbligai a correggersi. Poi salii sulla seconda corda e feci la mia solita posa. Mi accusarono di averla molestata. Io ero un heel e mi comportai come un heel. Non ero io a farlo, ma il mio personaggio. Ancora oggi mi additano per quel segmento”.