Dovevo uscire con l’Uppercut oggi, ma non ho resistito e ho scritto di getto questo pezzo, che voglio dedicare a tre persone speciali: due giovani promesse e una leggenda del Wrestling.

Tre storie di vita diverse, ma con unico comune denominatore: MAI arrendersi.

 

 

 

La prima storia è quella di Kris Travis: classe 1983, di Sheffield, nello Yorkshire, Travis è uno dei più promettenti atleti inglesi della nuova generazione, protagonista soprattutto in PCW, IPW:UK e altre realtà, partecipa anche al British Bootcamp 2 della TNA, dove si fa notare.

Ma nel 2014 una terribile notizia: in seguito ad accertamenti medici, Travis scopre di avere un tumore allo Stomaco, per cui si trova costretto a ritirarsi per curarsi, sembra chiudersi definitivamente la strada del Wrestling per questo giovane atleta, così amato che parte una gara di solidarietà dai suoi fans e dal mondo del wrestling britannico, che culmina con uno spettacolo di beneficenza organizzato proprio dalla Preston City Wrestling per raccogliere fondi per le cure e l’operazione.

Poi quest’anno, durante l’estate, la sorpresa: Kris è Tornato !!! l’atleta appare allo show del 4° anniversario PCW, ma non è una semplice apparizione, è un incredibile recupero che lo fa tornare sul ring, operativo al 100% e da lì a poco arriva un’altra grande soddisfazione: ad Agosto Travis, insieme con l’amico di sempre e partner nei Project Ego Martin Kirby, conquistano gli SWE Tag Team Title per la prima volta in carriera, aggiungendoli al loro ricco Palmares di coppia; il cerchio di caduta, ascesa e ritorno dalla malattia è completo ora.

 

 

La seconda storia è quella di Tim Donst:  Classe 1988, di Stroudsburg, Pennsylvania, cresciuto nella CHIKARA, Donst è un lottatore che negli anni si è fatto apprezzare, per quello che fa sul ring e per la sua Mic Skill, dai fans della Fed di Quackenbush e delle Indies USA come l’AIW, ROH, DGUSA e altre realtà, collezionando vittorie e titoli, sembra anche stia per arrivare la chiamata della vita in WWE.

Poi la terribile notizia, diffusa direttamente dallo stesso Wrestler: un Tumore al Rene, roba seria, che ha colpito anche altre parti oltre al rene.

Unica soluzione: asportare chirurgicamente e lunghi mesi di terapia, senza escludere anche di dover mettere la parola fine alla sua giovane carriera, agli inizi del 2015.

Ma anche per lui, come per Kris, arriva la grande sorpresa per i Fans: annunciato la vittoria sul tumore,, Donst ritorna sul Ring, lo fa con la federazione con la quale doveva proprio tornare a combattere all’inizio di quest’anno prima della scoperta del tumore, l’AIW, prendendosi anche il lusso di battere Nick Gage, non proprio un novellino insomma ne uno che si risparmia sul ring.

Poi la vittoria più bella, che chiude il cerchio con la malattia:  l’atteso e tanto agognato debutto in CZW con la soddisfazione di vincere al debutto e addirittura vincere subito un titolo, CZW Wired TV Title, contro Joe Gacy, anche in questo caso non proprio l’ultimo dei pirla, insomma.

 

 

La terza e ultima storia è fresca fresca, ma facciamo un salto all’indietro nella storia del Puroresu per raccontarla: negli anni 90 la federazione estrema giapponese FMW è una delle realtà più affermate e conosciute a livello mondiale del circuito Indie giapponese, grazie al suo innovativo format, per la cultura del paese, che unisce l’Hardcore a un wrestling molto spettacolare e tecnico allo stesso tempo; personaggio e icona della federazione è il wrestler mascherato Hayabusa, un atleta completo: tecnica, mosse aeree, versatilità che gli permette di lottare in ogni tipologia di match .. appare evidente che se anche l’FMW scomparisse, per lui le porte delle migliori federazioni giapponesi e non solo si apriranno senza problemi.

Poi il dramma: nel 2001, durante un match contro Mammoth Sasaki, un errata esecuzione di uno Springboard Moonsault gli costa la carriera e per poco anche la vita: con due vertebre rotte, Hayabusa rimane paralizzato, per sempre.

Hayabusa rimarrà nell’ambiente, da appassionato, si presenterà spesso a bordo ring nel corso di eventi legati alla memoria dell’FMW o di altre realtà minori, ma pochi sanno una cosa: Hayabusa, di rimanere sconfitto dalla paralisi non ha proprio intenzione e si allena costantemente per migliorare la sua situazione fisica.

Dopo diversi anni, primi timidi segnali dei risultati di quegli sforzi sono visibili: Hayabusa può alzarsi dalla sedia, accennare qualche timido passo, con l’aiuto di persone.

Ma il vero colpo di scena arriva in questi giorni: nel corso di un evento, Hayabusa  dimostra che il suo ringname non è frutto del caso e come una Fenice, riavvolge il nastro della sua vita e, senza l’aiuto di nessuno, torna a camminare, seppur con l’aiuto di una stampella, da solo, per salire su un ring.

Le immagini, che trovate QUI sono commoventi: vedere omoni come Tenryu o Kobashi commuoversi, versare lacrime di gioia pura, lo stesso Hayabusa visibilmente commosso, ringraziare chi lo ha sostenuto e dire quella frase, che forse a un realista pare utopia, ma che un fan di wrestling aspettava da una vita, non gli importa se sarà una pazzia crederci fino in fondo: un giorno la Fenice tornerà a volare, fra quelle corde.

E allora potremmo chiudere anche questo cerchio e riprenderci anche questo straordinario atleta, poco importa se solo per un match o solo per un Run In, ma ci saremo ripresi un eroe, di quelli che non si arrendono mai, che senza quel ring non possono stare, senza i loro fans si sentono persi e loro con lui.

Ben tornato Kris, ben tornato Tim, ti aspettiamo Hayabusa.

 

Enrico Bertelli “Taigermen”