Quando due vecchie glorie si lasciano andare a rimpianti nostalgici su ciò che il wrestling professionistico era un tempo, portano spesso gli ascoltatori in un viaggio dietro le quinte, con aneddoti inediti. È esattamente quello che è successo in un recente episodio di “The Undisputed Podcast” di Bobby Fish, quando lui e Chavo Guerrero si sono lasciati andare sulla classica tiritera “questa generazione è molle” confrontando le varie epoche del wrestling.

Nel farlo, Guerrero ha ribadito più volte di essere contento della piega che ha preso il business, dal punto di vista fiscale, ma di essere ugualmente rattristato dal fatto che uno show di wrestling dei giorni nostri assomigli a un “giocare a fare wrestling” e faccia fatica a far sospendere l’incredulità agli spettatori. Durante la conversazione, Guerrero ha raccontato di un alterco nel backstage tra suo zio, Eddie Guerrero, e Brock Lesnar, avvenuto dopo che Lesnar era arrivato alle mani con Eddie durante un incontro che precedeva il loro incontro per il titolo a No Way Out 2004.

“Brock è un ragazzo così forte che la gente non capisce quanto sia forte, dopo l’incontro, Eddie era arrabbiato perché Brock gli aveva dato un sacco di colpi stiff, Brock stava lavorando, ma stava lavorando molto stiff. Eddie lo tirò nel suo camerino e gli disse: ‘Brock! Vieni qui!’ Entrano nel camerino e io penso: “Dovrò aprire questa porta e aiutare Eddie a combattere Brock?”. Quando sono usciti da lì, hanno sistemato le cose, e ricordo che Brock mi ha guardato e mi ha detto: “Sai che avrei picchiato Eddie sul ring, vero?””.

Quando Eddie entrava in modalità “Black Tiger”.

Secondo Chavo, Eddie ha iniziato a dubitare di Lesnar e del risultato del loro match a No Way Out, ed è per questo che Eddie ha affrontato l’incontro per il titolo con una mentalità diversa.

Eddie era venuto per combattere”, ha ricordato Chavo. “Era pronto a morire con onore [ride]. Diceva: ‘Non si sa mai cosa succederà là fuori'”.

L’incontro finì come previsto, ma Chavo dice che Eddie era sempre preparato a situazioni in cui gli avversari iniziavano a “fare sul serio [shootin]”, incanalando la Tigre Nera che era in lui. Eddie ha interpretato il personaggio di Black Tiger II in Giappone all’inizio degli anni Novanta, un personaggio a cui ha fatto ricorso in vari momenti della sua carriera. Chavo ritiene che il wrestling in stile “near-shoot” in Giappone abbia temprato Eddie al punto che era già pronto a reagire ai wrestler che diventavano troppo aggressivi.

Eddie ha sempre mantenuto il personaggio di Black Tiger, anche quando non eravamo più in tag team, se aveva un incontro contro un ragazzo grande e forte, diceva: ‘Devo entrare in modalità Black Tiger‘. Anch’io lo incitavo: “Forza, andiamo!”. E poi saliva sul ring con quella mentalità. Aveva quella faccia così concentrata, era focalizzato”.

VIAWrestling.inc
Appassionato di wrestling fin da piccolo ovvero dai tempi della Monday Night War, mi sono innamorato del modo unico che ha il wrestling di raccontare storie. Con l'ingresso nel mondo delle news sul wrestling agli albori dei primi siti e forum mi sono appassionato anche ai meccanismi dietro la produzione degli show nello stesso modo in cui seguo il cinema e le lavorazioni dei film. Seguo tutte le principali federazioni americane, giapponesi ed europee.